Crescono i debiti delle famiglie della provincia di Venezia . Al 31 dicembre 2021 lo stesso ammontava complessivamente a 9,2 miliardi di euro. L’importo medio per nucleo famigliare era di 24.553 euro; se confrontato con il dato di due anni prima, periodo pre-Covid, la variazione è stata del +7,3 per cento (vedi Tab. 1). A preoccupare l’Ufficio studi della CGIA, però, è quello che non si riesce nemmeno a intravedere, soprattutto il rischio usura.
Bottan e la situazione dei debiti

“La situazione è critica, ma non drammatica”, dice il presidente della Cgia Roberto Bottan. Spiega: “ E’ probabile che l’incremento sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica avvenuta l’anno scorso. Va altresì segnalato che le aree della nostra provincia più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati”.
I debiti e il target

Sicuramente in queste realtà urbane tra gli indebitati ci sono anche nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori potrebbero essere legate ai significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare che, ovviamente, sono riconducibili a famiglie benestanti. E’ altresì vero che le famiglie veneziane hanno un indebitamento superiore di oltre 2 mila euro rispetto alla media nazionale, a dimostrazione che siamo tra le realtà più esposte con il sistema bancario.
Le cause

L’aumento esponenziale dei prezzi, il caro carburante e quello delle bollette potrebbero peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime famiglie, anche in provincia di Venezia. “Segnalo – conclude Bottan – che molti artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas. La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare e illuminare le proprie botteghe e negozi. Una situazione che per molte attività non è più economicamente sostenibile.
Infine il rischio usura specie per artigiani e partite Iva

Con le sole denunce effettuate all’Autorità giudiziaria non è possibile dimensionare l’usura. Questo fenomeno è molto “carsico”; chi finisce nella rete di questi criminali spesso ha paura di denunciare i suoi aguzzini perché teme per l’incolumità propria e dei suoi familiari. E con la crisi economica ormai nuovamente alle porte, anche le forze dell’ordine denunciano da tempo molti segnali di avvicinamento delle organizzazioni criminali al mondo dell’imprenditoria. In particolar modo di quella composta da artigiani, negozianti e partite Iva. Lavoratori autonomi che si indebitano per poche migliaia di euro, ma nel giro di qualche mese si trovano nell’impossibilità di restituire questi soldi, perché nel frattempo gli interessi hanno raggiunto livelli spaventosi. Sono queste, secondo l’Ufficio studi della CGIA, le realtà più a rischio