Il Diario Liberale non si ferma nemmeno durante i ponti festivi. In fin dei conti le notizie non arrivano durante le feste? Non scherziamo. Le pagine del Diario non si contano; si aggiungono per una riflessione, un sorriso, un pensiero. Come quello che mi fa pensare che utilità può avere rifare le Province se solo per ripicca?
Anziché accorpare i comuni per risparmiare, si ripristinano le Province. Perché tornare sempre indietro nel tempo?


L’idea è di Schifani che le ritiene necessarie in Sicilia. Piace pure a Calderoli che vuole introdurla anche in Italia. Si crea, così, un nuovo carrozzone di cui ci eravamo liberati da qualche anno. In effetti le 80 province continuano ad esistere e ci costano più di un miliardo, ma solo come strutture amministrative, non politiche. Si riprenderà, quindi, a votare per i consigli provinciali. Si formeranno le giunte, torneranno le spese per gli stipendi dei presidenti. degli assessorie dei consiglieri. Siccome. la sinistra le aveva abolite, la destra deve ripristinarle. Non perché sono utili, ma per ripicca.
Un camionista tedesco investe e uccide l’ex campione di ciclismo Rebellin e fugge. La Germania non lo può estradare


Perché il loro codice penale non prevede, come da noi. l’omicidio stradale. Per l’incidente, seppure col morto, non c’è l’arresto ma solo la denuncia. Sarebbe un incidente se non si fosse accorto del tamponamento Ma quel camionista è uno che – stando alla ricostruzione degli inquirenti – sceso dal camion e, visto Rebellin agonizzante, anziché chiamare soccorsi, è risalito sul TIR e ha proseguito il viaggio, lasciando il povero ciclista a morire sull’asfalto. Magari poteva salvarlo. Ci sono tanti altri reati che prevedono arresto e estradizione, dalla mancata assistenza all’idiozia per non sapere che ovunque ci sono telecamere.
Non è da fascisti piagnucolare per la minaccia di morte di qualche idiota che dopo poche ore si fa anche individuare


Sono un’usanza italica nata tanti anni fa, forse prim’ancora della guerra civile. Si odiava la gestapo e la polizia politica. E ci è rimasta l’abitudine. Non si preoccupi, Presidente, in Italia da quando non ci sono più le brigate rosse né quelle nere non si uccide più nessuno per motivi politici. Che dovrebbe dire la Senarice a vita Liliana Segre, che a 91 anni ne riceve ogni giorno da quando è scampata ad Auschwitz. Oggi negli stadi si augura tutto il male agli avversari, specie se sono di colore. E poi di recente – non si ricorda? – siamo diventati razzisti. C’è chi odia i migranti che non se ne lamentano.
Se foste il Qatar e voleste corrompere qualcuno al Parlamento europeo per valorizzare il paese a chi vi rivolgereste?


La risposta è troppo facile. Hanno indovinato tutti. Eppure i paesi sono 28, ma tutti i concorrenti hanno risposto alla unanimità UN ITALIANO, anzi due. In effetti, è un ex parlamentare. che, per caso, è di Articolo 1. ma ormai ci stiamo adeguando tutti alla corruzione generale. Invece, per la procura belga, si tratta di un atto criminale. Perquisendo la sua abitazione di Bruxelles la polizia ha trovato 500mila euro in contanti. Doveva adoperarsi per far riconoscere – complici qualche eurodeputato – i progressi nel rispetto dei diritti umani. È una bugia. Ma per soldi che ci si perde a fingere?
Cristiano Ronaldo ingaggiato dall’Al Nassr di Riad. Percepirà uno stipendio di 200 milioni di euro esentasse l’anno


Perché tanti soldi? Ne bastava un decimo. Sempre esagerati questi nuovi ricchi. È stato un grande campione, ma ora ha 37 anni, alla fine della carriera. Infatti, non ha più una squadra, non è più conteso. Nella nazionale portoghese viene sostituito e finisce la partita con la Corea in panchina. Ha un carattere capriccioso come, immagino, tutti coloro che hanno guadagnato un miliardo durante la carriera. Troppo generosi questi sauditi che lo ingaggiano fino a 40 anni. Come mai con Renzi sono stati così parsimoniosi? Gli danno appena 80mila € a conferenza, Una miseria in confronto.
Una lezione di civiltà da parte della squadra giapponese che lascia Doha dopo aver perso ai rigori contro la Croazia


I tifosi non hanno rotto le poltroncine per la delusione, come avviene da noi. Prima di lasciare lo stadio hanno pulito la parte che occupavano e i giocatori lo spogliatoio. Per scusarsi della sconfitta e della delusione l’allenatore si è inchinato davanti al pubblico che ha seguito la squadra in Qatar. È commovente questo esempio di civiltà, educazione e rispetto purtroppo scomparsi dalle nostre parti esostituiti da insulti razzisti, di risse a coltellate e violenze tra delinquenti che si credono sportivi. È ormai lontano il tempo in cui fummo faro di civiltà e anche popolo di eroi, poeti, santi e navigatori.
Risuscita Hitler e un gruppo di fanatici lo aiuta a restaurate il nazismo. Questa volta il fuhrer è un principe tedesco


Negli anni 60 Luciano Salce ci fece un film comico, tanto inverosimile era considerata l’eventualità. Invece, Sua Altezza Einrich XIII di Reuss, 71 anni, faceva sul serio. Aveva fondato un movimento di estrema destra armato con infiltrazioni nelle alte sfere del paese e in procinto di fare un colpo di stato. Tra migliaia gli aderenti c’è pure una ex deputata. Tremila agenti impegnati nell’operazione, 25 persone arrestate, centinaia di sedi scoperte e depositi di armi sequestrate. Tra i cospiratori c’è pure un russo vicino al Cremlino. Sono la minaccia terroristica più grave del dopoguerra.
Quattro ceffi georgiani sorpresi a rubare in appartamenti di Colleverde a Roma. Tre di loro sono più che pregiudicati


Per consentirgli di continuare a rubare, non li hanno sbattuti in galera, ma semplicemente denunciati. È una cattiva interpretazione della democrazia che premia i delinquenti e penalizza la gente perbene che ne subisce la violenza. Ci sono tante brave persone nell’Europa dell’Est ma come dappertutto ci sono anche delinquenti, che non vanno a rubare in Francia, Spagna e nei paesi del nord dove la legga è rispettata. Vengono da noi, dove “prima gli italiani” significa che saremo i primi a essere aggrediti e violentati. Tutto questo avviene perché le carceri sono congestionate. Poveri noi.