Kia whakatōmuri te haere whakamua.Cammino a ritroso nel futuro con gli occhi fissi sul mio passato. Questo proverbio māori ci porta in un mondo straordinario, pieno di enigmi e suggestioni. Navighiamo verso il grande Oceano. Davanti ai nostri occhi il Quinto Continente, per secoli luogo indecifrabile e oggetto di mitizzazione per tutti gli occidentali: l’Eden, il Paradiso, isole dell’amore. Universo sopraffatto da dominazioni in gran parte culturali, che hanno cancellato, volutamente o per supponenza, memoria e saperi di tante popolazioni. Un Eden che oggi si riscopre grazie alla Fondazione Giancarlo Ligabue.
Ligabue e la riscoperta del passato
È il Nuovissimo Continente, come viene indicata oggi l’Oceania, ultimo ad essere stato scoperto dagli Europei prima dell’Antartide. Un insieme molto diversificato di isole, sparse su metà della superficie del nostro pianeta e accomunate dal grande Oceano. Citare alcuni nomi porta alla mente romanzi d’avventura, navigatori intrepidi, romantici viaggiatori. Dall’Australia e la Nuova Guinea, alle isole della Polinesia come Tahiti, l’Isola di Pasqua, le Hawaii.
Antico o Nuovo?
Nuovissimo per gli occidentali, ma già abitato da 50.000 anni, un mondo che dobbiamo ancora scoprire interamente e che cominciamo a conoscere meglio grazie alla straordinaria mostra di Palazzo Franchetti a Venezia: “POWER AND PRESTIGE – Simboli del comando in Oceania” a cura di Steven Hooper.
La mostra di Ligabue
Una mostra originale e innovativa, promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, presieduta da Inti Ligabue, che ci porta a scoprire oggetti di straordinaria bellezza riuniti per la prima volta in una sede espositiva italiana ed europea. 126 bastoni del comando, mazze che avevano diverse funzioni, realizzate nel XVIII e XIX secolo, una decina delle quali appartenenti alla collezione Ligabue.
Dalla collezione Ligabue alla mostra
Potenti e dal fascino misterioso, sono state spesso classificate come armi primitive, ma non è realmente così. Si tratta di stupende sculture realizzate in vari materiali: legno, fibra di cocco, pietra, avorio di balena, conchiglie, acciaio, foglia d’oro, madreperla, pietre preziose. Finemente decorate, avevano molteplici significati, tutt’oggi ancora sconosciuti. Così preziose e mirabili che influenzarono grandi artisti come Picasso, Matisse, Alberto Giacometti, Henry Moore, Constantin Brancusi.
I bastoni del comando
Gli abitanti del Pacifico avevano sviluppato delle particolari tecniche artistiche per impreziosire questi bastoni del comando. Intorno al Sette e Ottocento, le spedizioni dal Vecchio Continente giunsero in Oceania sempre più frequentemente. La bellezza di tali sculture colpì la fantasia di avventurieri, missionari, ufficiali coloniali, ricercatori, che le portarono in Occidente. Tuttavia, le opere vennero erroneamente considerate come armi primitive, strumenti cruenti e selvaggi.
La domanda di Inti Ligabue
Nella sua presentazione Inti Ligabue pone un quesito importante: “Manufatti come questi bastoni di comando sono oggetti ancora in parte misteriosi. Se fossero semplici armi, che senso avrebbero tanta ricerca estetica nei decori, nei materiali, tanta cura nei percorsi seguiti per la loro realizzazione? Non capiamo ancora sino in fondo i loro messaggi, né i simboli che li adornano, ma appaiono straordinari per le loro fattezze; opere d’arte, frutto di creatività, per rituali che riflettono antiche credenze”.
Ecco come ha raccontato questa nuova avventura: “La Fondazione Giancarlo Ligabue, raccogliendo l’eredità del Centro Studi e Ricerche condotto da mio padre, ha posto tra i suoi obiettivi anche quello di ridare valore, storia e voce a culture diverse. La mostra Power and Prestige segna ora – a cinque anni dalla nascita della Fondazione – un ulteriore traguardo di cui siamo orgogliosi, ma anche un nuovo punto di partenza”.
Lo scopo della Fondazione Ligabue
La Fondazione Ligabue intende favorire la promozione culturale e la ricerca in particolare nei settori dell’archeologia, antropologia paleontologia, scienze naturali e arti figurative. Ricordo la bella mostra organizzata nel 2017 a Palazzo Loredan: “Prima dell’Alfabeto” un magico viaggio in Mesopotamia all’inizio della scrittura. Per la prima volta esposte tavolette e sigilli provenienti da una cultura millenaria. Indimenticabile.
Power and Prestige è un evento di grande impatto culturale, che ha coinvolto istituzioni internazionali con prestiti importanti da collezioni pubbliche e private dal British Museum al National Museums Scotland di Edimburgo, alla Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a Roma. Possiamo considerarla una pietra miliare, è la prima interamente dedicata a questi manufatti, una rivelazione per tutti coloro che sono interessati alle affascinanti culture dei “mari del Sud”.
Palazzo Franchetti location ideale per il curatore e per la Fondazione Ligabue
Il curatore, Steven Hooper, è uno dei massimi esperti internazionali del settore. È direttore del Sainsbury Research Unit per le Arti dell’Africa, Oceania e delle Americhe presso l’Università dell’East Anglia nel Regno Unito. La mostra è organizzata dalla Fondazione Giancarlo Ligabue e dal Musée du quai Branly-Jacques Chirac di Parigi, si tratta del Museo con la più vasta collezione di arte etnografica del mondo e ospiterà l’esposizione dopo l’evento veneziano che è sicuramente di portata storica. La magnificenza degli oggetti infatti viene esaltata dalla scenografia di Palazzo Franchetti.
