Se amate la scrittura raffinata ma dalle tinte aspre e affilate come una lama, ricca e dalle sfumature sorprendenti, se non vi accontentate di una trama lineare e fluida, se siete lettori esigenti e affrontate le pagine di un romanzo anche come una sfida, un corpo a corpo con chi le ha scritte, allora l’esodio letterario di Davide Antonio Pio fa per voi.
Il primo romanzo di Davide Antonio Pio
Anche se fosse vero (Roma, Il ramo e la foglia edizioni, 2023) il primo romanzo di una personalità artistica che spazia dalla musica al canto e al teatro per giungere, ora, alla narrativa, in sole 137 pagine contiene e sviluppa cinque piccoli libri che l’autore ha destrutturato articolandoli, come fossero un’opera lirica, in un ouverture (pp. 5-9), tre atti (Reggurbsoom, pp. 10-39; Accomodatura, pp. 46-82; Se tutti avessero un oceano, pp. 115-135), due intervalli (Il canto delle paratìe, p. 40-45; La risposta di Osvaldo, pp. 83-114, suddivisa a sua volta in 21 brevi paragrafi) e un postscriptum.
Un viaggio nel tempo e nelle città
Seguiamo le vicende di un’umanità sofferente in un esteso arco temporale, dal 1954 al 2019, frammentato con continui salti cronologici che hanno reso necessario, nelle ultime pagine, pubblicare anche quella che viene definita come “bozza di schema dell’intrico” (p. 139), preceduta dall’elenco di alcuni personaggi e anche annotazioni come integrazione. Un orientamento per il lettore nel caso in certi momenti si senta perduto, prima di ritrovarsi.
I personaggi si muovono tra Nizza, Torino (“che sembra la New York di King Kong”), Venezia (e il Lido, la Giudecca), posseduti da amori clandestini, rabbie feroci, protagonisti di atti imperdonabili, decisioni discutibili, matrimoni tiepidi e fallimentari, gravidanze inattese e illegittime, autolesionismo. Reggurbsoom: padre, amante, marito e medico di base. Amanda, sua figlia. E poi una studentessa che vive alla Giudecca. Una famiglia dall’altra parte del Canale. Un frate aborigeno, un giovane con una sacca da palestra e una ventenne tatuata. E molti altri.
Davide Antonio Pio e un puzzle da costruire
Un puzzle da ricostruire pian piano, tessera dopo tessera, cavalcando e scavallando due secoli e una settantina d’anni vissuti pericolosamente e senza sconti.
E sullo sfondo, Venezia, una città che è stata tanto, forse troppo raccontata, e per questa ragione molto difficile da restituire con verità. Ma qui Venezia prende una dimensione quasi onirica, fuori dalle strade obbligate del turismo, si offre nel suo silenzio e nella sua solitudine. Venezia “più una nuvola che un posto sulla terra”. Venezia che a Carnevale “è tutta un coriandolo, è seta di calze sfilate in stanze esclusive, volto scoperto a prova di maschera”. Venezia, dove “inchiodarono le palafitte al fango, su quel fango alzarono babeli di marmo e cattedrali della dissoluzione”. Venezia: una città dove “gli elefanti del grande circo italiano salivano sui ponti e mettevano a dura prova la fantasia degli scrittori che non avrebbero potuto inventare niente di più fiabesco”. Venezia città labirintica che “ha un suo modo di filtrare il Sole nelle calli più attillate”.
Storie che si intersecano
Frammenti di storie che si intersecano, si rincorrono nel tempo e nello spazio, ritratti cesellati col punteruolo, misteri e delitti, vicende spesso surreali, coscienze sporche, pentimenti e assoluzioni si dipanano e un poco alla volta delineano un quadro sempre più chiaro e definito (di cui non daremo qui la sinossi). Sarà un premio per i lettori che subito ricominceranno da capo a leggere il libro per godere soltanto, ora, della bella prosa di Davide Antonio Pio che si avvale di frasi brevi, immagini folgoranti, accostamenti originali, metafore spiazzanti, parole scelte con estrema cura.
Chi è Davide Antonio Pio
Davide Antonio Pio è nato a Benevento nel 1988. Venezia è la decima città in cui abita. Scrive e mette in scena monologhi e drammi corali (tra questi: un’opera lirica originale rappresentata al teatro filarmonico di Ljubljana, un dramma sulla Kaballah con l’artista multimediale Tobia Ravà e un testo sul Vangelo secondo Giovanni realizzato assieme alla coop. Sociale Arca di Como). Collabora con l’associazione padovana Cuore di Carta per il prestigioso festival letterario La Fiera delle Parole organizzato da Bruna Coscia. Insegna musica, suona vari strumenti musicali e si occupa di programmazioni e arrangiamenti per cantanti e musicisti. Canta canzoni proprie e di altri. Si occupa di dipendenze attraverso attività laboratoriali in collaborazione con strutture pubbliche e private. Anche se fosse vero (Roma, Il ramo e la foglia edizioni, 2023) è il suo primo romanzo.
Davide Antonio Pio, Anche se fosse vero, Roma, Il ramo e la foglia edizioni, 2023
Ringrazio Annalisa Bruni ed enordest.it per tutta questa attenzione. Onorato. Davide
🙂