Sono state le settimane del basket, con il bronzo femminile storico delle azzurre dell’Italia, agli Europei, 30 anni dopo, con lo scudetto della Virtus Bologna e con il primo anello Nba per Oklahoma City Thunder. Il terzo posto ai campionati continentali è raro, per l’Italia. Ci fu un oro nel 1938, in pochi lo sanno. Si giocò a Roma, eravamo in periodo fascista e le azzurre si aggiudicarono tre partite su 4, arrivando davanti a Lituania e Polonia per differenza canestri; una vittoria per la Francia, nessuna per la Svizzera.
Le Azzurre di un tempo

In organico c’erano due Bertolini, Giotto, Falcidieno, Theodoli, Ceriana Mayneri, Bortolato, Punter, Verri e Cenci. L’allenatore era Silvio Longhi.
Un bronzo arrivò nel 1974, a Cagliari, e qui c’è qualche nome più noto: Cattelan, Pareschi, Lidia Gorlin, mito dell’epoca, Bozzolo, Peri, Wandon Sandon, altra popolare, allora, Guzzonato, Trevisi, Apostoli, Piancastelli e Fasso. Soprattutto, c’era Mabel Bocchi, che fu a lungo volto della Domenica Sportiva, grazie ad Aldo Giordani, il giornalista simbolo della pallacanestro. L’allenatore era Settimio Pagnini e l’anno successivo arrivò un quarto posto mondiale, più il quinto nel 1979 e furono i punti più alti nella storia di questo sport al femminile.
Le Azzurre 30 anni fa

L’argento di 30 anni fa è ritornato di attualità a Bologna, con la sfilata di varie protagoniste di quell’impresa, a Brno, Repubblica Ceca, dove si corre anche la motogp. L’allenatore era Riccardo Sales, il barone, scomparso, che era stato anche a Treviso. Quel gruppo si qualificò per le olimpiadi di Atlanta, finendo all’8° posto, come quattro anni prima, mentre nel 1980 l’Italia fu sesta.
In questa edizione, le azzurre guidate da Andrea Capobianco si sono aggiudicate il girone di Bologna, vincendo sempre, hanno passato il quarto di finale ad Atene al tempo supplementare con la Turchia. In semifinale con il Belgio erano sotto anche di 15 punti, sono ripassate nel finale salvo farsi risuperare. Splendida la finale per il 3° posto, sulla Francia, teoricamente più forte. L’oro è andato al Belgio, per due punti, sulla Spagna.
Una spagnola nel quintetto ideale
Nel quintetto ideale della manifestazione Julie Allemand, fiamminga, Alba Torrens, spagnola, Cecilia Zandalasini,
Poi l’iberica Raquel Carrera e l’altra belga, Emma Meesseman.
Tanta Reyer e Schio nelle Azzurre

Superba anche Costanza Verona, playmaker, gioca nel Famila Schio assieme a Jasmine Keys, “lunga”, diremmo oggi, considerato che tante parole vengono declinate al femminile anche se rappresentano forzature. Fra le arancioni vicentine c’è pure Olbis Futo Andrè, che ha trovato poco spazio nei momenti chiave.
Buono il contributo di Francesca Pasa, figlia di Daniele, il calciatore che giocava nell’Udinese di Zico, ora è in Francia, nell’Asvel, club di Eurolega anche maschile. L’Umana Reyer Venezia vanta Francesca Pan, guardia precisa, Lorela Cubaj pivot che venne addirittura scelta nel draft Wnba, Mariella Santucci, regista, e Martina Fassina, guardia formidabile. Laura Spreafico ha dato il suo apporto, è del Geas Sesto san Giovanni, ovvero del club allenato da una vita da Cinzia Zanotti, che Brescia maschile voleva in serie A, per i neo vicecampioni d’Italia. Un altro pivot è Stefania Trimboli di Campobasso, unica grande realtà molisana dello sport italiano.
Dalle Azzurre al basket maschile

Lo scudetto del basket maschile è andato alla Virtus Bologna, è il 17°, in tre partite contro Brescia. Le V nere hanno rischiato tantissimo nei quarti di finale contro la Reyer Venezia, che è come fosse la finalista virtuale, l’unica a raggiungere le 5 gare. La vera impresa per i bianconeri è stato il 3-1 sull’Olimpia Milano.
Battuta con enorme sforzo in gara1, passata alla Segafredo arena in gara2 e poi incredibilmente superata per due volte al Forum, dove nei playoff vinceva da 28 gare.
Ettore Messina non molla, allenerà per un’ultima stagione e ha già scelto il successore, Peppe Poeta, riportato a Milano dopo la sorprendente stagione a Brescia. Con la squadra lombarda ha battuto Trieste nei quarti e Trapani in semifinale, con un arbitraggio onestamente favorevole, dal momento che la neopromossa siciliana era stata penalizzata di 4 punti, da scontare peraltro nella prossima stagione.
Brescia era davanti, a Bologna, nella prima finale, l’infortunio di Maurice Ndour ha risolto la serie, con un secondo match equilibrato e il terzo, in Lombardia, a senso unico.

