La comunità internazionale, con ampio sostegno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e il Consiglio per i diritti umani, adottando la risoluzione A/ES-11/L.1, ha condannato l’atto aggressivo di Putin nei confronti dell’Ucraina. La minaccia o l’impiego dell’azione coercitiva militare, in contrasto con la Carta dell’ONU, è chiaramente illecita ai sensi del diritto internazionale. La responsabilità penale internazionale potrebbe derivare dalla decisione di porre in essere la condotta aggressiva. Credo, però, che la stessa ONU ora debba muoversi per assicurare la responsabilità della grave violazione attraverso l’aggressione del diritto internazionale. Solo così sarà possibile saldare sempre più la Carta onusiana e sostenere l’ordine giuridico internazionale che si fonda sui pilastri delle norme. Magari attraverso un tribunale.
Un Tribunale internazionale?
L’organo giudiziario penale internazionale non è competente a perseguire il crimine di aggressione commesso da cittadini di Stati che non sono contraenti allo Statuto della Corte Penale Internazionale. In questo caso sia la Russia che l’Ucraina non hanno ratificato lo Statuto di Roma. Allora è emersa una gamma di proposte su come si possa esercitare la giurisdizione penale per la crisi ucraina. L’Assise generale onusiana, ad esempio, potrebbe raccomandare l’istituzione di una Corte penale ibrida o misto e internazionalizzato. Affinché il crimine di aggressione sia negoziato e concordato fra le Nazioni Unite e l’Ucraina. Esiste come precedente il Tribunale speciale per la Sierra Leone istituito con un accordo fra gli organi onusiani e il governo locale.
Indubbiamente un Tribunale istituito attraverso la risoluzione raccomandata dall’Assemblea Generale dell’ONU fornisce dei differenti vantaggi
L’approccio, per esempio, sarebbe quello dell’assise plenaria delle Nazioni Unite. Che si caratterizza per il fatto di venire considerata l’organismo senza alcun dubbio appropriato a cui rivolgersi quando il meccanismo dell’ONU si inceppa con il potere di veto da parte della Russia. In secondo luogo, come già accennato, si può prendere l’esempio della Corte Speciale per la Sierra Leone. Costituito un tribunale penale misto espressione della volontà dello Stato stesso e non un organo onusiano, voluto con un accordo tra il Presidente della Sierra Leone e il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Dopo il mandato ricevuto dal Consiglio di Sicurezza di negoziare con il governo del paese africano.
Il Tribunale ibrido
C’è anche il modello del tribunale internazionale ibrido o misto delle Camere straordinarie istituite nell’ambito dei tribunali cambogiani, in cui erano presenti giudici e procuratori stranieri, accanto a quelli nazionali. In modo da assicurare un equo processo. L’istituzione di queste Camere Speciali adottata da una risoluzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Un escamotage
Questi due esempi mostrano la possibilità che è possibile istituire un tribunale senza dover passare dall’organo politico onusiano, che darebbe l’opportunità al governo di Kiev di accordare una Corte mista. In terzo luogo, un tribunale misto eviterebbe, ad esempio, la questione delle immunità a organi dello Stato e poterli processare.
Il mio parere
Sono del parere che si potrebbe pensare ad una modifica di una o due frasi delle norme giurisdizionali dello Statuto relativo alla Corte Penale Internazionale, anziché istituire un tribunale ex novo e ad hoc. È ben noto come i negoziati o le trattative attorno al tema del crimine di aggressione siano state lunghe e controverse. Questo a causa delle posizioni molto differenti da parte degli Stati contraenti dello Statuto di Roma sul merito della giurisdizione. Tali negoziati implicherebbero la partecipazione al gruppo di lavoro sugli emendamenti da parte dell’Assemblea degli Stati parti dell’organo giudiziario penale internazionale, negoziando un emendamento che sia accettato da tutti i membri dell’assemblea.
In ogni modo, tutti gli Stati dovrebbero manifestare la volontà di aderire allo Statuto di Roma dove è stato emendato l’istituto relativo al crimine d’aggressione durante la Conferenza di Kampala del 2010. Solo da quel momento ci sarà davvero l’applicazione piena del divieto della minaccia e dell’uso della forza armata pilastro della Carta onusiana. Nel momento in cui ciascuno Stato manifesterà la volontà di concordare sulla questione che i propri cittadini non commettano il crimine di aggressione. O finiranno sotto la lente dello strumento dell’indagine e del perseguimento sul piano penale.
Le proposte sul Tribunale
Da settimane presentate proposte di istituire un tribunale in Ucraina, per perseguire il crimine di aggressione nella situazione del conflitto russo-ucraino. Qualcuno ha parlato perfino di una seconda Norimberga. Chiaramente, è necessario che vi sia un’azione categorica rapida da parte dell’Assemblea Generale. E un accordo che andrebbe concluso celermente fra l’Organizzazione delle Nazioni Unite e le autorità governative di Kiev circa l’istituzione di un tribunale ibrido per crimini d’aggressione. Si deve assicurare la responsabilità per la violazione della disposizione della Carta onusiana sulla quale è ancorato l’intero ordine internazionale. Cioè il divieto dell’azione coercitiva della forza armata, sancito nero su bianco nella Carta delle Nazioni Unite.