Matteo Chin, cresciuto nelle giovanili prima del Treviso, poi del Portogruaro ed infine del Venezia, è al suo terzo anno a Mestre, piazza importante nella quale sta disputando ottime stagioni. Il centrocampista arancionero conosce bene il campionato e per Mister Zecchin rappresenta un elemento importante della rosa.

Chin, come si trova a Mestre?
“Questo è il mio terzo anno in maglia arancionera e l’esperienza è stata molto positiva. La società è sana e la piazza rappresenta sicuramente una delle più importanti in Veneto, da categoria superiore. In tre stagioni ho avuto la fortuna di far parte di tre gruppi diversi e sempre validi, con i quali abbiamo ottenuto grandi risultati. Al mio primo anno infatti abbiamo vinto il campionato di Eccellenza e l’anno scorso, prima che il campionato venisse sospeso, eravamo in piena zona playoff, a quattro punti dalla seconda con una gara in meno. Anche quest’anno siamo sulla strada giusta, speriamo di proseguire così”.
L’età media della squadra è di poco superiore ai 22 anni, trova il gruppo già cresciuto?
“Siamo molto giovani, quindi in alcune partite commettiamo ancora degli errori. Stiamo facendo bene, ma dobbiamo crescere per migliorare in alcune circostanze, per questo motivo le presenze di due esperti come Fabiano e Corteggiano sono per noi importanti, da loro c’è solo da imparare”.

Quanto è importante la figura dell’allenatore per un giovane?
“L’allenatore è fondamentale, a Mestre siamo fortunati ad avere Mister Zecchin ed io stesso sono cresciuto con lui. In questi tre anni si stia dimostrando un ottimo allenatore. Inoltre sa lavorare molto bene con i giovani, questione non scontata nel calcio di oggi; e questo, vista l’età media della squadra, rappresenta sicuramente un vantaggio per il gruppo. Un altro allenatore che è stato importante per la mia crescita e che ricordo con piacere è Mister Soncin, avuto a Noale durante il mio secondo anno da giovane”.

Chin, lei ha giocato in questo girone con altre squadre, il livello è alto?
“Il girone C è sempre stato uno dei più complicati in Serie D. È molto equilibrato, puoi perdere contro l’ultima e vincere contro la prima, le sorprese sono dietro l’angolo. Quest’anno, a rendere ancora più imprevedibile il campionato, l’attuale emergenza sanitaria gioca un ruolo importante: alcune squadre infatti devono ancora recuperare numerose partite ed a poche ore dal match il club non ha mai la sicurezza di poter scendere in campo”.
Foto per gentile concessione dell’Ac Mestre