Zero discarica è questo l’obiettivo che si pone Veritas entro la fine del 2025. A dare un contributo determinante per raggiungere il risultato, sarà l’entrata in funzione di due impianti innovativi della società Eco+Eco ricicla e valorizza, controllata di Veritas Spa, finalizzati al recupero della plastica Corepla e della carta. L’avvio dei nuovi impianti e l’intero sistema di selezione e recupero dei diversi tipi di plastica, nonché di altre tipologie di rifiuti (vetro, metalli, legno, rifiuto urbano residuo e ingombranti) selezionati e trattati all’interno di Eco+Eco, sono stati tra i temi al centro del seminario del ciclo “Dalla plastica alla plastica”, tenutosi il 9 maggio scorso al liceo Stefanini di Mestre e promosso da Veritas in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Ambientali università Ca’ Foscari.
All’incontro, moderato dalla professoressa di scienze Francesca Pezzin, hanno partecipato 160 studenti del secondo anno del liceo Stefanini, scuola in cui vi è il massimo impegno nell’educazione ai corretti conferimenti e al valore dell’economia circolare a tutela dell’ambiente, con formazione continua e attività anche culturali e creative collegate al riciclo.
Minimizzare le discariche, gravi ferite all’ambiente, per un sistema basato sull’economia circolare

“Venezia è ai primi posti in Italia con il 73% di raccolta differenziata registrato nel 2023, grazie all’impegno delle cittadine e dei cittadini del territorio servito e la sfida è migliorare ulteriormente questo dato, riducendo al minimo anche gli errati conferimenti che costano alla collettività circa 8 milioni di euro ogni anno – ha spiegato Andrea Razzini, direttore generale di Veritas -. In passato per decenni le discariche sono state pressoché l’unico modo in cui gestire i rifiuti e ancora vengono utilizzate. Veritas ha progettato di minimizzare l’utilizzo delle discariche, che comportano un alto impatto ambientale.
Bisogna puntare a un sistema fondato sull’economia circolare, favorendo da un lato, il riciclo dei materiali o il loro recupero e, dall’altro, modificando il sistema di produzione dei beni che consumiamo in maniera molto meno importante. Anche i comportamenti dei singoli cittadini e delle imprese debbono essere migliorati per ridurre gli impatti sull’ambiente. La nostra organizzazione è impegnata al massimo per la tutela dell’ambiente e ha ottenuto molte importanti certificazioni da enti terzi per la qualità dei propri servizi, ci è stato appena rilasciato da ASVIS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) anche l’Attestato 2024/2025 per la buona pratica territoriale per un’Italia più sostenibile. Tuttavia, lo sforzo e le convinzioni per salvaguardare l’ambiente sono ancora una conquista da fare per ciascuno di noi.”

“Eco+Eco ricicla”, ogni anno inviate a raffinazione 66,000 tonnellate di plastica corepla e 3100 di non corepla

“L’azienda Eco+Eco, all’interno dell’Ecodistretto Veritas a Fusina, rappresenta il centro di selezione del multimateriale (vetro/plastica/metalli) più importante d’Italia per quantità lavorata e per qualità avanzata dei trattamenti – ha sottolineato Ennio Scridel, direttore operativo di Eco+Eco -. All’interno di impianti innovativi, i rifiuti di plastica raccolti nel territorio del bacino Veritas Spa, dopo essere stati sottoposti ogni anno a più di 400 analisi merceologiche, vengono selezionati partendo da due diversi flussi: il multimateriale VPL (contenente le varie frazioni vetro-plastica-lattine) e le plastiche monomateriale (plastiche dure).
Ogni anno vengono selezionate complessivamente circa 185,000 tonnellate di multimateriale provenienti anche da altre multiutilities e, dopo le lavorazioni, vengono inviate a raffinazione circa 66.000 tonnellate di plastica Corepla e 3.100 tonnellate di plastiche dure (non Corepla). Gli impianti di “Eco+Eco valorizza” si occupano invece del recupero di energia, elettrica e termica, dal Combustibile Solido Secondario, derivato dalla lavorazione del rifiuto urbano residuo, e assolutamente complementare al recupero di materia prima seconda.”

Zero discarica: recuperato il 97% della carta, il 90% dei metalli ferrosi, l’85% del legno, il 77% del vetro, il 58% di plastica corepla

“Veritas ha fatto una importante scelta etica – ha precisato Giuliana Da Villa, responsabile Sostenibilità ambiente e sicurezza Veritas – quella di gestire e trattare in loco i rifiuti senza esportazioni in altre regioni o paesi, dove le norme ambientali sono meno stringenti. Veritas è stata la prima multiutility in Italia a realizzare la tracciabilità delle principali filiere della differenziata (riconosciuta da enti terzi), dal conferimento del rifiuto fino al recupero.
Possiamo affermare che, con cinque anni di anticipo, abbiamo superato di gran lunga gli obiettivi per gli imballaggi indicati dall’Unione Europea per il 2030, recuperando il 58% della plastica Corepla, l’85% del legno, il 90% dei metalli ferrosi, il 70% dell’alluminio, il 77% del vetro e il 97% della carta. Se si considera complessivamente il recupero di materia prima seconda per tutte le filiere della differenziata gestite da Gruppo Veritas, il risparmio di emissioni di anidride carbonica equivalente (rispetto alla produzione di materia prima, nel caso della plstica da origine fossile) sfiora le 200,000 tonnellate.”
500 anni perchè una bottiglietta di plastica si degradi

