I cuscinetti di adipe localizzato sono uno degli inestetismi più temuti e odiati dalle donne, ma non solo. Infatti, oggi giorno anche gli uomini fanno più attenzione alla linea e alla cura della persona in generale. Spesso si presentano anche in persone con una conformazione fisica asciutta e sono causati da fattori ereditari oppure dallo stile di vita scorretto. Le zone maggiormente colpite dal sovrappeso possono essere l’addome, la regione interna delle cosce, i glutei ed i fianchi (coulotte de cheval) Le cause possono essere di varia natura: genetiche, ambientali (assunzione di farmaci, eccessiva sedentarietà), alimentari, ormonali, posturali.
La questione sovrappeso
In linea generale, comunque, i cuscinetti adiposi e la classica pelle a buccia d’arancia sono provocati da un’alterata microcircolazione che provoca una riduzione dell’ossigenazione a livello dei tessuti. In medicina estetica ci sono numerosi trattamenti efficaci per combattere ed eliminare i cuscinetti adiposi localizzati. Fra tutti, un grande impatto nel panorama della medicina estetica è dato dalla CRIOLIPOLISI che pratichiamo con successo alla Clinica Tirelli Medical di Pordenone. La criolipolisi è infatti un trattamento di medicina estetica non invasivo, che consente la riduzione del grasso localizzato attraverso l’uso del freddo. La criolipolisi ha ricevuto l’approvazione della FDA (Food and Drug Administration) Americana come “tecnologia non invasiva capace di ridurre il tessuto adiposo“.
Sovrappeso combattuto con il freddo
La metodica si attua attraverso una particolare apparecchiatura che permette di agire su regioni specifiche del corpo e prevede di controllare il processo di raffreddamento delle cellule adipose per innescare una lipolisi (morte delle cellule adipose). Nei mesi successivi al trattamento, i frammenti adipocitari vengono eliminati naturalmente per via fisiologica (attraverso il sistema linfatico, il canale gastroenterico e la via epatica) e lo spessore dello strato adiposo si riduce. La procedura non è dolorosa e permette di riprendere subito le attività quotidiane. Il numero di sedute è variabile a seconda dei singoli casi, vengono eseguite a distanza di 45/60giorni l’una dall’altra. Il freddo come alternativa alla chirurgia quindi: “crio” deriva dal termine greco “kryos” che significa “ghiaccio” e richiama appunto il meccanismo d’azione della procedura. La criolipolisi si basa, infatti, su un semplice principio termico, secondo il quale il grasso va incontro a riduzione, se “congelato“.
Come funziona
In questo modo, le cellule adipose (adipociti) che si trovano nel tessuto sottocutaneo, essendo sensibili al raffreddamento, sono sottoposte ad un processo di cristallizzazione, a cui segue una lisi spontanea, lenta e graduale (apoptosi). La morte cellulare degli adipociti “danneggiati” dallo stress termico provoca l’attivazione dei processi infiammatori, la “digestione” del tessuto grasso apoptotico e la liberazione dei lipidi contenuti nelle cellule adipose degradate in 2-8 settimane. Quest’ultimi vengono trasportati dal sistema linfatico per essere processati ed eliminati, come succede ai grassi derivanti dal cibo. La criolipolisi è particolarmente indicata per le adiposità localizzate e risulta adatta per il rimodellamento del corpo.
Si tratta dunque di una procedura non invasiva e del tutto sicura. Il principio alla base della criolipolisi sfrutta infatti la premessa che le cellule del grasso sottocutaneo, in condizioni attentamente controllate, sono più vulnerabili agli effetti del freddo rispetto ai tessuti circostanti (cute, derma, muscoli e vasi sanguigni). Inoltre, questa tecnologia non traumatizza i nervi e le ossa presenti nella zona. Pertanto, l’apparecchiatura per la criolipolisi è stata messa a punto per agire solo ed unicamente sulle cellule adipose. Senza creare danni alle altre strutture anatomiche presenti nella regione trattata.
