Bilancio pesante (e si sapeva) quello che fa registrare il comparto del vino nella ristorazione e nei bar dal periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio nelle spiagge del Veneziano: secondo l’indagine effettuata dalla “Lago.Com” la perdita complessiva di ricavi sul vino va dai 2,5 ai 3 milioni di euro (per i bar e pub la perdita si aggira dagli 800mila ad un milione di euro). Emerge inoltre che in queste due settimane oltre il 60 per cento dei consumatori si sarebbe orientato sul Prosecco e il 60/70 per cento avrebbe optato per il vino alla spina mentre il 35/40 per cento per la classica bottiglia.

L’indagine riguarda le spiagge di Bibione, Caorle, Jesolo, Cavallino-Treporti, Eraclea e Sottomarina.
Nadal e il crollo delle spiagge
Valerio Nadal presidente Condifesa Veneto (20mila imprese associate): “Purtroppo crollo totale nelle zone marittime. Lo stesso dicasi nella Riviera romagnola per quanto riguarda canale Horeca. In queste aree turistiche per fortuna c’è stato un incremento del 40 per cento sui punti vendita, in quanto il cliente abituale del ristorante non potendo pranzare fuori si è rifornito dei nostri vini sulle vinerie e negozi che vendono vino”.
Codognotto, presidente G20 Spiagge

Il presidente dei Sindaci della Costa veneta Pasqualino Codognotto sulla questione ha sottolineato: “Un numero fin troppo esplicativo. Ma non vogliamo abbatterci. Anzi, dobbiamo essere pronti, propositivi e se serve critici nell’affrontare questo nuovo anno. Secondo i sondaggi e le ricerche effettuati, l’Italia “mantiene un forte appeal”, così come la nostra costa e “resta tra le destinazioni più ambite”. Ma la pandemia ha impattato su alcune modalità di fruizione del turismo e bisogna adeguarsi.
Gli italiani sono un popolo di viaggiatori per antonomasia. Dopo la fase di costrizione scatterà la voglia di tornare a viaggiare. La nostra realtà costiera continua a dare prova di resilienza, versatilità, nonché creatività, soprattutto di riscoperta di se stessa. Ma anche di ospitalità e tutela della salute come la spiaggia senza fumo e “Destination 4 all”, che abbiamo concretamente portato a termine a Bibione ad esempio. Abbiamo tanta “carne al fuoco” per risalire. Procediamo”.
Parla la Coldiretti
Andrea Colla presidente Coldiretti Venezia: “E’ mancato il consumo dei prodotti legati alla convivialità proprio perché ognuno ha dovuto festeggiare da solo. Non ci sono stati eventi per evitare assembramenti come i mercatini di Natale che attiravano centinaia di migliaia di persone come per esempio lo “Jesolo Christmas Village” dove venivano consumate e vendute idee-regalo e prodotti del territorio. Sono mancate tutte le cene aziendali e anche il “Conto” pagato dal vino è stato salatissimo”.
Gli imprenditori e le spiagge
Fiorenzo Lorenzon Annibale Toffolo
Fiorenzo Lorenzon produttore dal 1966 titolare dell’azienda agricola “I Padroncini” di Rovare’ di San Biagio di Callalta e presidente della Coldiretti sanbiagese spiega: “per ristoranti, pub e bar una catastrofe. Sono mancati appuntamenti come gli “Spritz hour” molto apprezzati dai giovani. Senza dimenticare il fatto che storiche imprese del territorio organizzavano nelle località balneari cene aziendali con 700 dipendenti. Ve lo immaginate tutte quelle persone a tavola quanto vino avrebbero consumato?”.
Annibale Toffolo direttore della rivista “Taste Vin” da lui fondata nel 1974: “Il bicchiere mezzo pieno ce lo ha regalato il Prosecco con i suoi numeri ancora una volta positivi. La speranza è poter vedere aperti i ristoranti almeno per il pranzo e magari un po’ più di elasticità verso i bar. Per quell’economia sarebbe una boccata d’ossigeno”.

Confapi e il danno e la beffa
Roberto Dal Cin vice presidente Confapi Venezia: “è il caso di dire “piove sul bagnato”. Una stagione estiva praticamente andata in fumo, le festività natalizie completamente bloccate. Bisogna risalire la china, chi come noi lavora con il turismo è stato a dir poco beffato”.