É il gondoliere intellettuale più famoso della storia, amico di Alessandro Manzoni e di Niccolò Tommaseo. Conosceva a memoria tutta la Divina Commedia, dall’ultimo canto al primo, dal primo all’ultimo. Eppure di Antonio Maschio, gondoliere muranese, a due secoli esatti dalla nascita,1825, a Venezia pochi lo ricordano.
Il ricordo di Maschio

Riccardo Vianello, ricercatore muranese e “nerd” di archivio si é recato negli scaffali dell’anagrafe comunale per scoprire il personaggio dimenticato.
“Figlio del biadaiolo Pietro e di Giustina Rossetto – informa Vianello – con i primi guadagni da gondoliere si compera una copia dell’opera dantesca, priva di commento”. Antonio Maschio, poco più che ventenne ed autodidatta, la legge e la rilegge, traccia i primi appunti che in seguito trasformeranno in piccoli opuscoli e seguite conferenze.
Antonio Maschio e Dante

“L’occasione é propizia – annota Vianello – giusto 40enne, il gondoliere Antonio Maschio, vuol presentarsi a Firenze, in occasione del sesto centenario della nascita di Dante Alighieri, siamo nel 1865. Un gruppo di benestanti e nobili veneziani si offrono per sostenere le spese del viaggio, lettere credenziali per presentarsi ai notabili fiorentini con due vestiti nuovi fiammanti da gondoliere. Mancava solo il passaporto, perché bisognava attraversare i territori pontifici. Giunto ai confini del Po e senza permessi , il gondoliere muranese Maschio decide di attraversare il fiume a nuoto. Ma il pesante fardello, pieno di annotazioni dantesche, rischiano di farlo annegare. Le guardie pontificie, trovandolo senza documenti lo sbattono in prigione per un mese. Poi lo rimandano a Venezia.
Aiutiamolo

Il veneziano Alessandro Pascolato dell’Ateneo Veneto, avvocato risorgimentale, poi deputato e ministro delle Poste, decide di soccorrerlo e di aiutarlo nei suoi studi. Il gondoliere muranese Maschio pubblica cinque saggi.
Non male per un autodidatta senza diplomi o lauree: “Pensieri e chiose sulla Divina Commedia”, il “Vero itinerario dantesco”, “Nuovi pensieri sull’inferno di Dante”, il “Trionfo di Francesca da Rimini”, e “Il Purgatorio di Dante dov’è?”.
Antonio Maschio da Dante a Manzoni

Dopo il 1868, si recherà finalmente a Firenze e poi in giro per l’Italia, per esporre le sue riflessioni, qualche volta criticate, sul poema dantesco. Alessandro Manzoni e Niccolò Tommaseo però lo ammirano. Viene definito “gondoliere e piloto del Bucintoro di Dante”.
Gondoliere vecchio e malato e senza pensione, decide di accettare il posto da bidello nel prestigioso Liceo Classico Marco Foscarini. Così almeno era vicino alla cultura classica, greca e latina. Morirà, solo e abbandonato dalla cultura accademica, all’Ospedale Civile di Venezia nel 1898.