La Virtus è stata tantissimo in Toko Shenghelia, raramente un mvp ha inciso tanto, il suo rientro ha consentito di superare Venezia e ha domato Milano.
A mio marito in questi casi viene da chiedersi quanto avrebbe inciso nella finale Nba, la sua impressione è che 5-10’ per gara avrebbe potuto reggerli, ora passa al Barcellona. Senza il georgiano, la Virtus difficilmente riuscirà a ripetersi. In Eurolega ha chiuso penultima, Luca Banchi si era dimesso mesi prima, Dusko Ivanovic onestamente ha sorpreso ed è stato riconfermato da Massimo Zanetti anche prima del sofferto primato in regular season, al supplementare su Trapani.
La situazione in Italia
Positiva la stagione di Treviso, sono mancati giusti due punti per soffiare i playoff a Venezia, che peraltro ha un potenziale superiore.

La grande novità della serie A riguarda la Lega, lascia dopo quasi 5 anni e mezzo Umberto Gandini, manager importato dal calcio, scelto da Gianni Petrucci, presidente federale infinito.
Gandini aveva proposto una dichiarazione di appoggio della Lega Basket alla ricandidatura di Petrucci.
Dalla sua erano rimasti Sardara, patron di Sassari, e Antonini, di Trapani.
il 21 maggio Trapani è stata sanzionata dalla Fip su segnalazione Comtec, decisione presa da un consiglio straordinario Fip che ha poi passato gli atti alla Procura federale) per la famosa vicenda dei crediti di imposta, rivelatisi poi inesistenti dopo il controllo dell’Agenzia delle Entrate di Trapani.
Se Trapani avesse vinto lo scudetto l’Italia avrebbe fatto brutta figura. Dieci i voti raccolti da Gandini, ne sono mancati 6: Milano, Tortona, Reggio Emilia, Treviso, Trento e Cremona o Pistoia. Si è andato poi su Maurizio Gherardini, formidabile nei 14 anni alla Benetton Treviso, dal 1992. E’ stato anche vicepresidente dei Toronto Raptors e poi dal 2014 era il gm del Fenerbahce Istanbul. Adesso dovrà scegliere un broadcaster per i diritti tv, cercando di raccogliere cifre superiori a quanto racimolato da Eurosport, Dazn e Nove, ovvero Warner Bros Italia, in questi anni. L’impresa sarebbe coinvolgere Raisport, in chiaro e comunque più vista.
Dalle Azzurre all’NBA

Qualche decina di migliaia di italiani ha fatto l’alba per vedere semifinali e finali Nba. Mio marito quest’anno si è limitato a gara7…
Dunque, è il primo anello per Oklahoma City, la settima squadra campione diversa in sette anni, pensate come sarebbe la serie A di calcio, ma già sono stati un miracolo i due scudetti in tre anni del Napoli.
L’altra stella era Tyrese Haliburton, che ha voluto recuperare dopo una contrattura e dopo 7 minuti si è leso il tendine d’Achille. Con lui in campo, Indiana poteva reggere sino alla fine, era a -18 a 8’ dal termine, salvo riavvicinarsi a 6 punti ma troppo tardi. I gialli sarebbero potuti diventare campioni con la quarta percentuale di vittorie più bassa di sempre, 50 su 82.
La bellissima, si diceva una volta, premia Shai Gilgeous-Alexander, mvp della stagione regolare e adesso anche delle finals con una doppia-doppia nella notte dell’anello, non succedeva da Steph Curry, dal 2015.
Una vecchia storia

I Thunder persero una finale pur avendo in squadra Kevin Durant e Russell Westbrook a 24 anni, James Harden e Serge Ibaka a 23. Vennero piegati dai Miami Heat di LeBron James.
Shai Gilgeous-Alexander vanta parecchi primati, fra cui quindici prestazioni da almeno 30 punti nei play-off, solo Jordan e Olajuwon fecero meglio. Brillano Jalen Williams con 20 punti, soprattutto Chet Holmgren con 18 punti, otto rimbalzi e cinque stoppate. Alex Caruso e Cason Wallace escono dalla panchina e rubano tre palloni. I Thunder si confermano la miglior difesa di Nba, soprattutto nei minuti decisivi.
Il bis del titolo Nba manca dal 2017-18, da Golden State, la prossima stagione Oklahoma dovrà guardarsi dai New York Knicks, da Cleveland e dagli Houston Rockets.
La franchigia campione viene da Seattle, dove non ci sono più i Sonics, dal 2008, con il passaggio nello stato di Oklahoma.
L’anello cambia strada

L’anello prende la strada di Oklahoma, la città che nell’immaginario americano era western, country e cinema. E, soprattutto, la sede dell’attacco terroristico del 19 aprile 1995 contro l’edificio federale Alfred P. Murrah. Causò la morte di 168 persone, tra cui 19 bambini, e il ferimento di 672. Fu il più sanguinoso attentato terroristico entro i confini degli Usa prima degli attentati dell’11 settembre 2001. L’esplosione fu così forte da essere udita fino a novanta chilometri di distanza. Il colpevole fu Timothy McVeigh, giustiziato l’11 giugno 2001 tramite iniezione letale. Il complice Terry Nichols fu condannato all’ergastolo, che sta scontando nel carcere di massima sicurezza Adx Florence. I coniugi Michael e Lori Fortier, inizialmente coinvolti nella pianificazione dell’attentato, collaborarono con le forze inquirenti e furono inseriti nel programma di protezione per testimoni.
McVeigh ha detto che voleva vendicarsi contro il governo per la strage dei Nativi americani di Wounded Knee, per l’assedio di Ruby Ridge e per l’assedio di Waco. Citava il romanzo di propaganda suprematista bianca The Turner Diaries.