Dina, una bambina di otto anni che scrive poesie senza la rima, pensa alla morte e viene ritrovata annegata nel fiume. Franco e la sua banda di monellacci. Angelo e Checco, coi loro giochi proibiti. Mario, che colleziona monete antiche e abita in un palazzo. Cinzia che da grande vuole fare la ballerina. Sono questi e molti altri i personaggi che popolano il libro di Agostino Contò, Ofelia e altri racconti, Ronzani, 2021 (Collana VentoVeneto).
Ofelia tra poesia e realtà

Un libro in cui l’infanzia, l’adolescenza e la giovinezza sono raccontati con uno sguardo che miscela con sapienza ed equilibrio poesia e dura realtà, utilizzando una lingua a volte lirica a volte aspra nel rappresentare un mondo complesso e mai edulcorato, dove l’aspetto perturbante è sempre in agguato.
Il racconto di Ofelia
Il testo si compone di due parti: la prima, il lungo racconto Ofelia, che dà il titolo al volume, la seconda, Storie di Tino, contiene 17 brevissimi racconti, nei quali incontriamo Bruno, il conquistatore di donne; insieme alla voce narrante frequentiamo l’osteria dalla Gina. Conosciamo la ragazza triste e solitaria che alle feste se ne sta in disparte, e una compagna di classe rivista dopo molti anni, e Lucia la pianista che faceva l’amore in una vasca da bagno. E poi Marina, Mirella, Vanessa, Silvia, Maria.
Ritratti dettagliatissimi di personaggi con venature felliniane, vite di provincia ambientate tra campagna e città, luoghi che in certi momenti ci sembrano inventati, in altri li riconosciamo come familiari, per esempio Venezia e Treviso. La scrittura sa essere raffinata, ma quando serve sa anche abbassare il registro e diventare ruvida e dissonante. Contò si dimostra in questo vero narratore dalle molte risorse linguistiche e stilistiche.
Agostino Contò

Agostino Contò (Treviso, 1953) è stato bibliotecario a Treviso e a Verona. Ha insegnato storia del libro all’Università di Verona; al libro antico e alla storia delle biblioteche ha dedicato varie ricerche, pubblicate in riviste, atti di convegni, e in Calami e torchi. Documenti per la storia del libro nel territorio della Repubblica di Venezia (sec. XV), Verona 2003. Da sempre si occupa di poesia, e in particolare di poesia sonora, grazie all’esperienza del “Trio Phoesia” (con Arrigo Lora Totino, Franco Verdi e Milli Graffi). I suoi ultimi libri sono Vacanze, Udine, Campanotto, 2019; Don’Ana e altre poesie sonore (cd), Fluente Records, 2019; The Merchant of Masks. Poems 1974-2019, translated by Gregory Conti, New York, Chelsea, 2020. La laurea in Lettere all’Università di Ca’ Foscari di Venezia con una tesi su Alain Robbe-Grillet (relatore Francesco Orlando) gli ha fatto sperimentare anche la scrittura narrativa, che da Ofelia e le mosche (1a edizione nel 1978) a Storie dei Pra’ Longhi (2016) approda ora a questa raccolta di racconti.
Agostino Contò, Ofelia e altri racconti, Ronzani, 2021 (Collana VentoVeneto).
Devo un affettuoso e sincero ringraziamento ad Annalisa Bruni (che come m e per molti anni ha condiviso -se pur in città diverse ma “vicine”- la splendida professione del bibliotecario) per l’acuta ed attenta lettura che ha saputo dare delle mie scritture. La vicinanza per tanti anni con i libri, evidentemente, contribuisce a farne nascere altri di nuovi (e anche Annalisa scrive, eccome!). Ai posteri il giudizio se ciò sia una buona cosa… Noi crediamo di sì.
Grazie. 🙂 I libri per noi sono un destino.