Cosa si nasconde dietro alle opere del più celebre artista giapponese di tutti i tempi? La genialità artistica di Katsushika Hokusai, maestro indiscusso dell’Ukiyo-e, prende vita in una importante mostra ospitata dal Museo civico “Luigi Bailo” di Treviso.
La mostra su Hokusai

La mostra offre uno sguardo innovativo sul processo creativo del grande maestro del periodo Edo. «HOKUSAI – L’acqua e il SEGRETO della grande onda», questo il titolo dell’esposizione curata e ideata da Paolo Linetti, in collaborazione con l’Associazione Mnemosyne, verrà inaugurata sabato 29 marzo e sarà aperta fino a domenica 28 settembre 2025.
Katsushika Hokusai, artista eccentrico e meticoloso, la sua fama si è consolidata soprattutto grazie alle sue stampe, pur essendo stato attivo anche nella pittura e nella grafica. Nel corso di una carriera che si estende per oltre sessant’anni, esplorò numerose forme artistiche, dedicandosi alla realizzazione di xilografie a tema teatrale, di stampe augurali destinate a una circolazione privata e, negli anni Trenta dell’Ottocento, a serie paesaggistiche.
Hokusai e la celebre Grande Onda

Tra le sue opere più significative vi sono le “Vedute di ponti famosi”, le “Cascate famose in varie province” e le “Trentasei vedute del Monte Fuji”, che esprimono anche un forte legame personale con il celebre vulcano. Un’opera emblematica di questa serie è la celebre “Grande onda di Kanagawa”.
Famoso per la straordinaria e ormai proverbiale capacità di catturare la potenza e il dinamismo dell’acqua, Hokusai ha saputo creare un dialogo misterioso con la cultura europea, superando i confini geografici, ma soprattutto politici, di un Giappone che all’epoca viveva la fase storica di massimo contrasto e isolamento verso l’Europa.
Il suo genio nasce dall’incredibile fusione tra rigore scientifico e immaginazione sconfinata: ogni opera, come un ponte tra il reale e l’onirico, mette in luce la sua capacità di analizzare e comprendere profondamente la natura, trasfigurando il visibile, terreno e tangibile, in valore universale e mistico.
Hokusai e l’acqua

L’esposizione svelerà per la prima volta il “segreto” che si cela dietro “La Grande Onda”, la sua opera più iconica, simbolo di una produzione artistica in cui l’acqua occupa un ruolo centrale. Fluida, dinamica, impetuosa, Hokusai ne ha catturato ogni sfumatura, dedicandosi particolarmente alle onde del mare, simbolo della forza straripante della natura. La mostra ripercorre lo studio cronologico delle diverse prove che portarono all’onda perfetta in cui Hokusai seppe unire la sua straordinaria creatività al rigore scientifico.
«HOKUSAI – L’acqua e il SEGRETO della grande onda» rivelerà, dunque, in modo approfondito e inedito, la tecnica compositiva dell’artista attraverso l’esposizione di circa 150 opere e si potrà comprendere il metodo con cui Hokusai realizzò i suoi lavori più celebri, dove si riscontrano anche richiami subliminali ai modelli classici di alcuni maestri rinascimentali.
Il confronto con altri autori a lui contemporanei

Grazie al confronto con opere di autori a lui contemporanei come Kunisada, Utamaro, Kuniyoshi, la mostra evidenzia inoltre la modernità della resa grafica di Hokusai, la sua tecnica, e il profondo impatto che il suo stile ha avuto sulle generazioni successive. Le sue opere non solo hanno influenzato altri artisti, ma sono diventate un vero e proprio fenomeno stilistico e di design, lasciando tracce nell’artigianato e nella moda.
«L’impulso che mi ha guidato in questo lavoro di ricerca è nato dalla necessità di comprendere le radici più profonde del fascino universale esercitato dalle opere di Hokusai – ha spiegato Paolo Linetti, curatore della mostra -. Volevo individuare i motivi che hanno permesso al maestro giapponese di raggiungere risultati così straordinari, in grado di affascinare tanto le culture orientali quanto quelle occidentali».
Paolo Linetti

Frutto di anni di studio e di intuizioni straordinarie, Linetti è riuscito a decifrare il codice costruttivo su cui poggia la dinamica impalcatura scenica della maggior parte delle opere di Hokusai, comprendendone da un lato l’approccio intellettuale e tecnico e dall’altra le affinità con i principi armonici dell’arte classica europea.
«Nel maggio 2021, ho scoperto due schemi geometrici fondamentali che il maestro utilizzava per costruire gran parte delle sue opere – prosegue Paolo Linetti -. Uno degli aspetti più affascinanti è che questo schema deriva da influenze occidentali: un’eredità che attraversa l’oceano, collegando continenti e epoche diverse, spiegando perché i primi europei che entrarono in contatto diretto con le opere di Hokusai percepirono un senso di familiarità, pur restando colpiti dall’esotismo dell’arte giapponese. In questa mostra, lo schema con cui Hokusai costruiva le sue opere viene finalmente svelato, rappresentando uno dei momenti più importanti e affascinanti dell’esposizione. È un’occasione unica per ammirare il processo creativo che ha reso il maestro un’icona universale».