Nell’ambito del progetto Sportello Formazione-Lavoro realizzato da Apindustria Servizi con il cofinanziamento della Camera di Commercio Venezia Rovigo, è stata presentata la sfida che permetterà agli studenti di due classi quinte dell’Istituto d’Istruzione Superiore Scarpa-Mattei di San Stino di Livenza di sperimentare il funzionamento e l’organizzazione di un’impresa.
Un futuro che nasce a San Stino
In seguito all’introduzione di un nuovo macchinario nel ciclo produttivo, la Poloplast Srl di San Stino di Livenza, azienda che si occupa di packaging per il settore alimentare dal 1994, si è posta l’obiettivo di immettere sul mercato un prodotto innovativo e sostenibile, volto a ridurre l’utilizzo di materiali tradizionalmente realizzati con combustibili fossili.
Dopo il Covid-19, tra gli aspetti su cui il consumatore si focalizzerà maggiormente ci sarà proprio il packaging. In particolare, dall’analisi pubblicata dall’Osservatorio Out of the box, emerge come il 53% degli italiani selezionerà un alimento confezionato con un packaging più sostenibile. E per una persona su due la scelta ricadrà su prodotti che presentano un imballaggio realizzato usando forme e materiali il più possibile riciclabili. Il 42%, inoltre, ritiene importante che il packaging sia stato creato usando fonti rinnovabili e con basse emissioni di CO2.
Aziende e scuola dialogano a San Stino
Poiché la sostenibilità della confezione è uno dei fattori a cui le persone faranno più attenzione nell’era post-Covid, sulla base delle caratteristiche tecniche del prodotto e della macchina è stato richiesto agli studenti di ideare e progettare delle proposte di packaging.
Partendo da trend di mercato e analisi di contesto, gli studenti delle classi 5a1 e 5a3 dell’indirizzo Industria e Artigianato per il Made in Italy (settore chimico-biologico e meccanico) si propongono di arrivare al concept del prodotto e alla sua realizzazione. Mediante lo sviluppo di un vero e proprio prototipo. Coadiuvati dal corpo docente nelle persone dei Professori Oliva, Lucchetta, Berio, Troisi, De Matteis e Ferronato,
Il progetto
Il progetto, che rientra tra i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PTCO) dell’Istituto scolastico, mira quindi a favorire il dialogo tra formazione e il mondo del lavoro, offrendo ai ragazzi l’opportunità di mettersi in gioco testando le proprie capacità e competenze e all’azienda di introdurre sul mercato un nuovo prodotto, ideato e progettato a partire dalle specifiche tecniche fornite ai ragazzi.
Il commento di Nicola Zanon
L’Amministratore Unico di Apindustria Servizi, Nicola Zanon, commenta: “La collaborazione instaurata tra azienda e studenti dello stesso territorio è la dimostrazione concreta dell’impegno che la nostra società di servizi sta portando avanti, al fine di incrementare il dialogo tra il mondo del lavoro e della formazione, riducendo il più possibile il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Ringrazio l’Istituto per la disponibilità e Alice Poser di Poloplast, per aver colto questa sfida. E per la sinergia che ci vede da tempo coinvolti attivamente nell’ambito della valorizzazione e inserimento dei giovani talenti. Siamo convinti della buona riuscita del progetto, che andrà replicato il più possibile anche in altre esperienze simili con Istituti scolastici e PMI locali.”
San Stino sede della “rivoluzione”
La Responsabile della Sede di San Stino dell’IIS Scarpa Mattei, professoressa Liliana Oliva, che partecipa al progetto anche come docente, ha commentato così l’avvio dei lavori: “Questi progetti sono un’opportunità unica per i nostri studenti. L’organizzazione e la realizzazione di un lavoro di questo tipo riescono finalmente a mettere insieme tutte le competenze acquisite. E ad aprire uno spaccato di realtà sulle opportunità, difficoltà, richieste, abilità necessarie per un proficuo e consapevole inserimento nel mondo del lavoro.
Sensibilizza ancor più, inoltre, chi vuole proseguire gli studi per comprendere il livello di competenze necessarie per ruoli di responsabilità all’interno del mondo produttivo. L’altra opportunità offerta da questo progetto è che, forse per la prima volta, gli alunni di due indirizzi di studi molto diversi (meccanico e chimico/biologico) dovranno confrontarsi nella realizzazione del prodotto. Capendo le reciproche competenze ed esigenze e lavorando in sinergia, proprio come succede in ambito aziendale. Insomma, un’opportunità formativa che non potevamo proprio lasciarci sfuggire!”