Nostra intervista esclusiva a Piero Garbellotto presidente della squadra più vincente al mondo. “Se ci fossero stati i tifosi, e ce ne sarebbero stati tanti a Verona, sarebbe stata una favola perfetta”. Piero Garbellotto è nella sua fabbrica che ha trasferito dalla storica sede di Conegliano a Sacile da nemmeno un anno e si gode la stagione d’oro. Il grande slam conquistato dall’Imoco Volley Conegliano, cominciato a settembre con la vittoria della Supercoppa Italiana, è proseguito con la Coppa Italia, ed è continuato con il quarto scudetto e, ciliegina sulla torta, è finito con l’unica coppa che mancava nel palmarès della società gialloblù: la Champions League.
Ci credevate nella favola dell’en plein dei trofei?

“Mah, con Pietro (Maschio, il co-presidente), dopo la partita ci chiedavamo e ci chiediamo come abbiamo fatto a vincere 64 partite consecutive. E siamo vicini al record assoluto che appartiene a Ravenna con 72 vittorie. Si ragionava quando abbiamo cominciato. “Al massimo arriveremo a vincere uno scudetto, chissà quando”. Ma arrivare a vincere tutti i trofei in una sola stagione, mai ce lo saremmo aspettati”.
Paola Egonu quanta differenza fa in campo?
“E’ il nostro fiore all’occhiello. C’è già una fantastica squadra, ma lei mette una marcia in più e quando bisogna risolvere la situazione ci pensa lei. Come a Verona. La vedrei bene come portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi”.
Una stagione da favola che non finisce più. Le atlete dell’Imoco parteciperanno anche alle Olimpiadi?
“Nel ritiro sono state convocate Fahr, Gennari e Omoruyi per la Nations League, poi arriveranno anche Sylla, Folie, De Gennaro ed Egonu e Miriam farà il capitano delle azzurre”.

A proposito, come se l’è inventato il video check Santarelli al tie break sulla palla che poi si è rivelata decisiva?
“Semplicemente perché ha sentito il tocco del muro della Haak. Quella fase di gioco si è trasformata fondamentale per il match”.
Come ha vissuto l’ennesimo tie-break decisivo per una Coppa?
“Sullo 0-4 continuavo a fissarmi le scarpe. Non avevo il coraggio di alzare lo sguardo. Ho pensato “Anche stavolta è persa”. Poi le ragazze hanno cominciato a rimontare a suon di punti di Paola. Fino al video check. Eppoi me la sono goduta”.

Santarelli ha sentito il “tocco” a muro della Haak anche perché non c’era il pubblico…quasi una favola interrotta
“Alla società Imoco hanno dato solo cinque biglietti. Nel palazzetto c’erano 220 persone. Tra atlete, personale e giornalisti non ho portato nemmeno la famiglia. Ma il sacrificio è stato ben ripagato anche dal montepremi della vincita della Champions (500 mila euro, ndr), così la società si è rifatta della perdita dell’incasso dei tifosi per la stagione”.
Il pubblico assente per la pandemia di Covid: quanto vi ha condizionato?
“Tantissimo, anche le atlete non ne potevano più di giocare senza tifosi. Se nella stagione 2019 abbiamo fatto quasi 100 mila spettatori, quest’anno riempivamo il Palaverde ogni partita. Prima di tutto ho pensato a Paolone (capo degli ultras morto per Covid un anno fa, ndr) quando è stata sollevata la Coppa”.
La pandemia come e quanto vi ha condizionato?
“Le ragazze vivevano nella bolla del Villaggio-Imoco. Erano esauste. Si sono fatte circa 150 tamponi a testa, uno ogni due-tre giorni”.
Cominciamo dall’inizio della favola. Da quel 29 febbraio 2012 quando è stata fondata la società…
“Io e Maschio eravamo già sponsor della Spes di Conegliano che giocava alla Zoppas Arena. Il 26 dicembre 2011 si disputava la partita con la Scavolini Pesaro e la società era in brutte acque. Dissi ai Maschio (Maurizio e Pietro, ndr) “Se la squadra vince il match, la società la rileviamo noi”. E infatti la Spes si aggiudicò la partita al tie break. L’ultimo giorno di febbraio di un anno bisestile rilevammo noi il club. Poi per accedere in A1 acquistammo i diritti del Parma Volley Girl. Da lì cominciò tutto”.

