I lettori del romanzo recente di Francesco Ferracin, Feroce (Padova, Linea edizioni, 2024, recensione qui: https://www.enordest.it/2023/11/26/il-nordest-feroce-di-ferracin/) fin dalle prime righe di questa sua nuova, corposa opera, intitolata La Leonessa e pubblicata sempre da Linea edizioni, non rimarranno delusi. L’incipit è folgorante, a tinte forti: la scena si apre sul corpo di un impiccato che pende da un lampione. Un uomo di trentasette anni, Manfred Granzow, un passato nazista, due anni trascorsi sulla torretta del campo di concentramento di Buchenwald. Ma quella mattina del 17 giugno 1953 essere riuscito a riciclarsi nella DDR come informatore del partito non lo salverà da un’atroce vendetta da parte di «una folla inferocita [che] lo aveva trascinato a forza dalla sua edicola» per farsi giustizia durante un’insurrezione nella Germania Orientale.
La Leonessa è “donna”

Questo nuovo romanzo di Ferracin racconta, però, le vicende di una donna, Friederike “Rike” Beck che ricalca, romanzata, la vera storia di Christel Onyeweno-Schröder. L’autore, pur essendosi ispirato ai suoi diari e avendo utilizzato in parte la forma dell’autobiografia, ha liberamente sviluppato la narrazione come opera di fantasia.
Il libro, 647 pagine, è suddiviso in quattro parti: 1) DDR / 1953-1959, scritto in terza persona; 2) Berlino Est / 1959 – 1964, in forma di epistolario; 3) Nigeria / 1964 – 1967, scritto in prima persona; 4) Biafra / 1967 – 1968, in forma di diario; e si conclude con un breve epilogo.
Una leonessa nella DDR
Incontriamo Rike proprio quella mattina del 17 giugno 1953, giovane praticante alle poste centrali da quasi due anni e seguiamo le sue vicende che la porteranno molto lontano. Studentessa dell’Università di Postdam, conoscerà Klaus, un artista che sposerà e dal quale avrà una bambina, ma che si rivelerà un uomo violento e pericoloso.
A Berlino conoscerà Alexander (Ezike) Onyema, uno studente di ingegneria nigeriano: un «uomo alto, con le spalle larghe, le labbra e le mani molto sensuali e un modo intenso di guardare, sotto i suoi occhiali con la montatura d’oro» (p. 214), così lo descrive Rike in una lettera alla sua migliore amica, Brigitte. Nonostante la loro diversità, inizieranno a frequentarsi, si innamoreranno e dalla loro unione nascerà una bambina. Terminati gli studi, entrambi lasceranno la Germania, per trasferirsi in Nigeria, dove Alex troverà lavoro nella più importante compagnia mineraria del paese a Port Hartcourt, ricoprendo un incarico di grande prestigio.
Addio alla Germania

Non sarà facile per Rike adattarsi al nuovo ambiente, ma ben presto entrerà nella stretta cerchia dell’élite locale, costituita in gran parte da bianchi provenienti da diversi paesi occidentali. Ma il paese è sull’orlo di una guerra civile, che diventerà sempre più cruenta e che porterà alla prima grande crisi umanitaria, dopo la Seconda Guerra Mondiale, nota come crisi del Biafra.
Il romanzo attraversa quasi trent’anni di storia, quella della Germania dell’Est, sotto il dominio sovietico, isolata dal resto dell’Occidente da un muro e quella della Nigeria, che si liberò degli inglesi, ma che non riuscì a superare le divisioni interne.
Romanzo storico e di formazione, dunque, questa ultima fatica di Ferracin, romanzo di grande respiro del qual si nota la potente capacità di descrizione dell’autore sia degli ambienti che dei personaggi, la sua cura per i dettagli e la sua abilità affabulatoria che riesce a mantenere costante l’attenzione del lettore, nonostante la mole non indifferente del volume.
L’autore

Francesco Ferracin nasce a Venezia nel 1973. Il suo debutto letterario avviene nel 2008, con il romanzo hard-boiled Una vasca di troppo (Fanucci). Nel 2009 comincia la sua collaborazione con Franco Battiato con il quale ha co-sceneggiato il film Handel e portato in scena il melologo L’incubo della farfalla, liberamente tratto dal suo omonimo poema. Per Linea Edizioni ha scritto i romanzi Technoshock (2018), Venezia Sunrise (2019), L’incubo della farfalla (2022) e Feroce (2023). Francesco vive fra Berlino e Venezia e si dedica allo sviluppo e alla scrittura di romanzi, film, serie televisive, opere teatrali, videogame e progetti trans-mediali.
Francesco Ferracin, La Leonessa, Padova, Linea edizioni, 2024.
Grazie Annalisa per questa puntuale recensione, crediamo molto in questo romanzo che ha il grandissimo merito di aver trattato degli aspetti poco conosciuti di un periodo storico cruciale sia per l’Europa che per l’Africa, oltre ad essere una storia appassionante!
🙂