MyCreditService è una start up innovativa nata dall’incontro tra competenze di risk management, tecnologia e corporate finance. Tutta veneziana, si propone di ampliare la rivoluzione del fintech a tutti gli aspetti della vita aziendale, con una visione di Finanza 4.0.
Lo scopo di MycreditService
L’obiettivo è quello di contribuire ad adeguare l’offerta finanziaria alle trasformazioni in corso nel mondo delle imprese. Il team, eterogeneo nelle competenze ma coeso negli obiettivi, è espressione di una compagine sociale nella quale figurano società leader nei settori di appartenenza: l’agenzia di rating, Modefinance e la digital trasformation factory IT Interlogica industries. Per andare a scoprirla ne abbiamo parlato con il Ceo Enzo Sisti, il Ceo Stefano Mazzocca e Fabrizio Pescatori, responsabile commerciale Nord Est. Nonché medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sidney nel gran fondo di nuoto a squadre.
MyCreditService è una realtà veneziana unica nel suo genere, ci potreste spiegare il perché?

“Nasciamo nel 2014 sul territorio veneziano come una start-up innovativa che ha saputo ben presto diventare una delle prime realtà Fintech del Nord-Est. La rapida crescita, a seguito dell’ingresso nel capitale sociale di partner strategici, ci ha permesso di affermarci come punto di riferimento sia in ambito locale che nazionale”.
Dove sta l’innovazione rispetto ai vostri competitors?
“MyCreditService è una soluzione innovativa che mette insieme efficienza gestionale, trasparenza verso il mercato e algoritmi avanzati di valutazione. Si tratta della prima piattaforma in Italia che ha saputo integrare strumenti di analisi del credito commerciale delle aziende con soluzioni di supply chain finance. L’innovazione, dunque, nasce dall’aver saputo integrare la gestione dei dati con le soluzioni finanziarie, aspetti tradizionalmente separati.
I vantaggi sono molteplici: le aziende hanno maggiori possibilità di accesso al credito attraverso canali alternativi a quelli tradizionali, ma anche minori costi grazie a tassi di smobilizzo in linea con le reali performance aziendali e una maggiore efficienza nella gestione degli incassi”.
Perché Venezia e non Milano o Roma?

“Possiamo contare su una compagine sociale ricca, con partnership a livello nazionale e internazionale, ma abbiamo anche una grande vocazione alla crescita e al sostegno delle economie territoriali. Il NordEst, oltre ad essere luogo di origine del nostro team, è anche un territorio ricco di piccole e medie realtà imprenditoriali, segmento che da sempre ci proponiamo di supportare. In un mercato globale crediamo, infatti, che la presenza sul territorio e la sua conoscenza assuma un valore aggiunto per la creazione di una relazione con i clienti. Allo stesso tempo, Venezia in particolare, è da sempre sinonimo di una tradizione globale che contiamo di onorare”.
Che servizi offre MyCreditService?

“La piattaforma consente di gestire l’intero ciclo del credito, dall’analisi dei clienti, all’anticipo della liquidità, fino all’automatizzazione del processo di gestione dei rapporti cliente-fornitore.
Attraverso una tecnologia interamente cloud, la piattaforma importa automaticamente i dati della contabilità aziendale, fornendo uno strumento di risk analysis sul credito commerciale. Il monitoraggio puntuale dei crediti porta ad un’analisi in tempo reale che restituisce efficienza e qualità ai flussi finanziari. Il servizio di Invoice Trading permette alle aziende di vendere i propri crediti presso investitori istituzionali ma al di fuori dei canali bancari, che forniscono finanza a breve ottimizzando così il capitale circolante. Più in generale, MyCrediService è in grado di abilitare e gestire in maniera diretta le diverse forme di finanza di filiera”.
Quando è nata l’idea di MyCreditService? E per quali motivi?
“Nasciamo nel 2014 come società in grado di fornire strumenti di analisi del credito commerciale. Dopo tre anni di attività di tipo tradizionale, durante una discussione interna al team per trovare nuove idee, nasce l’intuizione di valorizzare i crediti già presenti in piattaforma permettendo alle aziende di cederli sui mercati finanziari.
L’idea, pur semplice nella sua formulazione, portava con sé una rivoluzione nel tradizionale mercato finanziario, poiché gli strumenti tecnologici gestionali si fondevano con gli strumenti finanziari. L’obiettivo, allora come oggi, è quello di rispondere alle esigenze delle aziende, che sempre più competono su mercati globali e hanno bisogno di strumenti evoluti in grado di operare in tempi rapidi”.
La vostra filosofia
“I nostri mantra sono l’innovazione, l’affidabilità e la semplicità, che ogni giorno proviamo a declinare rendendo più facile l’accesso ai mercati finanziari alle aziende che altrimenti avrebbero a loro disposizione solo soluzioni tradizionali di tipo bancario.
Creiamo soluzioni fuori dagli schemi tradizionali per rispondere ai bisogni delle aziende in modo semplice e veloce”.
MyCreditService tra 10 anni secondo voi

“Dieci anni sono un periodo sicuramente difficile da prevedere, soprattutto in un mondo oggi più che mai in evoluzione. Tuttavia, esistono alcuni trend che si stanno imponendo sul mercato. Uno di questi è senza dubbio l’Intelligenza Artificiale, che diventerà sempre più parte della nostra vita e quindi anche del mondo della finanza; utilizzare queste soluzioni per migliorare la qualità delle valutazioni finanziarie è uno degli obiettivi su cui stiamo lavorando. Una seconda tendenza è poi quella dell’Open Banking. Ovvero delle integrazioni tra la finanza tradizionale e la tecnologia, che ha come obiettivo quello di fornire servizi innovativi a tutta la clientela. Le applicazioni per i pagamenti digitali sono la punta dell’iceberg di questa tendenza che, però, avrà impatti anche sul mondo delle imprese”.
Una conclusione?

“Da ultimo, c’è poi il filone legato alla cosiddetta Token Economy, che ha come sua espressione più diffusa quella delle criptovalute. Ma che in realtà sottende ad un nuovo modo di concepire l’economia come scambio di servizi piuttosto che di beni. Tutto questo sarà possibile grazie alla tecnologia Blockchain e alla possibilità che questa dà di tokenizzare qualunque tipo di oggetto fisico o digitale. Ovvero smaterializzarlo e renderlo fruibile ad una platea potenzialmente illimitata di utenti. In questo scenario molto affascinante in continua evoluzione, contiamo di posizionarci come un soggetto leader in Italia e con uno sguardo sul mondo”.