Fu l’inizio del “consorzio di sponsor”…
“Il primo anno furono in 30 a sostenere l’attività. Arrivammo quinti e andammo ai play-off. Quelle partite ci hanno consentito di fare il salto di qualità passando nel secondo anno ad 80 sponsor fino ai 210 della stagione scorsa. Quest’anno nonostante la crisi per la pandemia abbiamo 192 sostenitori quasi tutti legati al mondo del Prosecco. Le famiglie Polo, Maschio e Carraro fanno la parte più rilevante”.
La prima stagione da favola ebbe un finale thrilling. Se lo ricorda?
“Eccome. La squadra cominciò ad ingranare quando arrivò Jenny Barazza dopo il fallimento della società Modena. Finimmo la stagione al quinto posto. Poi battemmo ai play-off Villa Cortese e Busto Arsizio. Ci capitò Piacenza in finale. Se non si faceva male la bulgara Nikolova (frattura al dito), non so come sarebbe andata a finire. Vinse dopo quattro partite Piacenza. Ma fu proprio dalla finale che l’Imoco spiccò il volo”.

La storia più bella della favola Imoco?
“Senz’altro quella di Lara Caravello. L’anno scorso di mattina faceva la segretaria in un’azienda di Udine come impiegata nell’azienda del compianto Ceccarelli e il pomeriggio si allenava per giocare in serie A2 con il Martignacco. Bene, in sei mesi nell’esordio in serie A ha vinto tutto quanto c’era da vincere. Ha 27 anni (compiuti il 4 maggio, ndr) ed è perito aereonautico. Poi Katja Eckl che quest’anno fa la maturità e gioca nell’Imoco Volley San Donà Conegliano. Era nel referto della squadra che ha vinto lo scudetto. Ricordo che quando si è messa la medaglia al collo piangeva a dirotto”.

Parliamo di allenatori. Un solo esonero ed avete scoperto Daniele Santarelli, il coach più vincente
“Purtroppo l’esonero è del trevigiano Nicola Negro che sta facendo bene con il Minias, la squadra brasiliana che troveremo al Mondiale. Santarelli ha bruciato tutte le tappe: è stato il tecnico che ha fatto l’esordio più vincente della storia”.

A proposito di Mondiali, l’Imoco terrà a riconquistarlo per continuare la favola?
“Noi ci proviamo. Si svolgerà nella regione di Hong Kong dal 6 al 16 dicembre. Oltre al Minias, parteciperà una squadra cinese. Poi dipende dalle wild card che daranno alle squadre”.

Per la prossima stagione che Imoco sarà?
“E’ stata confermata l’ossatura della squadra. Paola Egonu ha già firmato, Hill tornerà a Portland. Sono 15 anni che manca da casa, la capisco. Adams ha firmato con l’Eczacibasi. Lucille Gicquel è andata a Cuneo. Poi di mercato non parlate con me. Se ne occupa Pietro (Maschio). Vogliamo vincere almeno un trofeo”.
Ma sappiamo che per Piero Garbellotto, imprenditore di successo, non sarà così. Magari con il pubblico che riempie – come sempre – il Palaverde per tifare le Pantere più vincenti d’Italia.

La favola continua con Sylla capitano della nazionale
Davide Mazzanti ha annunciato che in questa stagione 2021, Miriam Sylla sarà la capitana della nazionale femminile italiana. Il commissario tecnico ha spiegato che è sua intenzione portare alle Olimpiadi soltanto tre centrali, ma nella rosa ne ha inserite quattro: Chirichella, Folie, Danesi e Fahr, che durante la preparazione si contenderanno un biglietto per l’aereo che porterà l’Italia in Giappone. Non volendo cambiare capitano a metà stagione ha deciso, che nel caso Chirichella non entrasse in squadra, di fare subito la sostituzione. La scelta è caduta su Sylla, che nelle stagioni 2018 e 2019 (soprattutto all’Europeo) ha dimostrato di aver personalità e carattere giusti per ricoprire il ruolo.
Le 17 convocate per la volleyball Nations League. La favola continua
N.2 Francesca Bosio, palleggiatrice (Reale Mutua Fenera Chieri)
N.4 Sara Bonifacio, centrale (Igor Gorgonzola Novara)
N.12 Anastasia Guerra, schiacciatrice (Il Bisonte Firenze)
N.15 Sylvia Nwakalor, opposto (Il Bisonte Firenze)
N.19 Camilla Mingardi, opposto (Unet E-Work Busto Arsizio)
N.21 Marina Lubian, centrale (Savino del Bene Scandicci)
N.22 Rachele Morello, palleggiatrice (Olimpia Teodora Ravenna)
N.23 Chiara De Bortoli, libero (Reale Mutua Fenera Chieri)
N.24 Alessia Mazzaro, centrale (Reale Mutua Fenera Chieri)
N.25 Rebecca Piva, schiacciatrice (Olimpia Teodora Ravenna)
N.26 Ilaria Battistoni, palleggiatrice (Igor Gorgonzola Novara)
N.27 Eleonora Furlan, centrale (Delta Despar Trentino)
N.28 Giulia Melli, schiacciatrice (Delta Despar Trentino)
N.29 Sofia D’Odorico, schiacciatrice (Delta Despar Trentino)
N.30 Federica Squarcini, centrale (Saugella Monza)
N.31 Eleonora Fersino, libero (Zanetti Bergamo)
N.32 Loveth Omoruyi, schiacciatrice (Imoco Volley Conegliano)

