Ebbene si, questa è una rivista dedicata allo svago ed ai week end da passare nei territori di “casa” ovvero il Veneto. Possibilmente allargandosi a quelli che furono i territori delle Venetie! In questi giorni è d’uso ricordare una pagina oscura ed oscurata proprio dei nostri territori. Sto parlando dell’Istria. Non mi dilungherò in nessuna presa di posizione e neppure in analisi storiche, ma voglio dedicare la prefazione ad un autore anonimo d’una poesia. Dopodiché com’è d’uso, tornerò ad offrirvi idee e spunti per un week end all’insegna della scoperta dei territori della magnifica Serenissima.
Leggenda Istriana
Le candele per noi accese si stanno spegnendo una ad una…..
La notte giunge, ormai,
ne ci sarà più alba!
Un giorno, forse, si racconterà
di un popolo che per viver libero
andò a morire lontano,
lontano dal proprio mare
e da una terra rossa che,
vista dall`alto sembra un cuore insanguinato…..
Anonimo Istriano
L’Istria e la sua storia

Torniamo a noi, come scrivevo, l’Istria per centinaia d’anni è stata una terra intimamente collegata a Venezia e le tracce di questa storia sono decisamente visibili in tutto il territorio oggi Sloveno, se volete quindi scoprire il nostro passato in queste terre seguitemi: A parte la storia, l’Istria a mio avviso è una terra fantastica la rudezza dell’entroterra che si scontra fisicamente con la magnificenza del mare fanno di questa penisola a forma di cuore immersa nell’Adriatico, un gioiello, un gioiello che fronte a se poteva “rimirare” la sua “Capitale”.
Cosa regala l’Istria
I profumi della lavanda e timo sono chiaramente distinguibili le distese di cipressi la lanciano verso l’alto, dove le grida di gabbiani ed il frinire ininterrotto di cicale la fanno da padrone nelle calde ma ventilate sere d’estate.
L’Istria è una terra intatta, per ora l’urbanizzazione non l’ha ancora rovinata e spero non la rovini mai!
Sulla costa, vi sono molte cittadine ricamate e pittoresche ed in molte il Leone di San Marco, si erge a proteggerle, nell’entroterra, cittadine raccolte su cocuzzoli, come grandi nidi fortificati, dove le case si raggruppano circolarmente intorno ad un campanile slanciato.
Il Leone di San Marco, come dicevo lo possiamo trovare sulle torri merlate, sulle facciate dei palazzi, sugli stemmi delle città, sulle formelle incastonate nelle pareti delle chiese, le memorie della Serenissima sono ovunque e da questo “ovunque” iniziamo il nostro Tour
Istria e Parenzo
Parto da Parenzo/Porec che é forse la cittadina più veneziana di tutte perché la conosco bene, qui ho trascorso più periodi di vacanza ed oltre alla bellezza dei suoi luoghi ho assaporato la bontà dei suoi ristoranti, un elemento che vi consiglio di non tralasciare nell’eventuale vostro tour, ovviamente rigorosamente pesce!

Parenzo è disposta su una penisoletta abbracciata dal mare, attraversata da stradine bianche animatissime, si scopre percorrendo la via principale con il naso all’insù, guardando i ricami degli edifici gotici in pietra avorio, balconi e bifore, loggiati e verande. La visita culmina in un capolavoro dell’arte bizantina dell’Adriatico, la basilica Eufrasiana del sesto secolo, patrimonio dell’Unesco. Eccezionali i mosaici di grande realismo su fondo oro nell’abside, alle pareti e nell’arco trionfale, praticamente intatti. Bellissimi anche il pavimento a tarsie di marmo bianco, verde e porfido, le incrostazioni di alabastro, marmo rosso, smalti gialli e azzurri e pietre dure che decorano i sedili dei canonici.
Istria e Rovigno

Rovigno/Rovinj è un altro gioiello della costa, dalle case colorate avvolte intorno al campanile della grande cattedrale di Santa Eufemia, in cima alla collina, strade ripide ornate di atelier di pittori, affreschi sotto le tettoie, tipici passaggi coperti, mura e finestre affacciate direttamente sull’acqua. Ad ogni ora del giorno Rovigno offre uno spaccato pittoresco, riflettendo i colori gialli, rossi e verdi della sua sagoma circolare sullo specchio dell’Adriatico.
Mentre il centro raccolto che un tempo era un isolotto e il litorale verde ancora in parte selvaggio sembrano estranei al turismo di massa, la parte peninsulare offre una grande varietà di ristoranti e negozi, dove trascorrere la serata dopo una giornata piena di sole e di mare.
Parco nazionale delle isole Brioni /Brijuni
Memorie veneziane anche nell’arcipelago delle isole Brioni/Brijuni, appartenute un tempo a nobili famiglie veneziane e poi vendute all’industriale meranese Paul Kuppelvieser. Per merito della sua intelligente visionarietà, le Brioni furono bonificate, arricchite di vegetazione esotica in aggiunta alla macchia mediterranea, edera, mirto lecci, pini, cedri, cipressi, popolate di animali, decorate da eleganti edifici in stile art nouveau. Alla fine dell’800 nasceva così un buen retiro per la nobiltà mitteleuropea in fuga dalla nebbia e dal freddo.

