Entro il 2100 l’emergenza climatica mondiale potrebbe essere fuori controllo con scenari catastrofici. Da Venezia, capitale mondiale della sostenibilità, parte la sfida per una inversione di tendenza che coinvolge le principali istituzioni, i centri di ricerca e la comunità dei cittadini per l’implementazione di strategie, sperimentazioni e stili di vita che abbiano come obiettivo anche la neutralità climatica.
L’assessore De Martin: il piano del comune per la riduzione delle emissioni e della plastica

“Il Comune di Venezia sta realizzando un piano per il clima che mira a molteplici interventi in grado anche di ridurre le emissioni con l’obiettivo di poter contribuire al contrasto del riscaldamento globale già in atto – ha esordito l’assessore all’ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin, intervenendo il 7 novembre scorso al primo incontro del ciclo di webinar promossi da Veritas con università Ca’ Foscari, in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti. – Siamo giunti alla quarta edizione e ciò dimostra l’impegno comune per affrontare in modo globale le sfide della sostenibilità: dai cambiamenti climatici alla riduzione e sempre miglior gestione dei rifiuti, in un’ottica che coinvolge tutti i livelli della società, dall’università alle scuole di ogni ordine e grado”.

L’iniziativa “Scenari della sostenibilità” (programma completo e iscrizioni al link https://www.unive.it/pag/18793/), promossa da Veritas con Ca’ Foscari, presenta infatti focus su cambiamenti climatici, mobilità sostenibile, recupero degli scarti agricoli e tutela della risorsa idrica e si rivolge ad esperti dei diversi settori, studenti e docenti di università e scuole superiori, rappresentanti di associazioni cittadine.
Fermare le emissioni di gas serra entro il 2050, per l’istituto di scienze polari il processo è ancora reversibile

La sfida globale è fermare le emissioni di gas serra entro il 2050. “A Venezia l’Istituto di Scienze Polari del CNR, nato nel 2019, ha avviato un progetto ambizioso che mira a ricostruire la storia del clima del pianeta, studiando gli elementi contenuti nel ghiaccio del Polo Sud risalenti fino a un milione e mezzo di anni fa – ha precisato Andrea Spolaor, ricercatore del CNR di Venezia. – L’obiettivo è poter prevedere le future evoluzioni del clima”.
Ma fermare le emissioni si può?

Nell’Agenda dell’acqua e del riciclo Veritas 2023 (scaricabile al link https://www.gruppoveritas.it/sites/default/files/allegati/agenda_del_riciclo_2023_-_riciclo_riuso_e_valorizzazione_gli_scenari_della_sostenibilita.pdf), il professor Carlo Barbante, direttore dell’istituto di Scienze Polari, afferma: “Il riscaldamento globale è un processo certamente gravissimo, ma comunque ancora per certi versi reversibile. Oggi vengono emesse 37 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno: è prioritario attivare immediatamente dei programmi di mitigazione per ridurre a zero le emissioni di gas serra entro il 2050! Attualmente siamo ancora pericolosamente lontani da questo obiettivo, ma ci sono segnali di speranza, penso al Green Deal europeo che va in questa direzione. E’ fondamentale che l’Unione Europea dia il buon esempio e si ritagli un ruolo di primo piano nella ricerca di tecnologie innovative da esportare nel resto del mondo”.
Veritas, nel 2021, grazie al riciclo, evitata l’emissione in atmosfera di 195mila tonnellate di co2 equivalente

Veritas, la multiutility che gestisce il ciclo dei rifiuti e il servizio idrico integrato nella città metropolitana di Venezia, pubblica ogni anno il Bilancio di sostenibilità in cui viene sancito anche l’impegno per la riduzione delle emissioni climalteranti (https://www.gruppoveritas.it/sites/default/files/allegati/bilancio_sostenibilita_2021_gruppo_veritas_light_11.05.2023.pdf).
Nel Bilancio di sostenibilità 2021 si rileva una diminuzione, pari all’8%, per i consumi di energia elettrica acquistata da rete, inoltre si registra in generale un forte aumento di produzione di energia elettrica pari a 124.486 GJ rispetto ai 54.188 GJ nel 2020 e ai 65.316 GJ nel 2019.
La produzione di energia deriva primariamente dal termovalorizzatore di Fusina, ma anche da impianti fotovoltaici, installati sui tetti di alcuni edifici e sulle coperture di alcune discariche, e dalla produzione di biogas da discariche e da impianti di depurazione.

“Ormai da anni, Gruppo Veritas si attesta ai vertici a livello nazionale, per l’elevato indice di raccolta differenziata (nel 2021 e nel 2022 pari al 72%), e soprattutto per l’effettivo riciclo dei rifiuti conferiti, sia tra le città metropolitane sia tra i Comuni superiori ai 200mila abitanti – ha spiegato Giuliana Da Villa, responsabile Qualità ambiente e sicurezza Veritas. – Oltre il 95% dei rifiuti è recuperato come materia prima-seconda o energia, superando già di gran lunga gli obiettivi previsti, entro il 2025, dall’Unione Europea per le principali filiere. Un sistema di raccolta e recupero che soltanto nel 2021 ha evitato l’immissione in atmosfera di ben 195mila tonnellate di anidride carbonica equivalente (CO2)”.
Gplab veritas, ricerca applicata per la cattura della co2 dai fumi industriali

Veritas è attiva anche sul fronte della ricerca sperimentale ed applicata con la piattaforma tecnologica del Green Propulsion Laboratory, nato dalla sinergia tra Comune di Venezia e Ministero dell’Ambiente, con lo scopo di favorire la riconversione del polo industriale di Porto Marghera.