Le 15 atlete incluse nel gruppo olimpico
Alessia Orro (Saugella Monza), Ofelia Malinov (Savino del Bene Scandicci), Giulia Gennari (Imoco Volley Conegliano), Indre Sorokaite (Toyota AB Queenseis), Alessia Gennari (Unet E-Work Busto Arsizio), Caterina Bosetti (Igor Gorgonzola Novara), Elena Pietrini (Savino del Bene Scandicci), Miriam Sylla (Imoco Volley Conegliano), Cristina Chirichella (Igor Gorgonzola Novara), Anna Danesi (Saugella Monza), Sarah Fahr (Imoco Volley Conegliano) Raphaela Folie (Imoco Volley Conegliano), Paola Egonu(Imoco Volley Conegliano), Monica De Gennaro (Imoco Volley Conegliano), Beatrice Parrocchiale (Saugella Monza).

Dalle parole omofobe a Paola Egonu testimonial: la “redenzione” marketing di Barilla. Una bella favola
Come testimonial della Pasta Barilla viene scelta Paola Egonu, padovana di Cittadella, campionessa dell’Imoco Volley Conegliano e della Nazionale, probabile portabandiera azzurra alle prossime Olimpiadi di Tokyo, omosessuale dichiarata con un coming out nel 2018.
La favola Imoco continua con Megan Courtney, una “macchina” in ricezione

Megan Courtney è dell’Imoco Volley Conegliano. Sostituirà nello scacchiere gialloblù Kim Hill, che ha dato l’addio dopo la conquista della Champions League. Courtney è nata a Kettering (Ohio) il 27 ottobre del 1993, alta 185 cm, gioca schiacciatrice. Nelle ultime tre stagioni è stata protagonista nel campionato italiano con le maglie di Bergamo, Novara e nella stagione appena conclusa di Scandicci. E’ una specialista del gioco veloce ed è particolarmente dotata in ricezione (nel Team USA ha anche vestito la maglia di libero), dove è risultata ai vertici della classifica nelle “ricezioni perfette” della Serie A1 con 2,80 ricezioni “doppio più” a set e 230 in totale. Nelle classifiche di Lega volley femminile, Megan è risultata anche la prima (a pari merito con C.Bosetti) nella classifica delle schiacciatrici, davanti alle Pantere Sylla e Hill. Giocherà con la maglia numero 3.

La carriera
Megan Courtney ha iniziato alla High School con le Archbishop Alter. Terminate le scuole superiori, entra nella squadra del prestigioso college di Penn State, fucina di campionesse del volley USA, vincendo il titolo NCAA nel 2013 e poi 2014 (anno in cui viene eletta MVP delle finali), raccogliendo numerosi riconoscimenti individuali nel corso della sua carriera universitaria. Si laurea in Kiniesologia (scienza del movimento umano). Il suo primo contratto professionistico è in Portorico nella primavera 2016, con le Leonas de Ponce, poi l’Europa nella stagione 2016-17 in Polonia con l’Impel di Breslavia. Dopo un’annata in Turchia con il Çanakkale, nel 2018-19 approda nella Serie A1 italiana con la Foppapedretti Bergamo. Nel 2019-20 è all’Igor Gorgonzola Novara, prima del trasferimento la scorsa stagione alla Savino Del Bene Scandicci.
Come sempre un bellissimo articolo, dove c’ è una grande componente umana!