In treno da Vienna si arrivava a Pola, quindi in carrozza fino al porticciolo di Fasana, dove ci si imbarcava per le Brioni. Oggi l’arcipelago è ancora una località prestigiosa, sia per i resti archeologici romani e bizantini, sia per la sua natura di Parco Nazionale protetto, dove regna il silenzio, una natura intatta e un mare meravigliosamente cristallino, sia per la sua storia di esclusività che dal primo ‘900 è durata fino all’epoca di Tito. Nel piccolo museo dell’Isola Grande sono esposte le foto di VIP, attori, uomini politici di tutto il mondo ospiti di Tito a Brioni.
Pola

A Pola, invece, più che le memorie veneziane, dominano le radici romane e le testimonianze austriache. Importantissimi monumenti romani come l’anfiteatro Flavio, l’arco dei Sergi, il tempio di Augusto e Roma dimostrano l’importanza di questa colonia fondata verso il 40 a.C.
I ricordi asburgici invece si leggono bene nel castello che domina la città: nelle sale del museo sono presenti mappe, fotografie e documenti del cantiere navale più importante di tutto l’impero.
Entroterra istriano
L’entroterra istriano, anche se meno segnato da memorie veneziane, è decisamente intrigante. Da percorrere in macchina per godere le distese di boschi fittissimi, le strade ben tenute che attraversano minuscoli centri in collina dove si arrostiscono all’aperto interi maialini allo spiedo, fiordi profondi dalle pareti ripide e fitte di verde, piccoli borghi fortificati, chiese e castelli.
Istria e Montona
Montona/Motovun è forse la cittadina dell’interno più pittoresca, posta su un cocuzzolo sopra una valle verde, circondata da due anelli di mura medievali, dove si apre un’imponente porta all’interno di una torre del ‘500. Al di là della porta, strade lastricate da grosse pietre, una salita faticosa fino alla piazza centrale di gusto veneziano, botteghe che vendono i famosi tartufi istriani, un campanile merlato, alti palazzi, l’immancabile Leone di San Marco e un grande silenzio nel panorama sulla vallata.
Istria e Pisino
Un cenno lo devo anche a Pisino/Pazin, che a mio avviso sebbene non possa essere annoverata nei territori della Serenissima merita la precisazione!

Una precisazione dovuta, una precisazione storica che riguarda Venezia, in quanto proprio Pisino, fu l’unica roccaforte Croata a non essere mai stata sottomessa a Venezia.
In questa città si può notare l’imponente castello a strapiombo su una foiba profonda 100 metri, scavata dal torrente Fojba, ricorda un passato importante.
La fortezza é una delle meglio conservate di tutta la Croazia, meta affascinante legata al romanzo di Giulio Verne “Mathias Sandorf” in cui il protagonista, realmente esistito, prigioniero del castello, evase calandosi nel fiume e raggiungendo il mare.
Istria e la parentesi buia delle Foibe ……

In queste ultime righe ho parlato di “foibe”, le quali in natura, sono semplicemente delle depressioni carsiche a forma di grande conca chiusa, derivata dalla fusione di più doline, sul fondo della quale si apre una spaccatura che assorbe le acque, come dicevo “IN NATURA”, poi però c’è anche la natura umana che delle volte va alla deriva di se stessa ed in una di queste occasioni, le Foibe, sono diventate delle fosse comuni per l’occultamento dei cadaveri delle vittime di rappresaglie militari e di assassini politici, con particolare riferimento agli eccidi compiuti dai partigiani iugoslavi in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nell’ultima fase della seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra.
Ecco, se andate in Slovenjia, ricordatevi anche di questo, perché per quanto possa essere lieta la vita, per quanto la natura possa regalarci magie, per quanto il nostro palato possa essere deliziato dai frutti del mare e della terra, dobbiamo sempre ricordarci che siamo “noi” gli attori di questo mondo ed il sorriso e la gioia di vivere dipende solo da noi, da come vogliamo interagire tra noi stessi e nel rispetto dell’unica vera madre di tutti, ovvero il Pianeta Terra!
Buona gita!