Acqua fonte di vita. È questo il titolo del concerto poetico che vede protagonisti lo scrittore e poeta Antonio Chiades, il pianista e compositore Carlo De Battista e al violoncellista Giulia Sfoggia. A presentare e condurre lo spettacolo, la scrittrice Maria Giacin. Il concerto si è svolto a Lamosano di Chies d’Alpago, nella Chiesa di San Lorenzo, nel giorno del santo.
Acqua fonte di vita, un tema affrontato in maniera molto particolare e profonda. Ci spieghi un po’ meglio professoressa Giacin?


“Abbiamo dato questo titolo “Acqua fonte di vita”, perché da un po’ di anni vogliamo in qualche modo andare alle sorgenti della vita, della musica e della poesia. E abbiamo pensato che l’acqua, essendo uno degli elementi primordiali, in qualche modo ci aiutasse a fare uno scavo anche nella nostra scrittura, che è poetica e musicale”.
Chi sono i protagonisti di questa scrittura, insieme poetica e musicale?






“Gli interpreti sono Antonio Chiades, scrittore che da molti anni mette a fuoco dei percorsi di riflessione, anche sul tema della natura; oltre ad avere una ricca produzione che riguarda spesso anche la ricostruzione di biografie interessanti come quella di Tiziano Veccellio, di Gino Rossi, di Santa Maria Bertilla. Però c’era questo aspetto della natura che in qualche modo veniva a sposarsi con la musica di Carlo De Battista, con il quale collaboriamo da diversi anni e il quale, con noi, ha condiviso questa necessità di quasi “entrare” in una dimensione di semplicità, di rievocazione di note musicali e di versi poetici che vogliono, appunto, riprodurre il senso primordiale del vivere”.
Acqua fonte di vita al centro di un’opera che si sviluppa attraverso dei momenti ben definiti e distinti, o sbaglio?


“Questo concerto si snoda in tre momenti. Nel senso che il punto d’arrivo è il pozzo della Samaritana: l’incontro di Gesù con la Samaritana e quindi è l’acqua della parola. Però questo momento è preceduto da una rievocazione dell’acqua come elemento primordiale, che ci struttura, che ci compone al 75%: è l’acqua dei ruscelli, delle sorgenti, dei fiumi. Infatti, tutta la rievocazione poetico musicale è proprio su queste note. C’è addirittura qualche composizione che fa sentire proprio il rumore dell’acqua, i torrenti che scorrono grazie appunto alla maestria compositiva di Carlo De Battista”.
Viene affrontato anche il tema del tempo e dell’acqua?


“Poi c’è la parte centrale che ci ha fatto ripercorrere alcune letture che appartengono alla nostra cultura. Sono le letture tratte dalle confessioni di Sant’Agostino in cui il tempo viene ad essere la tematica dello scorrere che è quello dell’acqua. Quindi per noi l’acqua con Sant’Agostino è diventato il momento del prima, del poi e dell’adesso. Nel senso che per rendere visibile con i versi e con le note musicali la scansione tra il passato, il presente, il futuro abbiamo pensato che proprio l’acqua, assieme al tempo rievocassero questo movimento, questa fluidità. Che poi è la nostra fluidità, cioè la fluidità della nostra vita. Perché noi siamo in continua evoluzione, siamo in continua crescita”.
Ci saranno altre occasioni di assistere a un concerto così particolare?


“Lo spettacolo verrà rievocato e noi termineremo la cosiddetta rassegna dei concerti poetici che stiamo tenendo nel Chiostro gotico (nel Seminario gregoriano di Belluno retto da monsignor Sergio Lise) con il 30 settembre. Lo chiamiamo anche meditazione in musica, dedicato alla vendemmia, perché cerchiamo di sentire in maniera vibrante il momento della natura e settembre è il momento della vendemmia. Quindi cercheremo anche lì brani evangelici, brani sacri e anche attingeremo alla letteratura sia classica, sia anche quella che è prodotta dai nostri artisti che sono Antonio Chiades e Carlo de Battista. Poi c’è questa presenza recente, ma con la quale si è creata una sintonia immediata, della violoncellista Giulia Sfoggia che si è immediatamente entusiasmata al nostro percorso”.