“Dalla chimica pesante alla chimica pensante – ha precisato Graziano Tassinato, responsabile del GPLAB Veritas – questo è uno dei nostri slogan che ben riassume l’impegno ad ospitare la ricerca per la creazione di progetti pilota in grado di esportare poi su scala industriale i risultati della ricerca avviata nelle università di Venezia e di Padova. Una delle sfide più importanti su cui stiamo lavorando è proprio la cattura della CO2 contenuta nei fumi industriali: stiamo valutando la possibilità di recuperarla e riutilizzarla anche per la produzione di metano in un processo che viene definitivo biogasraffineria”.
Ca’ Foscari, scienze ambientali per la formazione delle nuove generazioni di esperti

La conversione ecologica chiama in campo ricerca avanzata e applicazione di tecnologie innovative su cui l’università di Ca’ Foscari si sta impegnando con una formazione mirata dei propri studenti alle effettive necessità della sostenibilità. Ne ha fatto una descrizione dettagliata Cristina Cavinato, professoressa di impianti chimici all’università di Ca’ Foscari, che fin dalla prima edizione è tra le promotrici dell’iniziativa insieme a Veritas: “Il corso di laurea e il dottorato in scienze ambientali puntano ad una formazione scientifica globale per la preparazione di tecnici esperti sia per le aziende pubbliche che per quelle private. Si tratta di figure sempre più richieste e per le quali l’università si impegna con una formazione che include attività di laboratorio delle principali discipline scientifiche, nonché lo stesso ambiente naturale, in primis la laguna di Venezia”.
Ca’ Foscari sostenibile, il decalogo per stili di vita a tutela dell’ambiente

L’università di Venezia è impegnata inoltre alla formazione complessiva degli studenti sui temi ambientali come ha ricordato Dario Petrantoni dell’Ufficio Sostenibilità di Ca’ Foscari: “Ai nostri studenti trasmettiamo anche un decalogo per gli stili di vita sostenibili, in cui invitiamo a ridurre l’acquisto di prodotti con eccessivi imballaggi, così come a comprare cibi locali e freschi; per vestiti e libri suggeriamo il riuso per prolungarne il ciclo di vita; altri consigli riguardano l’impiego di lampadine a led, una temperatura del riscaldamento invernale non superiore ai 19 gradi d’inverno e non inferiore ai 26 per il rinfrescamento estivo; ancora raccomandiamo di utilizzare carta riciclata senza sprechi e di ridurre il ricorso dell’auto in favore dei mezzi pubblici.
Veritas, l’iniziativa per la promozione dell’acqua di rubinetto da bere

Il decalogo per gli stili di vita sostenibili infatti riguarda le azioni che ognuno di noi può fare ogni giorno per migliorare l’ambiente circostante.
Una conferma viene dall’iniziativa che Veritas promuove ormai a anni per l’utilizzo dell’acqua potabile da bere. “La nostra azienda pubblica costantemente le analisi sull’acqua potabile che è di eccellente qualità – ha commentato Riccardo Seccarello, responsabile comunicazione Veritas. – Anche per questo riteniamo fondamentale promuovere il consumo di acqua del rubinetto da bere per ridurre fortemente anche la produzione di bottigliette di plastica. Ogni anno Veritas raccoglie un volume di plastica pari a più di due volte il volume dello stadio Meazza, si tratta di plastica che poi viene riciclata, ma il cui consumo può essere ridotto grazie alle nostre scelte personali”.
Venezia, prima città plastic smart city

Proprio per la riduzione della plastica non necessaria, il Comune di Venezia ha approvato recentemente un piano di azione denominato Plastic smart cities, nato dalla iniziativa del WWF a livello internazionale (https://www.comune.venezia.it/sites/comune.venezia.it/files/page/files/psc_exe_digitale.pdf).

“Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare l’ambiente – ha concluso Cristiana Scarpa, della Direzione Ambiente del Comune di Venezia. – A Venezia i cestini delle strade principali si riempiono ogni giorno di miriadi di bottigliette di plastica, promuovere l’utilizzo di una borraccia con acqua del rubinetto, che ogni cittadino o turista può portare con sé per dissetarsi, è già un’azione importante che porterebbe a ridurre in modo consistente la produzione di rifiuti di plastica. Da parte nostra ci impegniamo anche ad intervenire su scelte strategiche in modo da contribuire anche ad una sempre maggiore consapevolezza dei cittadini rispetto alle necessità di ridurre i rifiuti e conferirli correttamente, perché queste sono azioni che aiutano anche a contrastare le emissioni climalteranti”.