Ritorna il 13°Memorial di Enrico Maso ed il 4°di Francesco Beccarello. Quadrangolare di calcio riservato alla categoria esordienti, i Memorial, sono stati purtroppo sospesi negli ultimi anni a causa della pandemia. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Mirano, si svolgerà sabato 30 marzo prossimo con inizio alle 14,30 presso gli impianti sportivi di Via Matteotti. Ecco il programma: dalle 14.30 si incontreranno A.C.D Robeganese /F.Salzano -A.S.D. Galaxy FC; dalle 15.30 U.S.D. Miranese -U.S. S, Marco Stigliano, per terminare con la finale 3°-4° posto alle ore 16.15, ed alle ore 17.00 per la finale 1° e 2° posto.
L’evento è reso possibile grazie alla dirigenza del Usd Miranese e ai genitori dei due giovani calciatori che militavano nelle file di questa società. Enrico venne a mancare nel 2008 all’età di 12 anni, mentre Francesco nel 2018, all’età di 16 anni, entrambi a causa di due diverse forme tumorali. Questo appuntamento di sport e solidarietà vuole ricordare questi due ragazzi cresciuti con la grande passione per il gioco del calcio.
Il torneo per Enrico e Francesco

Il quadrangolare ha la finalità di raccogliere fondi per due organizzazioni Onlus che da anni si occupano di malattie infantili e assistenza ai familiari. Si tratta della Fondazione Città della Speranza che persegue da sempre un obiettivo ambizioso: sconfiggere le malattie del bambino che ne mettono a rischio la vita. La centralità della Fondazione è il bambino, insieme a medici, infermieri, ricercatori, volontari e donatori. Sostenuta da una fitta rete di volontari, il cui supporto ha contribuito a salvare negli anni tante vite, Fondazione Città della Speranza è oggi un punto di riferimento nazionale ed europeo per il finanziamento alla ricerca pediatrica, la formulazione di diagnosi precoci, l’identificazione di terapie e cure innovative per i bambini.
Perché per Enrico e Francesco è stata scelta Città della Speranza

Città della Speranza nasce nel 1994 grazie all’impegno di Franco Masello, Un uomo con una visione e una dedizione tali da smuovere, coinvolgere e unire cittadini ed istituzioni per migliorare concretamente le condizioni dei piccoli pazienti oncoematologici. Un uomo che ha scelto di attivarsi in prima persona per cambiare il futuro di tanti bambini, rendendo così omaggio al nipote Massimo, scomparso prematuramente a causa della leucemia. Nel tempo in tanti si sono uniti al suo progetto di solidarietà facendo crescere Città della Speranza e raggiungendo così risultati che si credevano impensabili. Sostenuta da una fitta rete di volontari il cui supporto ha contribuito a salvare negli anni tante vite, Fondazione Città della Speranza è oggi un punto di riferimento nazionale ed europeo per il finanziamento alla ricerca pediatrica, la formulazione di diagnosi precoci, l’identificazione di terapie e cure innovative per malattie oncoematologie infantili e dove trovano posto circa 300 ricercatori.
I traguardi e gli investimenti nel corso degli anni della Città della Speranza

creazione tra il 1996-2003 del REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA, DAY HOSPITAL, PRIMI LABORATORI DI RICERCA E PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO A PADOVA (6.700.000 EURO). Tra il 2004-2012 DAY HOSPITAL E PRONTO SOCCORSO PEDIATRICO A VICENZA (700.000 EURO). Nel 2012 INAUGURAZIONE ISTITUTO DI RICERCA PEDIATRICA CITTÀ DELLA SPERANZA (32.000.000 EURO), 2012-2020 cOSTI DI GESTIONE DELL’ISTITUTO DI RICERCA PEDIATRICA (9.000.000 EURO)
Etica della Città della Speranza:
CENTRALITÀ DEL BAMBINO TRASPARENZA: La massima efficienza degli investimenti, i ridotti costi amministrativi e il valore imprescindibile del volontariato permettono alla fondazione di devolvere il massimo in favore della ricerca scientifica.
DETERMINAZIONE: alla passione di fondatori e volontari si genera una forte spinta emotiva che travolge, coinvolge e soprattutto unisce tutti. Dalle aziende private agli enti pubblici, dai privati ai ricercatori.
ECCELLENZA DEL SAPERE: La collaborazione tra pubblico e privato ed il costante contatto con i maggiori centri di ricerca internazionali rende Città della Speranza un polo di riferimento. Che contribuisce, anno dopo anno, ad elevare la qualità della ricerca scientifica in ambito pediatrico.
Ricordiamo essere uno dei più grandi centri in Europa dedicati allo studio delle malattie infantili dove trovano posto circa 300 ricercatori.
L’ associazione l’Isola che c’è…

L’altra onlus è L’isola che c’è, Associazione Hospice Pediatrico Padova che sostiene il reparto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche. Quest’ultima è una associazione nata grazie ad un gruppo di genitori. E’ una struttura anche residenziale. Dove i bambini e i loro familiari vengono accolti nel momento del bisogno in continuità di cura insieme ai loro genitori, famiglie che si muovano da ogni parte di Italia per curare i loro figli. Questo grazie alla ricerca avanzata della Città della Speranza che offre l’opportunità attraverso i numerosi ricercatori di combattere tante forme tumorali che colpiscono piccoli e giovani. L’Associazione si propone di sostenere i bambini ammalati attraverso la realizzazione di progetti che rispondano ai bisogni clinico ed assistenziali. E il sostegno delle attività del personale che opera nel Centro regionale di cure Palliative pediatriche.
Enrico e Francesco vedranno l’incontro dal Cielo
All’esterno dello stadio sono stati allestiti stand per la raccolta di offerte. Si ringraziano le società calcistiche che hanno aderito all’evento. Sarà un pomeriggio all’insegna dello sport e della solidarietà. E’ questo lo scopo delle famiglie Maso e Beccarello che hanno trasformato il loro grande dolore in un sostegno alle associazioni che si occupano dei tanti genitori in difficoltà davanti alle malattie dei figli.
(Foto per gentile concessione di Sandro Baldan)