Ad ogni tornata elettorale ci si affretta a ripetere, anche per sconfiggere un eventuale crescita dell’astensionismo, come sia necessaria la partecipazione dei cittadini nell’andare a votare. Tutto ciò assume un significato particolare in questo preciso momento in cui di fronte alle sfide che ci troviamo davanti dobbiamo dare un segnale chiaro sulla direzione che il nostro paese, ma, soprattutto, l’Europa devono prendere. Troppo facile sarebbe lasciare che le sirene della distruzione del sogno europeo, sbandierate dai sovranisti come panacea di tutti i mali, avessero il sopravvento dimenticando in fretta come proprio la Ue abbia assicurato al continente un settantennio di pace e di progresso come mai in passato.
E’ perciò necessario dare un segnale chiaro e preciso sul significato di Europa che vogliamo e che abbiamo sempre voluto

L’Europa che abbiamo costruito aveva al centro la libertà, la sicurezza e la dignità delle persone ed è sul solco dei principi più volte ribaditi del fondatore di Forza Italia che dobbiamo continuare a lavorare. C’è chi sostiene che l’integrazione europea è andata avanti per gradi, io direi a strappi, sfruttando gli interstizi del consenso e restando spesso delusa da traguardi troppo ambiziosi. Tutto ciò, in un periodo normale, potrebbe continuare a perpetrarsi senza grosse conseguenze confidando sulle risoluzioni di lungo periodo ma, come abbiamo visto, ci troviamo davanti a situazioni che non avevamo previsto o che ci hanno sorpreso per la velocità con cui si sono manifestate ( guerra alle porte e aggressività economica sempre più marcata di Cina e America che mette in crisi le indecisioni europee ) .
Andare a votare per un cambio di passo

Di fronte a ciò le storiche indecisioni, le lentezze, la volontà di non cedere sovranità da parte dei singoli non possono più essere ammesse e dimostrano come sia necessario un cambio di passo immediato dell’Europa. In poche parole bisogna trovare il coraggio di osare e di guardare lontano perché altrimenti il sogno europeo si infrange e a pagare saremmo tutti. Indipendentemente da quali saranno i risultati delle elezioni le prossime sfide che ci troviamo ad affrontare sono, tra le tante, a mio parere, essenzialmente tre: la difesa; l’allargamento dell’unione e la geoeconomia.
Andare a votare per raggiungere gli obiettivi

Difesa come mezzo per esprimere nel mondo, come dice Tajani, i nostri valori di pace; l’allargamento perché è l’antidoto alle sirene antidemocratiche e per l’affermazione dell’Europa dei diritti; la geoeconomia come necessità di accrescere la concorrenza europea di fronte alle potenze Americana e Cinese che necessita di rivedere un quadro regolatorio incerto e disincentivante per gli investimenti accompagnato dalla necessità di promuovere politiche industriali e fiscali comuni e coese come unico antidoto ad una progressiva perdita di competitività. Tutte queste priorità hanno bisogno di un balzo in avanti difficile da immaginare senza una spinta che arrivi da un voto convinto e di massa che permetta di procedere ad una costruzione compiuta dell’unione .
L’Europa è una necessità

E’ perciò che vorrei che ci fosse un segnale chiaro e di forte consenso verso quelle forze che hanno sempre pensato che l’Europa non è una opzione ma una necessità da cui derivano la sicurezza. il benessere e la crescita dei cittadini della comunità. Il voto che saremmo chiamati a dare l’8 e il 9 giugno è un voto che non avrà conseguenze indolori perché è un segnale chiaro verso che direzione che deve prendere l’Europa per il futuro nostro e dei nostri figli.

In Parlamento vi sono le “ famiglie ” che hanno sostenuto il sogno europeo come il Partito Popolare a cui fin da subito Forza Italia ha deciso di aderire sposando i valori cristiani, liberali, riformisti, garantisti e le forze antisistema che lavorano più alla distruzione che alla costruzione del sogno europeo . Vi chiedo perciò di decidere da che parte stare permettendomi di affermare che andare a votare e scegliere Forza Italia come unica forza del parlamento italiano appartenente al Partito Popolare significa dare slancio a quella integrazione e a quella spinta di chi ha sempre osteggiato il sovranismo nazionale per sostenere convintamente il “sovranismo europeo”.
La scelta
La decisione di mettere alla testa delle nostre liste una persona che ha una esperienza rara in tema comunitario non rappresenta, perciò, solo una scelta simbolica e un segnale chiaro di fronte alle sfide europee ma un atto che solo un convinto consenso a Forza Italia e al Partito Popolare può rafforzare, inoltre crediamo che una classe politica competente e pragmatica/rassicurante sia di contrasto all’astensionismo.
