Duello tra le vette a Nordest, è un elogio alla montagna la prima classifica di marzo. Due scrittori molto amati da pubblico e critica si contendono il podio. Una scelta letteraria che indica il desiderio di nuovi approcci tra uomo e natura attraverso la spiritualità della montagna sempre più esposta a radicali cambiamenti a causa dei mutamenti climatici.
Dalle montagne ci spostiamo alla Lovat

Andiamo a scoprire qual è l’orientamento dei lettori in compagnia della Libreria Lovat che elabora come sempre la classifica settimanale. Due splendide sedi, Trieste e Villorba, la più grande libreria del Nordest con gli eventi imperdibili: Lovat Lab per unire lettori e scrittori, Carta Straccia dedicato ai più piccoli, Lovat Café e le iniziative gastronomiche.
Ecco il medagliere:
- Vidotto – Onesto – Bompiani
- Perrin – Tatà – E/O
- Righetto – Il richiamo della montagna – Feltrinelli
- Severgnini – Socrate, Agata e il futuro – Rizzoli
- Gazzola – Miss Bee e il principe d’inverno – Longanesi
- Carofiglio – Elogio dell’ignoranza e dell’errore – Einaudi
- Murray – Il giorno dell’ape – Einaudi
- Salvini – Fratelli di chat – Paperfirst
- Selmi – La prima regina – Nord
- Cazzullo – Dio dei nostri padri – Harper Collins
Un fenomeno editoriale che si chiama Onesto.

Continua il successo dello scrittore trevigiano Francesco Vidotto, il suo ultimo romanzo si staglia netto nel panorama letterario: Onesto (Bompiani). Piace molto questa storia ricca di annotazioni quasi surreali, di mistero e d’amore per le vette. L’autore, laureato in Economia, è stato un manager di successo, poi ha lasciato la brillante carriera per vivere a Tai di Cadore a contatto con la natura e le Dolomiti. Una scelta che ha portato alla sua scrittura un arricchimento prezioso molto apprezzato anche dalla critica. Vidotto ha ottenuto riconoscimenti importanti, tra gli altri il premio Cortina d’Ampezzo per la letteratura di montagna. Nel raccontare qualche aneddoto sulla sua vita, ha confessato anche i suoi trascorsi scolastici come la bocciatura in Storia e il 3 in Italiano e poi la telefonata del regista Pupi Avati affascinato da un suo manoscritto.
Dolomiti per sempre. Vivere tra queste montagne fa bene all’anima.

La novità della settimana è sempre targata Nordest e porta la firma dello scrittore padovano Matteo Righetto docente di Lettere che vive tra Padova e Colle Santa Lucia, luogo incantato tra le Dolomiti. Il titolo del suo nuovo romanzo cattura subito l’attenzione: Il richiamo della montagna (Feltrinelli). Sono essenziali le domande che l’autore si pone analizzando l’approccio che abbiamo con l’ambiente. Come ricostruire un rapporto con la natura delle montagne che sia etico e non solo di sfruttamento? Tutto è ormai troppo addomesticato, dovremmo invece imparare ad entrare nuovamente in simbiosi con la spiritualità del paesaggio montano. L’incipit del romanzo aiuta a comprendere meglio questo concetto: “Io non riesco a dimenticare quei maledetti dieci secondi della Marmolada. Era il 3 luglio 2022, ore 13,30. Una domenica”. Matteo Righetto affronta nelle prime pagine la più grande tragedia avvenuta sulle Dolomiti, un gigantesco pezzo di ghiacciaio che si stacca travolgendo tutto. Tonnellate di acqua, ghiaccio e detriti rocciosi, undici persone perdono la vita, nove rimangono ferite. Notoriamente le montagne sono esposte a rischio di frane, crolli e smottamenti, ma in questo caso l’autore scrive qualcosa di forte: “Sarebbe troppo comodo, come hanno fatto molti, affermare che si è trattato di un abituale crollo, come ce ne sono stati tanti altri. Le cose non stanno affatto così. Lassù quella domenica di luglio si è verificata una cosa epocale, mai accaduta prima. È successo tutto in dieci secondi, è vero, ma non è successo improvvisamente”.
Restiamo sul podio c’è una cugina d’Oltralpe da onorare. Anzi una zia, anche se è morta due volte.

Stabile al secondo posto un altro fenomeno editoriale, la scrittrice sceneggiatrice e fotografa francese Valérie Perrin: Tatà (E/O). Storia thriller e surreale che sta raggiungendo il successo del precedente bestseller Cambiare l’acqua ai fiori e che vedremo presto sul grande schermo per la regia di Jean-Pierre Jeunet, celebre per Il favoloso mondo di Amélie.
Don’t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio.

Parola di Beppe Severgnini che con brillante autorevolezza scala le classifiche piazzandosi al quarto posto: Socrate, Agata e il Futuro. L’arte di invecchiare con filosofia. (Rizzoli). Sottotitolo esplicativo: “Per non diventare anziani insopportabili”. Giornalista e scrittore, blasonato da molti bestseller internazionali, torna in libreria con un saggio sulla capacità di invecchiare in modo intelligente: “Bisogna indossare con eleganza la propria età. Per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. Serve accettare che c’è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili”.
Un thriller alla Agatha Christie nel mondo dell’aristocrazia britannica degli anni Venti.

Miss Bee e il principe d’inverno (Longanesi). Troviamo al quinto posto la scrittrice siciliana Alessia Gazzola celebre per aver ideato il personaggio di Alice Allevi, aspirante anatomopatologa protagonista della serie televisiva L’allieva. Premio Bancarella nel 2019 con Il ladro gentiluomo. Il nuovo romanzo è ambientato nella splendida campagna inglese avvolta da un enigma pericoloso che la protagonista dovrà risolvere.
Sappiamo riconoscere i nostri errori?