Quanto dura una seduta per vincere il sovrappeso
Una delle caratteristiche principali della criolipolisi sta nel fatto che il trattamento è indolore: il paziente infatti avverte al massimo un lieve fastidio nella fase iniziale dovuto alla tensione del tessuto per effetto della suzione iniziale esercitata dal manipolo posizionato in corrispondenza della zona da trattare. Durante la seduta, è possibile trattare una sola zona per volta; la seduta ha una durata di 50 minuti e come detto, al termine della stessa il paziente può riprendere tutte le proprie attività quotidiane, sociali e sportive.
Dopo il trattamento, nella zona trattata, sarà evidente un arrossamento ed una sensazione di aumentata sensibilità, che tende a scomparire nell’arco di qualche ora. I primi risultati iniziano ad essere visibili già nel giro di 15 o 20 giorni. La criolipolisi è dunque una valida alternativa non chirurgica alla liposuzione. Questa tecnica viene eseguita infatti senza bisturi, non danneggia la pelle ed i tessuti circostanti, non provoca dolore e non lascia cicatrici. Inoltre, la criolipolisi non causa problemi derivanti dal riassorbimento del grasso.
Cosa accompagnare alla criolipolisi per vincere il sovrappeso
Accanto alla criolipolisi esistono infine altre tecniche non chirurgiche e non invasive, possono essere eseguite in affiancamento o a completamento dell’azione svolta dalla criolipolisi stessa. Fra queste sicuramente l’impiego dell’ossigeno ozono che, attraverso delle piccole iniezioni localizzate, consente di aumentare l’apporto di ossigeno nelle aree trattate e migliorarne il microcircolo. Potenziando quindi l’azione della criolipolisi e/o migliorando il caratteristico aspetto “a buccia d’arancia” tipico dei quadri di cellulite spesso associati a piccoli accumuli adiposi localizzati. Anche l’ossigenozono insieme alla criolipolisi viene praticata presso la clinica Tirelli Medical di Pordenone.
Se non è un semplice sovrappeso e la criolipolisi non dovesse bastare
Se poi, accanto alle adiposità localizzate, siamo in presenza di una condizione di eccesso ponderale (sovrappeso od obesità) prima di effettuare questi trattamenti è molto importante fare anche una valutazione nutrizionale. Per capire se ci sia la necessità di un percorso dietoterapico che può evidenziare meglio le eventuali adiposità localizzate.
Una delle diete che meglio si presta a ridurre l’eccesso di peso e che si affianca molto bene alla criolipolisi è la DIETA CHETOGENICA . Anche definita “LIPOSUZIONE NUTRIZIONALE” proprio perché agisce portando alla riduzione del grasso.
Questa dieta è un trattamento terapeutico nutrizionale che sfrutta la fisiologica capacità del corpo umano di utilizzare metabolicamente i grassi. Caratterizzata dalla produzione di che rappresentano una fonte energetico-metabolica alternativa al glucosio e vengono prodotti dall’organismo proprio attraverso l‘ossidazione dei grassi in una dieta povera di carboidrati.
Ma come impostare una dieta chetogenica? Innanzitutto, ci sono dei parametri che vanno seguiti e che sono stati definiti anche dall’EFSA (Autorità Europea sulla Sicurezza del Cibo) nel 2015. Abbiamo un apporto di carboidrati di 30-50gr/die, di proteine di 1,2-1,5gr per kg di peso ideale, apporto calorico variabile a seconda del BMI (Indice di Massa Corporea) del paziente e dell’obiettivo terapeutico, apporto di grassi variabile dal 35 al 80% sempre in base al paziente, un apporto di acqua di circa 2L, integratore minerale-vitaminico, omega3 e fibre solubili. La maggior parte di questi nutrienti li possiamo ricavare da alimenti quali carne, pesce, uova, legumi, latticini, frutta secca, olio d’oliva, avocado, olive e verdure.
Per evitare complicanze e valutare le controindicazioni assolute è allora doveroso affidarsi a nutrizionisti esperti nell’applicazione di protocolli chetogenici, che siano in grado di operare i necessari adattamenti al singolo paziente.