Le imprese del turismo all’aria aperta guardano sempre più all’ambiente e si affidano al supporto dell’intelligenza artificiale per competere. È ciò che emerge dai dati presentati a Portogruaro da Faita-Federcamping nel convegno “Il turismo all’aria aperta nel Nordest, ruolo e valore economico del settore e prospettive di sviluppo”, cui hanno preso parte, tra gli altri, gli assessori regionali al Turismo del Veneto Federico Caner e del Friuli Venezia Giulia Sergio Emidio Bini.
I risultati di una ricerca del Ciset, curata da Valeria Minghetti, assieme ai dati di HBenchmark e agli esiti dei progetti avviati da Faita con eAmbiente e Ciset-Jampaa, disegnano un settore in continua evoluzione. “L’Open Air viene finalmente apprezzato per quello che è: una nuova filosofia di vacanza – afferma il presidente Faita-Federcamping Alberto Granzotto – Accessibilità, Sostenibilità, Qualità e Innovazione sono i pilastri della nostra attività. Obiettivo nostro è quello di operare investimenti che sappiano coniugare pragmatismo e fantasia per essere ancora più competitivi sul mercato. Stiamo guardando con sempre maggiore interesse agli obiettivi dell’Agenda 2030, e i risultati fin qui raggiunti sembrano darci ragione.”
Il settore in Veneto e Friuli Venezia Giulia

La maggiore delle associazioni territoriali di Faita FederCamping è Faita Nordest dopo che Faita Veneto, costituitasi nel 1971, dal 2019 ha esteso il territorio di sua competenza al Friuli Venezia Giulia. Tra le due regioni i campeggi e i villaggi turistici offrono oltre 250mila posti letto, di cui 215mila sono di soci Faita, occupano 8.500 addetti e producono 22 milioni di presenze, posizionandosi saldamente al secondo posto dopo gli alberghi nell’offerta turistica. Richiamano un numero sempre maggiore di turisti, un trend già in atto nel 2019 e incrementato negli ultimi tre anni.
Nel 2023 i campeggi e i villaggi turistici hanno generato il Veneto oltre 20 dei 70 milioni di presenze turistiche totali e in Friuli Venezia Giulia i pernottamenti in strutture ricettive all’aperto hanno raggiunto circa i 2 milioni. “Il settore open air in Veneto – ha ricordato Alberto Granzotto, presidente nazionale di Faita oltre che presidente di Faita Nordest – rappresenta la prima forma di ospitalità per il prodotto mare e lago, per un valore stimato di circa 1.3 miliardi di euro, mentre in Friuli Venezia Giulia nel settore sono quasi 900 e il valore economico si attesta a circa 75 milioni di euro.”
Investimenti e previsioni

Dai dati della ricerca Ciset emerge che sul piano dell’innovazione e degli investimenti, le imprese ‘pioniere’ – che hanno investito in riqualificazione e sviluppo di nuova offerta per target specifici – rappresentano il 54% delle strutture, si trovano prevalentemente lungo la costa (57%) e al Lago di Garda (19%). Il 57% offre almeno 8 servizi aggiuntivi e il 45% dà oltre il 50% di questi in gestione a terzi. Il 62% ha un sito e-commerce, il 76% vende attraverso portali specializzati e 57% su altre piattaforme travel. Per continuare a competere, le imprese dovranno continuare a investire: già lo fanno grazie ai propri fatturati, ma devono poter contare su normative che supportino e facilitino l’accesso ai finanziamenti.
I dati di previsione per il 2024

