Il Diario Liberale gioca ancora con i fatti della settimana a partire da Di Maio e il M5S, all’Ungheria e all’Ucraina, ai partiti che giocano con i sondaggi fino ad arrivare all’umiliazione delle tradizioni millenarie.
Nasce un nuovo partito, quello di Di Maio – enfant prodige della politica italiana – che 60 parlamentari seguono

Si chiama Insieme per il futuro e ha già molti seguaci tra deputati e senatori che lasciano il M5S. Invece, è ancora un’incognita il numero degli elettori che approveranno la scissione. Però, era prevedibile. Noi l’avevamo annunciata in una riflessione della scorsa settimana. Tanti litigi. Troppi galletti nel pollaio. Conte era contro l’invio di armi in Ucraina, Grillo, anziché valorizzare chi cominciava a imparare a fare politica, per immettere in parlamento nuovi disoccupati ricordava che non si possono fare più di due legislature. Il vero leader, però, è sempre stato Di Maio.
A ogni elezione, vincono tutti, anche chi è sconfitto sonoramente. L’illusione è il conforto dei mediocri in politica

Intanto, per il 50% – diceva Pulcinella a chi lo derideva per la sua pretesa di sposare la figlia del re – il matrimonio è già combinato. Allo stesso modo ragionano i nostri politici. Festeggia anche la Lega nonostante il crollo. Conte è Il solo leader ad ammettere la sconfitta, essendo i risultati più che disastrosi. La sinistra gioisce per la condizione di primo partito, pur essendo uscita dalle urne con le ossa rotte. Solo qualche città insignificante. Vince la destra. Gli italiani ne hanno abbastanza di Europa. Tornata la guerra, rivogliono la Patria e la Lira, e rientrare nei vecchi confini.
Non ripetiamo l’errore commesso con l’Ungheria di ammettere nell’UE l’Ucraina, che non è un paese europeo

Almeno, aspettiamo di riformare il regolamento, che prevede l’unanimità di consensi per approvare una decisione qualsiasi. La solidarietà nei confronti di un paese crudelmente aggredito non deve distrarci dai problemi che Orban ci ha finora creato. Politici che non vedono al di là del proprio naso commisero l’errore di annettere l’Ungheria per evitare l’eventuale tentazione di aggregarsi alla Russia. Ottennero esattamente il risultato opposto. Il paese non è solo diventato una dittatura, ma solidarizza adesso con la prepotenza di Putin. La politica non deve essere pietosa.
Ci sono agenzie private che distribuiscono la corrispondenza che spesso non arriva. La Posta non ha più l’esclusiva

Scoprire che la maggior parte delle decisioni del governo nascondono interessi privati è molto triste e deprimente. Si spiega così la corruzione dei cittadini di qualsiasi livello sociale in continua espansione. Uno dei servizi più delicati e riservati, come la distribuzione della posta non è più affidata solo allo Stato. Da quando le Poste sono state privatizzate la concessione è stata estesa ad agenzie che appartengono agli amici degli amici il cui personale non è sempre qualificato e nemmeno regolarmente assunto. Tanto i reclami finiscono nel cestino.
Interrotta una tradizione millenaria. A Napoli sarà vietato stendere i panni per la strada. Polemiche a non finire

Le tradizioni sono resistenti. È difficile abbatterle. Non basta una legge, meno ancora un’ordinanza della Giunta comunale. Sono secoli che le strade di Napoli sono caratterizzate da panni stesi da una finestra alla dirimpettaia dall’altro alto della strada. Ormai fa parte del folklore. Ai turisti non disturba quella visione. Anzi, gli mancherebbe se la proposta diventasse esclusiva. Denota la pulizia della città persino tra le persone più umili e nei quartieri degradati. Perché nascondere le qualità. Londra, dove queste immagini non si vedono, è infatti una città sporca.
Il cellulare ha salvato gli italiani dalla noia, ma distrae gli autisti alla guida di auto e bus e spesso ci scappa il morto

Ormai anche pochi minuti senza consultare il telefonino provoca una crisi d’astinenza. Persino le brevi soste ai semafori sono utili per leggere e rispondere ai messaggi. Chi ne beneficia maggiormente sono gli autisti dei mezzi pubblici, attività, che, se fatta coscienziosamente, è usurante e noiosa. Però, per la sicurezza di passeggeri e pedoni dovrebbe essergli tassativamente vietato. Infatti, a Milano una signora è stata travolta sul marciapiede. Il conducente del bus stava chattando con un sito pornografico. Sarà processato per omicidio stradale, ma è ancora in servizio.
Sonora batosta per Macron. Se i Républicains rifiutano di assicurargli la collaborazione, ci saranno nuove elezioni

La destra moderata con i suoi 75 seggi è il partito più vicino a Macron, cui mancano pochi voti per raggiungere la maggioranza. Finiranno col collaborare col presidente. Però, siccome oggi chi fa politica non pensa al bene del paese ma a essere protagonista, per ora nicchiano. Durante i cinque anni all’Eliseo Macron non ha soddisfatto gli elettori, che lo hanno punito costringendolo a un’alleanza per continuare a governare. Se le condizioni dei Républicains non gli convenissero, ha la facoltà di indire nuove elezioni che stavolta forse vincerebbe, non essendo i francesi per il caos.