La miccia è stata accesa, fresca fresca, a Roma, dal ministro alle Imprese, Adolfo Urso, in occasione della Giornata della ristorazione. In pratica un ipotetico provvedimento nazionale per rendere liberi e strutturali i tavolini all’aperto, i cosiddetti “dehors”, affinché, parole dello stesso ministro, “siano un elemento di decoro urbano”. E aggiunge: “Su questo provvedimento ci stiamo confrontando con i Comuni e con le Soprintendenze…perché pensiamo possa essere una occasione per rendere la ristorazione e i pubblici esercizi ancora più funzionale alla socialità e a quel decoro urbano che nei centri storici va sempre più affermato”.
Apriti cielo!
La risposta del Codacons

Replica immediata del Codacons, l’associazione consumatori. “I dehors liberi sono uno stupro dei centri storici. Uno stupro sia ai danni dei centri storici stessi e delle città e un immenso regalo a bar e ristoranti sulla pelle dei cittadini”. Per Carlo Rienzi, presidente Codacons: “plateatici, ombrelloni, pedane e tavolini arrecano un enorme danno ai residenti, che vengono privati di spazi pubblici e costretti a camminare facendo lo slalom tra le strutture piazzate da bar e ristoranti…senza contare l’abusivismo e l’assenza di controlli, che porta spesso all’occupazione di più spazio pubblico rispetto a quello consentito dai regolamenti locali”.
Per la Fipe-Confcommercio, invece “questa liberalizzazione dei dehors, contrasta l’attuale degrado”.
Punti di vista leggermente opposti.
A Venezia e a Mestre ne sappiamo qualcosa

Martina Zennaro, battagliera coordinatrice di Danni da Movida, è dal 2023 in prima linea contro i fracassoni e i bar che non fanno dormire i residenti tra campi, calli e campielli. “Tra iscritti e simpatizzanti siamo già in 200, e oltre 600 veneziani ci seguono stabilmente con Fb in centro storico. Ci sono dei regolamenti da cambiare anche contro quei piccoli bar senza wc e plateatici, ai quali sarebbe permesso ai clienti di sostare in un’area teorica di 5 metri. Di notte, fino alle due del mattino, ci sono locali pubblici di pochi metri quadrati con davanti in piedi decine di avventori con il bicchierone di plastica e spritz a go-go. Bisognerebbe, a livello di regolamenti comunali, mettere dei limiti ai bacaro tours, addio ai nubilati-celibati, feste di laurea etiliste, con orari ben definiti”.
Coniglio e la proposta

A Mestre ne sa qualcosa l’avvocato Fabrizio Coniglio, fondatore 12 anni fa dell’Associazione Mestre off limits. Ora è anche presidente nazionale del Coordinamento No degrado e mala movida. “A Mestre le zone più discusse sono viale San Marco, via Manin, via Palazzo, via Verdi, anche se devo ammettere che la collaborazione con Questura e Prefettura è ottima. Per esempio la situazione in via Piave è migliorata”.

L’avv. Coniglio ha appena spedito una vibrante lettera al ministro Adolfo Urso: “…esprimo profonda contrarietà alla proposta della S.V. ispirata, in quanto potenzialmente devastante per la vivibilità dei centri storici. Da Roma a Venezia, da Milano fino ai piccoli centri, viene calpestato l’art.32 della Costituzione, a presidio del sommo bene: la salute del cittadino..”.
Risponderà il ministro?

Gianni Franzoi, vice-comandante dei Vigili urbani e dirigente del comune di Venezia, parla con i dati. “Solo nel 2023 abbiamo fatto chiudere 165 esercizi, 102 a Venezia e 63 a Mestre. Le sanzioni, molto onerose, per rumorosità oltre i limiti e plateatici abusivi sono state ben 1535. Ora siamo anche forniti di fonometri, anche se la competenza spetta all’Arpav. Ricordiamo che alla terza chiusura temporanea, è prevista una sanzione di 15 giorni. Alla quarta, il ritiro della licenza.
L’esempio di Campo Santa Margherita

Tutte le grandi città stanno correndo ai ripari, dopo anni di liberalizzazioni. Il diritto alla città e alla quiete notturna sembra ora prevalere. Ne sanno qualcosa i residenti di campo S.Margherita a Venezia. Sono ben 27 gli esercizi pubblici presenti.
Non vi sembrano un po’ troppi?
Pura pazzia, ancora una volta abbiamo la conferma di essere governati da persone incompetenti.
Il ministro Urso e la sua principale al governo rincorrono i privilegi corporativi avviati nel ventennio per allargare la platea elettorale approfittando della posizione di temporaneo vantaggio sostenendo l’economia da bar come straordinaria crea zione del made in Italy come strategia di (sotto) sviluppo economico!
MUSICA ALTA = VOCE ALTA
ALCOOL = UBRIACHEZZA MOLESTA
GIOVANI = CASINO
MULTE MILIONARIE ED ESEMPI.
PUNIRNE UNO PER COLPIRLI TUTTI.