Una passione grande, quella per l’arte. Un’arte che deve trarre significato ed è significante per la realtà sociale. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo delle opere e installazioni di Anna Piratti. Artista padovana che incide con le sue creazioni sulla società, sulla polis, attraverso una riflessione profonda sul cambiamento.
Anna Piratti e la passione

“Ho sempre avuto un’attitudine per l’arte fin da bambina – racconta – la passione è maturata e si è sviluppata ulteriormente. Per prendere poi forma all’Accademia delle Belle Arti di Venezia dove ho completato i miei studi. Un interesse che si è manifestato pienamente, fino a poi farlo diventare una professione. A questo punto posso dire che si tratta proprio di una passione quella per l’arte”.
La curiosità per l’esterno


Un amore che per Anna Piratti si estrinseca in un compito, un traguardo da raggiungere, un tema da sviscerare. “La mia spinta forte è a far sì che le mie opere concretizzino e delineino un significato, un argomento. Per questa ragione ho seguito due percorsi paralleli. Da un lato la pittura, intesa come joie de vivre, gioia di vivere, e dall’altra l’installazione come occasione per celebrare il momento presente”. Piratti è ritrosa nel parlare di sé, ama di più essere nel mondo, partecipare con la sua arte all’evoluzione collettiva. L’intimità è qualcosa da custodire, il parlare troppo di sé le sembra quanto mai noioso. La curiosità è orientata, invece, verso l’esterno, qualità rara negli artisti da sempre concentrati su se stessi.
Anna Piratti e l’arte
“Dell’arte amo, come della vita amo l’aspetto gioioso, ludico, vivace anche surreale. Adoro sottolinearlo e metterlo in luce, mi piace dipingere perché questo aspetto vissuto in modo individuale favorisce la parte delle opere d’ arte collettiva. La mia pittura, infatti, è sicuramente meno conosciuta, più intima, rispetto alle installazioni interattive e collettive. Condividere la ricerca personale mi interessa fino a un certo punto, nei miei quadri c’è la punta dell’iceberg e mi auguro sia la porzione più condivisibile che apporti un momento di riflessione, ripeto: non amo indugiare sul racconto di me stessa”. Essere nel qui e ora, sembra essere il mantra recitato da Piratti per portare un contributo personale e rilevante al dibattito che anima la società in cui viviamo.
Un artista legata all’attualità


“Mi interessano i temi legati alla giustizia sociale, al rispetto, alla parità dei diritti e delle opportunità e lo si vede soprattutto nelle mi installazioni. In questo momento sto lavorando a delle installazioni che sono stata ferme nel momento del lockdown perché l’arte partecipata aveva subito un rallentamento. Ho appena concluso i festeggiamenti della Festa della Repubblica con una mia installazioni in due comuni della cintura urbana di Padova: Rubano e Selvazzano Dentro, dove in occasione del 2 giugno c’è stata la consegna della Costituzione ai diciottenni, e si è trattato di una celebrazione quasi in senso mistico. L’installazione che ho presentato si intitolava Maestrale ed era fatta da migliaia di barche di carta per omaggiare la Carta Costituzionale, anche perché la carta è uno dei miei materiali preferiti. Un materiale fragile come una legge scritta fino a quando non diventa viva nelle mani delle persone che la mettono in atto, Maestrale rappresentava proprio un corpus di elementi fragili che diventano forti, insieme. L’installazione è stata disinstallata, ma a Selvazzano mi è stato chiesto di lasciare una porzione dell’opera a Palazzo Maestri che sarà visibile fino a settembre”.
C’è un’altra installazione di Anna Piratti che è stata realizzata recentemente per l’ Università Iusve di Mestre in seno al corso “Ecologia integrale e nuovi stili di vita” e riguarda la sostenibilità ambientale

“Anche in questo caso – sottolinea l’artista- sentivo l’esigenza di riflettere sul nostro reale impegno per un cambiamento degli stili di vita. Sostenibilità ed ecologia sono ancora una volta parole, ma è urgente passare ai fatti ma questo richiede uno sforzo che non stiamo facendo ancora. Insieme ai miei colleghi che si sono occupati dell’impianto teorico, sviscerando il rapporto uomo natura dalla pagina miniata fino ai più recenti progetti di land art, ho progettato un’opera composta da centinaia di piante di basilico che sarebbe stata modificata, agita, dagli studenti .
Ciò che non avevo previsto e che di fatto è valso più di mille parole è stato l’intenso profumo sprigionato dal basilico che spargendosi ovunque negli spazi dell’ateneo, ci ha dato una lezione magistrale sull’insuperabile saggezza della natura.”
A luglio Piratti inaugurerà una personale di pittura con sette sue opere di grandi dimensioni al Residence Monte Felice di Bardolino sul lago di Garda.
Anna Piratti e i suo costante non fermarsi





“E’ un progetto lieve, esporrò i miei quadri in un contesto di piscina, di vacanza, di lago di verde, il titolo della personale è ‘Art Pool Cafe’ , sono sette opere, acrilico su tela sopra il metro della serie Lucina, la materia pittorica è trattato per assecondare la luce naturale e far emergere i tratti cromatici.
Nella mia testa l’idea era quella di un dipinto come il ritratto di una persona in cui scopriamo sempre delle ‘lucine’ nuove, o dormienti quando il nostro tratto luminoso non si sta esprimendo. Siamo complessi e vari come esseri umani e a seconda delle circostanze, emerge questa o quella sfumatura o quella lucina. Sarà visitabile fino a settembre.

Il luogo influenza sempre un evento, in questo caso specifico il fatto che il contesto sia una natura splendida fatta di colline, lago, uliveti, mi sembra perfetta anche perché i quadri desiderano omaggiare quei tratti di luce che sempre coesistono in noi insieme a tutto il bagaglio che ci portiamo appresso. A settembre sarò in Belgio con una serie di progetti che mi impegneranno molto”. La riflessione di Anna Piratti continua.
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