Grandi navi che vanno, grandi navi che vengono. Costa Deliziosa lascia per l’ultima volta il porto di Venezia con i suoi 300 metri di lunghezza e 93 mila tonnellate di stazza lorda. MSC Seashore, appena varata nei cantieri di Monfalcone, entra trionfalmente nel porto di Genova. È un po’ più grassottella di Deliziosa. 340 metri di lunghezza, 170.000 tonnellate di stazza, ovvero il futuro.
Grandi Navi e Clini-Passera
Qualcosa non torna ora in laguna che pagherà di tasca propria un conto salatissimo per via di un decreto del marzo 2012 (Clini-Passera), ai tempi emotivi e tragici di capitan Schettino al Giglio. Pesante bilancio quella volta: 32 morti. Decisione poi lasciata in sospeso (e senza decreti attuativi) per quasi dieci anni. Infine a maggio 2021, alla vigilia del G20 e della 44esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco a Fuzhou in Cina, il governo Draghi, decide lo stop definitivo delle grandi navi in Bacino di San Marco dal primo agosto. Il mondo tira un sospiro di sollievo, come ai tempi della crisi di Cuba. Cosa cambiava il primo di settembre? Boh.
Mistero buffo che fa arrabbiare tutti
Gli estremisti di Italia Nostra che tifavano per la black list veneziana, ma sono stati beffati dall’Etiopia. Paese preoccupato più agli esseri viventi che ai monumenti. Dall’altro lato, costernati gli operatori turistici e portuali di veneziani, con migliaia di famiglie senza lavoro, dai portabagagli alle guide, al catering. Un business di centinaia di milioni sfumato. Se la matassa (o nassa se preferite) lagunare era già aggrovigliata per benino, ora si ingarbuglia ancora di più.
Analizziamo il tema grandi navi, senza perdere la calma e senza incrostazioni ideologiche (radicate per bene nei canali a Venezia)
- Fincantieri e SNAM, dopo la consegna della Seashore (letteralmente Riva al mare…), la più grande nave mia costruita in Italia, puntano al futuro delle grandi navi. Nell’immediato altri cinque colossi in cantiere per un investimento di 13 miliardi. Di più: Fincantieri ha annunciato che per il prossimo ventennio le grandi navi in ordinazione sono 33. Il domani, ovvero oggi, si chiama “sustainable ship”, “biosafe ship”, propulsione all’idrogeno. La gemella della Seashore, ha già il nome: Seascape, ed è già in lavorazione. Avrà una promenade sul mare di 540 metri, un “infinity aft pool” che offrirà l’impressione di tuffarsi in oceano, 50 suites con terrazze a mare, 32 con nyidromassaggi, sempre vista mare, e ironia della sorte, il ponte alto 22 metri, sopra la piscina più grande, si chiamerà “Ponte dei sospiri”. Una pura coincidenza. Per concludere le piscine saranno in tutto sei, con una “baia dei pirati”, una piccola New York, multidimensionale, e una finta Times Square che darà l’estrema sensazione virtuale di essere proprio lì: a Manhattan. Shopping compreso. Già con la nave dei record, la Seashore, il ministro Giovannini, al lancio della bottiglia di prosecco (giochiamo in casa, niente champagne…) parlava di 4.300 addetti e 5 miliardi in movimento per l’economia italiana.
- Crociere mediterranee. MSC, Costa Crociere, Royal Caribbean annunciano le sei perle, nel senso di porti, per le soste turistiche. Genova, Napoli, Messina, La Valletta-Malta, Barcellona, Marsiglia. Venezia cancellata dalle piante geografiche. Ma verrà sostituita al più presto da Ravenna (Ravenna-Venice, nella pubblicità). Pronto un investimento immediato di 60 milioni, di cui 26 per la nuova stazione marittima (solo 6 pagati dall’autorità portuale di Ravenna, i rimanenti a carico delle compagnie di crociera. Saremo pronti nel 2023, annunciano le autorità locali.
- A Venezia calma piatta, quella che precede una tromba d’aria. La Corte dei conti blocca l’escavo del canale Vittorio Emanuele, la Capitaneria di Porto annuncia che, con il limite ai rimorchiatori, il canale dei Petroli sarà one way, Italia Nostra conferma il no alla soluzione Marghera per proteggere integralmente la laguna. E poi c’è il Palav, la direttiva Seveso, la Legge speciale, e l’Unione europea su aree Sic e Zps.
Grandi Navi. Perfetto, ci siamo
Solo per la nuova stazione Marittima di Venezia, ora in parte inutilizzata, sono stati spesi 157 milioni per i 5 approdi progettati da Vtp, Venezia Terminal Passeggeri, 50% Regione Veneto. Il futuro PNRR stanzia invece, ma non si sa bene per cosa, 170 milioni, e 131 milioni per la flotta del Tlp, trasporto pubblico locale. Il nuovo presidente dell’Autorità Portuale, Fulvio Di Biasio, ammette che è stato perso tempo prezioso e che per la “soluzione provvisoria” di Porto Marghera, ci vorranno almeno due anni. Poi il futuro sarà l’off shore, banchine direttamente in mare.
Un progetto “vecchio”
Progetto già ventilato un ventina di anni fa, dal sindaco Paolo Costa, ritenuto, al tempo, troppo visionario…. Venezia, la più antica città del futuro!, grida lo slogan della sostenibilità ambientale che vorrebbe proprio un centro mondiale in laguna. Alla sostenibilità aggiungerei anche la pazienza. Sostantivo astratto. Che ne dite?