A Longarone la politica ha fatto il punto sull’agricoltura di montagna. Alla cerimonia di apertura della 41. Agrimont dall’Europa alla Provincia, dallo Stato alla Regione, erano tutte ben rappresentate. A partire da un pubblico numeroso “che conferma – ha sottolineato il Presidente della Fiera, Gian Angelo Bellati – come questa manifestazione sia sempre più un punto di riferimento per un settore fondamentale per la tutela e lo sviluppo del territorio montano”.
Ma gli obiettivi della Fiera sono diversi
Oltre ad una grande esposizione di macchine e attrezzature per l’agricoltura in pendenza, oltre alla promozione di pratiche e supporti sempre più ecologici e sostenibili, Longarone Fiere “vuole essere un volano per la riqualificazione e la ripopolazione del nostro territorio”.
Politica e montagna
Per un territorio montano, scarsamente popolato in proporzione ad un’area vasta da gestire, l’approccio con l’ambiente è fondamentale, così come la gestione primaria dell’agricoltura. Lo mette in evidenza anche il Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin riconoscendo Agrimont quale “espressione e strumento di un settore trainante dell’economia del territorio che sa dare forza alle nostre aziende”.
De Menech e la politica

Un sistema montano che ha bisogno di ristrutturarsi e che in questo momento può veramente avvantaggiarsi delle numerose linee di finanziamento attive o in via di attivazione. A sostenerlo in particolare il deputato Roger De Menech: “Con i fondi europei queste nostre splendide montagne possono regalare a tutti un futuro radioso, a patto che si parta dai giovani e che si investa nella loro formazione”. Esempio di eccellenza l’Istituto agrario “A. Della Lucia” di Feltre, partner storico di Agrimont e riferimento a livello nazionale per la formazione degli operatori forestali.
Politica e agricoltura
Parlando di agricoltura non si può dimenticare la sua prerogativa di ridisegnare il paesaggio. Pensiamo per esempio alle colline del prosecco e ai terrazzamenti che ne hanno definito i tratti, tanto da farle riconoscere patrimonio dell’umanità. Allo stesso modo i pendii delle Dolomiti, che sono stati definiti nei secoli dall’uomo, con profondi e sapienti interventi agroforestali, per garantire la sussistenza perpetua attraverso un profondo rispetto e mantenimento di un equilibrio uomo-ambiente. Paesaggi che oggi rappresentano una grande attrattività naturalistica e fonte di un’economia turistica sempre più importante.
La politica schiera gli eurodeputati



Tutto questo non può esistere senza le genti della montagna e per il senatore Luca De Carlo la politica deve garantire un futuro ai suoi abitanti. A confermarlo anche i tre eurodeputati presenti, Gianantonio Da Re, Mara Bizzotto e Rosanna Conte. Loro il compito di far capire in Europa le necessità di un’area molto particolare, con una specificità intrinseca di cui le normative devono tener conto. In questo anche la Fiera di Longarone si è fatta portavoce negli ultimi EU Industry Weeks e la stessa Silvia Cestaro, consigliere regionale in rappresentanza del presidente Zaia, ha voluto ribadire il “ruolo centrale per la cultura della montagna e non solo in previsione dei Giochi Olimpici”.
Il convegno
Un segnale in questo senso lo ha dato il convegno di apertura di Agrimont. Che ha saputo mettere insieme per un confronto con la Regione Veneto le tre principali Associazioni di categoria, Confagricoltura, CIA e Coldiretti. L’ incontro è stato moderato dalla dottoressa Chiara Bortolas, che nel consiglio di amministrazione di Longarone Fiere Dolomititi rappresenta le Categorie. Per la Bortolas sicuramente “si è capita l’importanza di tornare a produrre anche in territorio bellunese determinati tipi di prodotti. In modo da non far mancare nelle nostre stalle e nelle nostre aziende le materie prime”.
Contarin

Per il direttore di Adg FEASR, Franco Contarin, è il Piano di Sviluppo Rurale lo strumento che più ha dimostrato la giusta “attenzione alle zone montane e all’imprenditoria agricola che è un importantissimo presidio per la sicurezza di tutto il territorio regionale”. Già la programmazione 2014-2020 ha visto finanziate oltre 10.000 imprese e operatori della zona montana del Veneto. E in questo momento in Regione stanno definendo i contenuti tecnici delle nuove misure che partiranno col 1° gennaio 2023