Come tutte le cose di successo, nascono per caso o per divertimento. Nicola Pellicani, 62 anni, giornalista della Nuova Venezia e una parentesi da parlamentare alla Camera 2018-22) lo racconta con ironia. “Era il 2008 durante il Settembre Mestrino, fiera tradizionale con bancarelle per via del santo patrono, S.Michele. Incontro l’amico Massimo Cacciari, allora sindaco, e gli propongo qualcosa di politico, un convegno, da organizzare in centro a Mestre. Sai cosa mi rispose? Sì, sì facciamo il convegno sui “risi e bisi, lassa perder Nicola!
Nicola e poi come finì?
“Massimo ci ripensò. Nel 2010 era nata Piazzetta Pellicani in ricordo di mio padre (Gianni, 1932-2006, vicesindaco e a lungo deputato del Pci, ndr). Era venuto al Toniolo di Mestre, il presidente Giorgio Napolitano e fece un memorabile discorso sul futuro della politica in Italia e in Europa”.
Niente male come inizio..
“Allora l’evento si chiamava ‘Voci fuori campo’, con il simbolo della torre di Mestre. La novità assoluta era di parlare della politica senza…politici, ma solo istituzioni”.
Nicola, ne avete fatta di strada!
“Quest’anno abbiamo portato in piazza Ferretto oltre 20 mila persone, un milione di visualizzazioni social, 90 ospiti e 40 eventi, possono bastare?”
Direi di sì
“Il botto lo abbiamo avuto con il ricercatore Andrea Rinaldo, Nobel per l’acqua. E poi Gentiloni, Cottarelli, Molinari, Cuzzocrea, Da Milano…Abbiamo avuto in piazza anche 3 mila persone. Negli anni scorsi memorabili i “duetti” Panebianco-Cacciari, oppure Ezio Mauro-Cacciari sulla crisi della democrazia, o meglio post-democrazia”.
Nicola, insomma è diventato un festival nazionale?
“A Modena c’è il festival della filosofia, a Mantova della letteratura, a Pordenone del libro, a Trento della filosofia e a Mestre della politica…”
La cosiddetta centralità di Mestre?
“Guarda, io sono sempre stato unionista. Ma la storia di Mestre lo merita. In pochi anni ha subito una esplosione demografica, poi le lotte sociali, i conflitti a Porto Marghera. Ha vissuto il ‘900 in modo pieno. Purtroppo anche con il terrorismo. Sergio Gori, Giuseppe Taliercio, Alfredo Albanese. Tutti martiri mestrini”.
Nicola, altri ricordi?
“Nel 2011 viene inaugurata la Fondazione Pellicani, e il presidente Giorgio Napolitano, grande amico di mio padre, fa un epico discorso sul futuro dell’Europa, riportato su tutta la stampa europea. Come mestrino mi sentivo proprio orgoglioso”.
Dai, dai collega, qualche critica?
“Siamo l’unico festival che non dà cachet agli ospiti. Non si paga nessuno. Una critica: abbiamo ancora poco spazio nelle tv, nazionali e locali”.
Nicola, ti faccio una domanda sulla politica locale?
“Passiamo subito alla domanda successiva…grazie”.
Prego.
Bravo e simpatico!