“Il problema non è la plastica in sé stessa, ma l’abbandono in natura o l’errato conferimento, da parte dei cittadini, di questo materiale estremamente impattante – ha evidenziato Riccardo Seccarello, responsabile Comunicazione Veritas -. Una bottiglietta di plastica impiega 500 anni a degradarsi completamente e Veritas raccoglie ogni anno sul territorio servito oltre 500 milioni di bottigliette di plastica pari a un volume doppio a quello dell’intero stadio Meazza.
L’educazione ai corretti conferimenti e a stili di vita sostenibili è uno dei fulcri delle attività dell’Ufficio Comunicazione Veritas che forma ogni anno oltre 12,000 studenti e studentesse di scuole di ogni ordine e grado. Il nostro approccio è formare una coscienza etica nei giovani per il rispetto dell’ambiente in modo che siano responsabili di un cambiamento necessario in una società in cui vi è uno sfrenato consumo di risorse di gran lunga superiore a quanto la natura ci può mettere effettivamente a disposizione.”

Zero discarica: la sfida del WWF: messa al bando internazionale della plastica

Ma se la gestione corretta della plastica è strategica per la tutela dell’ambiente, il WWF punta a un obiettivo ancora più ambizioso. Ridurre la produzione di questo materiale molto impattante, grazie all’approvazione di un Trattato internazionale.
“La nostra proposta prevede quattro misure globali vincolanti essenziali per l’intero ciclo di vita della plastica. Ha dichiarato Giorgio Bagordo, senior expert Plastic Programmes WWF Italia. Si tratta di applicare divieti globali ed eliminazione progressiva dei prodotti in plastica e delle sostanze chimiche più dannose e problematiche. Requisiti globali obbligatori di progettazione dei prodotti che garantiscano sicurezza e facilità di riutilizzo e riciclo. Individuazione dei finanziamenti richiesti e indicazioni chiare sul come tali risorse saranno distribuite per un cambiamento equo a livello di sistema. Identificazione di meccanismi decisionali per garantire che il Trattato possa essere rafforzato e adattato nel tempo.

Zero discarica: dipartimento Scienze Ambientali di Ca’ Foscari, corsi di studio per la transizione ecologica

Per gli studenti e le studentesse del liceo Stefanini l’incontro “Dalla plastica alla Plastica” è stato anche l’occasione per conoscere più da vicino l’offerta formativa del Dipartimento Scienze Ambientali dell’università Ca’ Foscari di Venezia.
“I nostri percorsi accademici sono caratterizzati da molteplici attività di laboratorio che hanno come oggetto di studio la natura stessa. Ha illustrato nel suo intervento Cristina Cavinato, professoressa delegata terza missione Dipartimento Scienze Ambientali dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Le nostre ricerche sono mirate ad affrontare le sfide contemporanee della transizione ecologica, in particolare la mitigazione dei cambiamenti climatici. Sono diverse le carriere che i nostri laureati possono intraprendere con successo, al termine del percorso di studi in scienze ambientali e ingegneria per la transizione ecologica.”

Zero discarica: Ca’ Foscari, attività plastic free, campagne di sensibilizzazione

Per la promozione di comportamenti utili al rispetto dell’ambiente, l’Università Ca’ Foscari Venezia si impegna da anni con azioni concrete plastic free, come ricordato da Dario Petrantoni, Ufficio Sostenibilità. “A Ca’ Foscari abbiamo cercato di abbattere l’utilizzo di bottigliette di plastica agendo su più fronti. Negli ultimi cinque anni abbiamo donato più di 25.600 borracce personalizzate ai e alle cafoscarine. Al contempo abbiamo installato 27 colonnine che nel 2023 hanno erogato 181.602 litri di acqua, equivalenti a 363.204 bottigliette di plastica. Questo ci ha permesso di eliminare la vendita di bottiglie di plastica da tutti i distributori automatici presenti nelle nostre sedi. Inoltre organizziamo molte iniziative ecologiche come clean up, campagne di sensibilizzazione, progetti e laboratori extracurriculari incentrati sui temi dell’Agenda 2030. Che coinvolgono studenti e studentesse, registrando con piacere, nel merito, il loro approccio proattivo.”
Zero discarica: al Liceo Stefanini, il progetto “Scuola sostenibile” per promuovere la consapevolezza degli studenti

Risparmio energetico e corretti conferimenti della raccolta differenziata sono alcuni dei temi che vedono impegnati docenti e studenti del liceo Luigi Stefanini di Mestre.
“Si tratta di questioni fondamentali che hanno dato vita ad unico progetto “Scuola sostenibile” – ha ribadito Francesca Pezzin, professoressa di Scienze -. Partito dall’attività di formazione dell’Ufficio Comunicazione Veritas, il progetto si è poi ampliato. Estendendosi trasversalmente alle diverse attività di educazione civica e di cittadinanza attiva promosse dal liceo.”
Nel 2009 e nel 2022 sono state realizzate due edizioni di “Riciclabilmente”. Mostre finalizzate a valorizzare fantasia e abilità dei ragazzi nel creare nuove opere a partire da oggetti non più utilizzati.
“Molte le iniziative sviluppate anche all’interno delle attività scolastiche e nei percorsi di Educazione civica e PCTO per l’orientamento. Ha concluso Mirella Topazio, dirigente scolastica del liceo Stefanini. Grazie alla collaborazione con Veritas, ARPAV, Comune di Venezia, Jane Goodall Italia e varie associazioni e organizzazioni.”