Grazie al prezioso allestimento possiamo cogliere il rapporto degli oggetti con il sacro, il potere, la dimensione rituale; peculiarità per troppo tempo deformate dalla sola connotazione guerresca. Scienza e sensibilità frutto di collaborazione tra grandi esperti come Steven Hooper e il collezionista parigino Alexandre Bernand curatore associato della mostra.
Per Inti Ligabue conoscenza e tolleranza
Per il visitatore si apre un nuovo varco nel sapere e nella bellezza. Inti Ligabue cita anche due parole importanti: conoscenza e tolleranza e sottolinea: “Questa è la nostra missione, ricordando il passato – indelebili i viaggi e le spedizioni con mio padre in Indonesia, nell’Isola di Pasqua, a Tahiti o nelle isole Marchesi – e guardando a nuove mete.”
La mia esperienza con Ligabue
Mete lontane e affascinanti. Ho avuto il privilegio di intervistare più volte gli artefici di questi viaggi. Ricordo la gentilezza e disponibilità di Giancarlo Ligabue e il suo amore per la ricerca scientifica. Leggendario imprenditore veneziano, paleontologo, esploratore. Lo intervistai la prima volta per la Rai e in seguito fu mio ospite negli studi televisivi di Antenna Tre nel 1999 per raccontare in anteprima un’eccezionale scoperta fatta in Kazakistan: l’antica tomba di un principe scita perfettamente conservata nel permafrost.
Altro indimenticabile protagonista: il professor Giuliano Romano astronomo di fama mondiale, esperto di Archeoastronomia sempre alla ricerca di terre lontane, così lontane che un giorno mi portò in trasmissione un pezzetto di luna e un frammento di meteorite.
Da ammiratrice di Jules Verne e del racconto “Il raggio verde” gli chiesi un giorno se lo avesse visto. Si tratta di un fenomeno rarissimo da osservare, quando il sole al tramonto sfiora la linea dell’acqua, sarà un raggio verde a colpire la retina del nostro occhio, un verde meraviglioso, secondo Jules Verne, il colore del paradiso. Leggenda vuole che per la sua unicità pochi riescano ad ammirarlo. Colui che riesce nell’impresa vedrà chiaro nel proprio cuore e in quello degli altri.
Il Professor Romano mi disse che aveva visto il raggio verde: all’Isola di Pasqua.
Ligabue e la presentazione
Power and Prestige è stata inaugurata con una suggestiva danza Māori. Ne avevo viste diverse, come la mitica Haka degli All Blacks, ma solo sui campi di rugby, non sul Canal Grande.
Il gruppo culturale Māori Ngāti Rānana ha dato il benvenuto al pubblico con una tipica danza cerimoniale: Whakangahau.
Vibrazioni sonore, echi di terre lontane, la storia che si confonde con oggetti e simboli ancora oggi enigmatici e sorprendenti, per molto tempo considerati solo strumento di guerra. Un po’ come accade per l’Haka, significa “accendere il respiro”. Comunica aggressività e potenza, ma non nasce come danza di guerra, è legata a riti, feste e celebrazioni. Un modo per onorare gli avversari.
Chissà, considerandola da questa prospettiva potremmo anche vincere in futuro contro gli All Blacks.
Un proverbio che fa riflettere
Nell’attesa lasciamoci con un proverbio māori pieno di saggezza, trovato nella bella presentazione del catalogo della mostra nel testo introduttivo di Inti Ligabue: “Alle Onde dell’oceano la canoa antepone la prua; Alle Onde della vita l’uomo antepone il suo coraggio”.
POWER AND PRESTIGE
Simboli del comando in Oceania
Palazzo Franchetti Campo Santo Stefano, Venezia
16 ottobre 2021 • 13 marzo 2022
Da martedì a domenica, 10.00 – 18.00
Chiuso lunedì
Info e prenotazioni
T. +39 041 2705616
prenotazioni@fondazioneligabue.it
info@fondazioneligabue.it
Ph. James Mollison
Grazie Elisabetta! Fondazione Ligabue ha messo a disposizione suoi materiali archeologici e cercato collaborazione con altri centri culturali!
Dott.ssa Elisabetta che bel viaggio nell’etnografia ci propone, in un continente che abbiamo ammirato per la bellezza dei luoghi incontaminati, ma anche per la forza degli atleti del rugby. Mi auguro che la danza Māori sia stata meno esuberante rispetto a quella che tutti noi conosciamo, cioè la Haka degli All Blacks. La nostra cultura, parlo per me, tende a valorizzare, principalmente, quello che giunge dall’Europa, dal mondo classico della Mesopotamia, dell’Egitto, della Grecia e da Roma, ma la cultura africana e quella del quinto continente sono rilegati a qualche esame di antropologia o a qualche mostra missionaria. Qui si dà dignità culturale, cittadinanza, ai simboli del potere che ci giungono dall’Oceania ospitando una mostra tematica in uno dei più importanti palazzi veneziani. Questa volta non c’è più l’esploratore, il divulgatore scientifico, il missionario a raccontarci la loro pratica empirica della ricerca sul terreno; i volti disegnati, le scritture indecifrabili, i comportamenti tribali, sociali e culturali mai conosciuti. Con questa mostra Venezia offre piena dignità ad un’arte nel passato ritenuta minore, ma grazie al Dott. Inti Ligabue e ai vari Enti che hanno supportato l’iniziativa impareremo a studiare e a rispettare quest’arte che ci giunge dagli antipodi.
Emozionante!