Nell’analisi di HBenchmark esaltano un settore in piena crescita, sia per i tassi di occupazione giornaliera, sia per i ricavi medi. Sulla base delle prenotazioni giunte fino al 6 febbraio (per il periodo primavera-autunno 2024), rispetto allo stesso periodo del 2023, l’occupazione media sale a +3,4% nel Lago di Garda, a +2,2% nell’Alto Adriatico Nord, a +6,2% nell’Alto Adriatico Sud, con un incremento medio complessivo prenotato nell’ultimo mese (dal 6 febbraio a oggi) di 8 punti percentuali. Il ricavo medio per unità acquisita, rispetto al consolidato 2023, passa da 95,9 euro a 117,7 euro nel Lago di Garda; da a 131,4 a 159,4 euro nell’Alto Adriatico Nord; da 73,7 a 83,7 euro nell’Alto Adriatico Sud.
La permanenza più lunga avviene nelle piazzole (fra i 13 e i 14 giorni), anche in virtù del boom dei maxi-caravan, camper e roulotte (oltre il 32% rispetto al 2023), seguite dai bungalow e villette (fra i 9 e i 10 giorni) e dalle casette mobili (fra i 10 e i 10,4 giorni). La maggior parte dei turisti proviene dalla Germania (38% nell’Alto Adriatico Sud, 53% nel Garda, 65% nell’Alto Adriatico Nord), seguita dall’Italia (10% nell’Alto Adriatico Nord, 16% nel Lago di Garda, 44% nell’Alto Adriatico Sud), e dai Paesi Bassi (15% nel Lago di Garda, 3% Alto Adriatico Sud, 2% Alto Adriatico Nord). Il Veneto, regione leader dell’open air, sta anche diventando punto di riferimento del settore sul piano della sostenibilità come filosofia d’impresa.
Gli assessori regionali Caner e Bini

“Anche per il turismo all’aperto – è stato detto dall’assessore Federico Caner – il Veneto è la regione Top con il 17,5% del totale nazionale per quanto concerne i posti letto, a dimostrazione di un comparto che garantisce un’offerta su tutto il territorio per gli amanti dell’open air.” Nel corso del 2023, nonostante un inizio segnato dal maltempo, il settore ha registrato complessivamente nei primi 11 mesi dell’anno 3 milioni di arrivi e 20,2 milioni di presenze, con incrementi rispetto al 2019 rispettivamente di 11,7% e 9,6%, con una durata media di 6,68 giorni, al di sopra della media del comparto alberghiero. “I turisti che scelgono e visitano il Veneto – ha aggiunto Caner – cercano sempre più un turismo a contatto con la natura ed esperienziale, trovando nei campeggi, tra i più attrezzati e apprezzati d’Europa, la soluzione di alloggio perfetta per soddisfare questi desideri”.
Da parte sua Sergio Emidio Bini ha rilevato che “la vacanza all’aria aperta ha registrato una forte crescita negli ultimi dieci anni e, per certi versi, ha guidato una sorta di rivoluzione culturale. Nell’open air si ritrova infatti consolidata e amplificata la forma più attuale di turismo, quello esperienziale, intimamente legato al territorio, che in Friuli Venezia Giulia vale il 17% delle presenze. Proprio per sostenere la crescita di questo settore, nell’ultimo quinquennio come regione abbiamo investito complessivamente oltre 15,2 milioni di euro per l’escursionismo, le aree camper e le opere di infrastrutturazione turistica nei comuni. Inoltre, il comparto del camping, dei villaggi turistici e della marina avrà un ruolo importante nel nuovo testo di legge regionale unico per turismo e commercio, di cui abbiamo da poco presentato l’avvio dell’iter di stesura.”
Le crescite nei camping in Friuli

In Friuli Venezia Giulia, entrando nel dettaglio, per quanto riguarda i camping, sono circa 227 mila le presenze di italiani registrate nell’anno scorso, mentre quelle straniere hanno toccato quota 580 mila, con una crescita complessiva di oltre il 10% rispetto al 2022. Per quanto riguarda, invece, i villaggi turistici, nel 2023 è stata raggiunta quota 156 mila presenze di italiani e 743 mila presenze di stranieri, con una crescita del 5,6% rispetto all’anno precedente. Sul fronte delle provenienze, la parte del leone la fanno nell’ordine: Germania, Austria, Paesi Bassi, Ungheria e Repubblica Ceca.
In termini di offerta ricettiva, sono 38 le strutture all’aria aperta in Friuli Venezia Giulia, tra campeggi e villaggi turistici, che diventano 53 includendo dry marina e marina resort.
“Stiamo parlando – ha rilevato Bini – di oltre 14 mila posti letto per i campeggi e quasi 12.500 posti letto per i villaggi vacanza che, sommati a quelli riferiti a dry marina e marina resort portano a un totale complessivo di oltre 37 mila posti letto in Friuli Venezia Giulia. Numeri che da soli fanno comprendere l’importanza che questo settore ricopre per il turismo regionale”.