Su una poltrona dalle forme vintage, un gatto nero si è accoccolato non per dormire, ma… per leggere, attorniato da librerie su entrambe le pareti che arredano una stanza dove, sul lato corto, si apre una bifora goticheggiante da cui si intravede uno scorcio veneziano. Già dalla copertina si intuisce che il nuovo romanzo di Nicola Pesce avrà come protagonisti, anche, i libri. La biblioteca dei libri dimenticati, uscito nel novembre del 2024 per i tipi di Mondadori, è infatti un inno alla lettura, alle storie meravigliose che questi oggetti ci raccontano, è una fiaba, quasi, raccontata al tempo imperfetto come richiede questa tipologia narrativa. La protagonista, affiancata però da altre figure importanti, è Leda, una donna che si dichiara fin dalla prime righe, brutta e grassa. Vuole fuggire da una famiglia disfunzionale, da un padre alcolista e violento e da una madre che la bullizza per il suo aspetto fisico. Vive in un paesino del Sud Italia, ma accarezza da tempo l’idea di aprire una libreria a Venezia e di vivere in mezzo a ciò che ama di più: i libri, appunto.
L’incontro con Leda

Un incontro, quasi magico, sarà l’inizio di un’avventura: un attempato signore veneziano, Riccardo, le offre di prendere in affitto una sua bottega, al momento vuota, aiutandola così a cambiare radicalmente vita.
La storia di Leda, viene alternata, capitolo dopo capitolo, con le vicende di un gatto, Erinni, divenuto randagio per necessità e poi anche da quelle di Andrea, un ragazzo che studia al Conservatorio di Venezia. Tre anime inquiete e sole, destinate a incontrarsi.
Tra i frequentatori della libreria impariamo a conoscere anche Donatella, una cinquantenne autistica, che trova nella “Piccola libreria della volpe”, così l’ha chiamata Leda, un luogo accogliente e sicuro.
Ma presto quelle mura si popoleranno di altre presenze, magiche e inattese. Abbattendo un muro del negozio, Leda scopre infatti una sala che contiene scaffali ricolmi di strani libri, che non ha mai sentito nominare e che non compaiono in nessuna bibliografia. Sono i libri dimenticati, quelli che scrittrici e scrittori hanno magari solo pensato o immaginato ma che non hanno mai scritto.
Leda e la sua magia

Per un’ulteriore magia, prendono vita gli autori medesimi, Giacomo Leopardi per primo, poi Dostoevskij e diversi altri, e Leda con essi passeggia per le vie di Recanati e San Pietroburgo conversando e ponendo domande. Viene in mente quella bella frase di J. D. Salinger ne Il giovane Holden: “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.”
Il romanzo si muove tra il magico e l’onirico, con momenti di crudo realismo. Avrebbe avuto però la necessità di maggior cura su aspetti veneziani, cura che avrebbe permesso di evitare imprecisioni come ad esempio: “sampietrini” (p. 72) e “asfalto” (p. 204) al posto di “masegni”, “fiume” (pp. 84, 101 e 203) invece di “canale”, “vicoli” (p. 82) al posto di “calli”, “mare” (p. 215) invece che “laguna”, “quartiere” (p. 71) al posto di “sestiere”. Per non parlare di un furgone (!) che passa da Leda per caricare e smaltire i mobili dismessi del negozio precedente: a Venezia si sa che tutto si muove in barca. Dettagli che non possono sfuggire a chi conosce la città.
L’autore

Nicola Pesce (1984) vive in un bosco, legge libri e spacca legna. Innamorato della vita lenta e delle piccole cose, lavora ogni giorno attivamente per diffondere la gentilezza e l’amore per la cultura.
Attraverso i suoi profili social, organizza numerose iniziative culturali. Ad esempio, nel corso del 2024, ha donato migliaia di libri a scuole, biblioteche e punti di book-crossing. Poco prima di compiere sedici anni, fondò la sua casa editrice, Edizioni NPE, diventando il più giovane editore della storia. Il successo come scrittore arriva nel 2021, con il romanzo bestseller La volpe che amava i libri, nel quale crea i personaggi Aliosha, Musoritz e Ptiza. Ama scrivere di notte, alla vecchia maniera, con una penna e un vecchio quaderno, a lume di candela, nel silenzio del suo bosco. Per Mondadori ha pubblicato La volpe che amava le piccole cose (2022), Il sapore dell’albicocco (2023), La biblioteca dei libri dimenticati (2024).
Nicola Pesce, La biblioteca dei libri dimenticati, Milano, Mondadori, 2024.