Sempre affascinanti i temi scelti da Gianrico Carofiglio che ritroviamo in classifica tra i primi dieci: Elogio dell’ignoranza e dell’errore (Einaudi). Abitualmente biasimare gli errori è considerata una pratica etica e necessaria, come stigmatizzare l’ignoranza. È proprio così? Carofiglio ci invita a leggere in modo alternativo molti fatti della vita scoprendo la gioia dell’ignoranza consapevole e le opportunità che vengono alla luce quando riconosciamo i nostri errori. Un saggio che si avvale di una serie di aneddoti affascinanti legati a personaggi famosi, da Machiavelli a Montaigne passando per Mike Tyson e Bruce Lee. Un sorprendente e inaspettato viaggio attraverso due termini, ignoranza ed errore, che non sono certo in testa alle classifiche del gradimento.
Un trionfo annunciato?

Accolto trionfalmente dalla critica è sempre nel medagliere: Il giorno dell’ape (Einaudi) di Paul Murray. Un concentrato di ironia e umanità, al centro della narrazione una famiglia con grossi guai economici. Il protagonista impiega le giornate a costruire un bunker a prova di catastrofi, sua moglie vende gioielli online e uno dei figli vuole scappare di casa. Paul Murray è uno scrittore irlandese, ha studiato letteratura inglese al mitico Trinity College di Dublino.
Troppi segreti nelle chat, andiamo a leggerli tutti!

All’ottavo posto: Fratelli di chat. Storia segreta del partito di Giorgia Meloni (PaperFirst) del giornalista Giacomo Salvini.Una storia quasi top secret con la prefazione di Marco Travaglio che ricostruisce il clima di sospetti e litigi di parlamentari, ministri e dirigenti di Fratelli d’Italia dal 2018 in poi, attraverso le chat su WhatsApp. La messagistica ha indubbiamente penalizzato in primis Matteo Salvini definito nelle chat (cialtrone, bimbo-minkia e senza onore). Giacomo Salvini, che non ha nessuna parentela con il ministro, è nato a Livorno nel 1995, una laurea in Scienze Politiche e un master alla Scuola di Giornalismo Walter Tobagi, dal 2017 è cronista per il Fatto Quotidiano.
Due donne molto diverse ma entrambe coraggiose e determinate.

Il pubblico continua ad apprezzare il nuovo romanzo di Alessandra Selmi: La prima regina (Nord). La scrittrice è nata a Monza nel 1977, ha collaborato come editor con diverse case editrici occupandosi anche di scouting e editing. Protagoniste della vicenda: Nina e Margherita. Tutto nasce nel 1868 quando Nina entra nella Villa Reale di Monza. Lei è una umile inserviente senza istruzione, ma imparerà ben presto a leggere e scrivere. L’attende infatti un compito professionale molto impegnativo, occuparsi della camera di Margherita, la futura regina d’Italia.
Chiudiamo in bellezza

Chiudiamo in bellezza con il giornalista Aldo Cazzullo: Il Dio dei nostri padri (HarperCollins) – Il grande romanzo della Bibbia. Un viaggio attraverso il più grande libro che sia stato mai scritto, la Bibbia: La creazione, Adamo ed Eva, Caino e Abele, il diluvio, il passaggio del Mar Rosso, Davide e Golia, le grandi donne da Giuditta a Ester. Storie universali, importanti riferimenti all’attualità e affascinanti collegamenti con la rappresentazione pittorica della Bibbia.
Salutiamoci con una considerazione sulle celebrazioni che trovano in questo nuovo mese terreno fecondo e di spessore. Qualche accenno? Il 3 marzo con la giornata mondiale della Natura, poi l’8 marzo Giornata Internazionale della Donna. A seguire eccone altre: della Felicità, delle Foreste, della Poesia, dell’Acqua, della Meteorologia. Un mese decisamente interessante, impegniamoci.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, il fascino della montagna attira anche i lettori di altre regioni. Nei giorni scorsi ero in una grande libreria del centro Italia e durante la mia permanenza ho notato come il romanzo di Francesco Vidotto, Onesto, sia ben presente nelle vetrine e sia acquistato. Molti libri in classifica mi sembrano interessanti, uno di questi è quello di Gianrico Carofiglio, Elogio dell’ignoranza e dell’errore. Il concetto che viene sostenuto è quello che riconoscendo i nostri errori si creano nuove e migliori opportunità. Mi è subito venuto in mente la mia professione e il valore dell’errore nel processo di apprendimento, molti filosofi e pedagogisti del Novecento hanno illustrato il valore delle prove ed errori (trials and errors), uno di questi, il più banale, è Skinner. Però nei giorni scorsi leggevo qualcosa di diverso intorno all’errore e all’imperfezione, qualcosa che potrebbe aiutarci a convivere con lo sbaglio. Volevo ricordare il Wabi sabi, un’antica filosofia giapponese che celebra l’imperfezione come bellezza, con ripercussioni sulla vita quotidiana. Certo questi errori solo riferiti agli oggetti in rapporto al soggetto e alla capacità dell’uomo di valorizzare lo sbaglio, il diverso, il rotto, il venuto male proprio per un errore. Credo che non si debba prendere assolutamente l’errore come elemento negativo, a volte può essere bello vivere, consapevolmente, un’esperienza non perfetta, senza correzioni, ma cogliendo tutto il bello che deriva dall’imperfezione.