Rimanere fedeli alle proprie origini senza rinunciare a proiettarsi nel futuro. Mantenere forti legami col territorio e cogliere allo stesso tempo le opportunità dell’internazionalizzazione dei mercati. Unire tecnologia d’avanguardia e attenzione ai dettagli di tipo artigianale. Queste sono alcune delle sfide che i fratelli Antiga hanno affrontato in 50 anni di attività. Una realtà imprenditoriale che negli anni si è contraddistinta per le scelte che ne hanno fatto un’azienda leader. Scelte come quella di investire nell’innovazione e nella sperimentazione, che tuttavia non hanno mai impedito di mantenere l’attenzione focalizzata sull’aspetto più importante: il capitale umano. È infatti grazie alle persone, un team che oggi conta più di 200 collaboratori, che è stato possibile arrivare ai vertici della stampa d’alta qualità. Privilegiare la qualità del lavoro, l’aspetto umano, la sostenibilità ambientale, con importanti investimenti nel fotovoltaico, fa di Grafiche Antiga un’azienda certificata green. Crescere senza perdere di vista gli obiettivi di partenza: produrre eccellenza, coniugando creatività e know how. Una sintesi ideale del Made in Italy.
Antiga e il Contagio


Il progetto “Contàgio. Le carte della peste e della pandemia” è nato così. Prima una mostra, allestita presso il Museo Casa Giorgione di Castelfranco Veneto, che ha riscosso, con il suo studiatissimo mix di antichi documenti archivistici, opere pittoriche, oggetti della cultura materiale, fotografia contemporanea e oggetti del nostro quotidiano, uno straordinario successo di critica. Poi, dopo la mostra, questo libro che di fatto, con il suo originale impianto grafico, racchiude, mettendolo in mano al lettore, lo stesso progetto di ricerca. Un’esperienza in cui dati testuali e dati visivi, dialogando tra loro, svelano, sul punto delle grandi epidemie, delle strabilianti e del tutto inattese connessioni tra passato e presente.
Antiga e Fragmenta


Gli anni ’50


Antiga e le donne


Questo libro è dedicato a donne influenti, protagoniste di storie non comuni, che dalle Alpi ai nuraghi sardi meritano memoria in un luogo pubblico da intitolare a loro: una strada, una piazza, un parco, una scuola. In Italia solo otto su cento strade, secondo l’ultimo censimento dell’Istat, sono dedicate a figure femminili, spesso tratte dal mito più che dalla Storia. È un messaggio diretto agli amministratori delle città italiane e ai componenti delle commissioni toponomastiche perché è ora di scoprire, conoscere, valorizzare e “vedere con uno sguardo nuovo” alcune delle tante figure femminili che, in epoche diverse e con ruoli diversi, hanno influito e contribuito con le loro idee, il loro talento e il loro impegno alla crescita culturale e sociale della nostra Italia. La Storia sono anche loro.
Le vie del Canova


Antiga e Martini


Rovarè


Antiga e Salomon


L’arte

