Grandi divi tanti. Grandi film forse uno. E quell’unico ha vinto sbancando Venezia nella 81 esima edizione della Mostra del Cinema. A trionfare col Leone d’oro è stato Pedro Almodovar col suo “La stanza accanto” film sul diritto all’eutanasia, con due interpreti bravissime: Tilda Swinton e Julianne Moore. Alla proiezione il film è stato accolto da 17 minuti di applausi. “L’uomo deve essere libero di vivere e morire”, ha detto il regista. E’ il racconto del legame tra due vecchie amiche che si ritrovano, la prima reporter di guerra, l’altra è una scrittrice. La prima ha appena avuto una diagnosi di cancro incurabile e chiede all’amica di aiutarla a morire.
Pedro Almodovar si riprende Venezia
Almodovar, al suo primo film in inglese, si riprende Venezia che già cinque anni fa lo aveva premiato col Leone d’oro alla carriera. Il grande regista spagnolo, vincitore di due premi Oscar, aveva debuttato internazionalmente proprio a Venezia nel 1984 con “L’indiscreto fascino del peccato”.
Dal Leone d’Oro di Pedro Almodovar ai leoni d’argento
Per il Leone d’argento due film, uno italiano, l’altro americano. Il film che ha avuto l’argento per la miglior regia è “Tre brutalist” di Brady Corbet con un grande Adrian Brody nei panni di un architetto ungherese di origini ebraiche che viene cancellato con tutta la Bauhaus dalle leggi razziali di Hitler. Riuscirà a sopravvivere ai campi di concentramento e approdare nel 1947 negli Stati Uniti d’America per la sua rivincita come uomo e come artista.
Leone d’argento per il film “Vermiglio” della regista italiana Paula Delpero che si è ispirata alla storia della sua famiglia contadina nell’alta montagna trentina. Una vicenda che attraversa le quattro stagioni dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale.
La giuria e gli altri premi
La giuria presieduta dalla grande attrice francese Isabelle Huppert e della quale faceva parte tra gli altri il regista italiano premio Oscar, Giuseppe Tornatore, ha poi assegnato le Coppe Volpi alla migliore attrice e al migliore attore.
La coppa maschile è andata all’attore francese Vincent Lindon interprete del film “Jouer avec le feux” delle due sorelle registe Delphine e Muriel Coulin. Lindon è un operaio vedovo, impegnato nel sindacato, che deve far crescere due figli. Di colpo scopre che il figlio maggiore è un naziskin e attivista di formazione di estrema destra.
La Coppa femminile a Nicole Kidman per “Baby girl” della regista olandese Halina Rejn. La diva in un thriller psicologico da volto e corpo ai desideri proibiti. La Kidman era assente al momento della premiazione, nel corso della notte era stata raggiunta dalla notizia della morte della madre.
Il Premio Mastroianni è stato assegnato al giovane attore Paul Kircher per il film francese “Leurs enfants après eux”.
Il Premio speciale Orizzonte al giovane attore italiano Francesco Ghegi interprete di “Famila” storia di violenza domestica.
Da Pedro Almodovar a Moretti
A Nanni Moretti è stato assegnato il premio per il miglior restauro per “Ecce Bombo”. Il popolare regista italiano ha lanciato un appello “ai produttori e ai registi perché reagiscano a questa nuova pessima legge sul cinema”.
Premi anche per il film georgiano “April” e per la sceneggiatura al film “I’m still here” di Walter Salles sui desaparecidos in Brasile negli anni della dittatura.
E anche la Mostra del Cinema di Venezia n.81 va in archivio
Ha visto il ritorno dei divi dopo anni nei quali sono mancati un po’ per la pandemia del Covid e tanto per lo sciopero che un anno fa ha paralizzato Hollywood. Quest’anno pochissimi sono mancati, il red carpet è tornato protagonista con La Jolie e la Kidman, con Clooney e Pitt e tanti altri, fino a Kevin Costner che ha portato a Venezia la seconda parte della sua saga western “Horizon” sui nativi americani.
Sono però mancati i grandi film o almeno i buoni film. Pochissimi quelli italiani, anche se quest’anno erano molti in concorso.
Così alla fine il solo film di un certo spessore l’ha fatta da padrone. Del resto, tutto secondo pronostico. Tutti avevano dato Almodovar come vincitore. Ed è finita secondo pronostico. Per il resto, tutto bene: alberghi pieni, ristoranti pure, red carpet affollato. Non è mancato nessuno. C’è stato anche l’ultima passeggiata sul tappetto rosso da ministro di Sangiuliano con signora. Se non è grande cinema questo?