Daniele Santarelli, il coach dell’Imoco Volley Conegliano, vive la sua quinta stagione da capo allenatore sulla panchina gialloblù, oltre alle due precedenti da vice. Abbiamo intervistato in esclusiva Santarelli dopo l’Europeo in cui è stato allenatore della Croazia.
Santarelli, sabato 2 ottobre c’è la Supercoppa col Novara, poi il campionato….

“Sono convinto che ormai il campionato italiano sia a tutti gli effetti il più bello, qualitativo e difficile del mondo, più di qualsiasi altro, Turchia compresa. Ogni anno diciamo che la qualità si è alzata, che il livello cresce, ma non è una frase fatta, è la verità. Ci sono tante squadre fortissime, tutte hanno fatto addizioni importanti al loro roster con innesti interessanti. Le favorite? Le solite, a contenderci i trofei ci saranno certamente Novara, Monza, Scandicci, tutte rinforzate, anche Busto Arsizio che si è mossa molto bene e viene da un’ottima stagione, ma non dimentichiamo Chieri che dopo una stagione sorprendente ha rilanciato per crescere ancora, oppure neopromosse come Vallefoglia che affronteremo alla prima giornata che ha messo assieme una squadra da tenere d’occhio. Bisogna fare attenzione specie a inizio stagione a questo tipo di squadre che hanno il vantaggio di poter lavorare da tempo al completo, mentre le “big” solo da questi giorni con il rientro delle nazionali. Comunque sarà una stagione dura e avvincente, speriamo di viverla con il pubblico”.
Inizierete la stagione senza Fahr e Folie, ma con la garanzia della bulgara Vuckova: cosa cambia?

“Purtroppo l’estate ci ha lasciato qualche strascico importante, ma come sempre la società, che ringrazio, si è mossa alla grande per trovare subito una sostituta in tempi record. Dopo l’infortunio di Sarah Fahr ci siamo sentiti con Pietro Maschio e c’era libera sul mercato una giocatrice esperta, con carisma e mezzi tecnici importanti come Vuchkova, reduce da una grande stagione in Turchia. L’avevo affrontata di recente con la Nazionale e l’ho vista in forma, quindi vista la sua disponibilità e il suo entusiasmo nell’accettare la nostra proposta l’abbiamo accolta nel gruppo. Sarà molto utile perché è una giocatrice completa con un muro molto importante e conosce bene sia l’Italia che le competizioni internazionali. Mancando inizialmente due italiane dovremo adattarci, solo per il campionato italiano, alle regole sul numero di straniere in campo, ma noi solitamente abbiamo in sestetto un’italiana in più quindi cercheremo in campionato di gestire le scelte nell’attesa del rientro prima di Folie e poi di Fahr. Ma non vedo grossi problemi in questo senso vista la rosa a disposizione. In champions e al mondiale invece potremo essere liberi e il problema delle italiane in campo non c’è”.
Santarelli, che effetto ha fatto essere per la prima volta avere come avversario sua moglie, Monica De Gennaro, e l’Italia del coach Mazzanti?

“E’ stata una sensazione strana, sia per lei che per me. Era la prima volta che ci succedeva e a livello di nazionali per di più, ci ha fatto un certo effetto. In questi quattro mesi ci siamo visti solo due giorni e rivedersi da avversari in un Europeo è stato emozionante e strano. Per me è stata una partita densa di significato, la mia prima volta contro la nazionale del mio paese, con Davide in panchina e Monica in campo… Purtroppo quella che al di là del risultato doveva essere per noi una festa è stata rovinata dall’infortunio a Sarah Fahr, è stato molto brutto vederla soffrire per il ginocchio, è una ragazza speciale e nonostante sia con noi solo da un anno è già entrata nel cuore di tutti e le auguro davvero ogni bene per il suo ritorno in campo.”
Una finale dell’Europeo con 20.000 persone, che sensazione dopo un anno e mezzo di porte chiuse?

“Ero a Belgrado nelle vesti di “ultras” delle azzurre, io e pochi altri italiani in un palazzo pieno con 20.000 persone, ho avuto i brividi. E’ stata una grande emozione dopo tanto tempo senza pubblico, ma già alla finale di Golden League in Bulgaria c’era alla finale un muro di 5000 persone a seguire la partita, quasi tutte senza mascherina come anche a Belgrado. Vedendo queste situazioni, oltre alla grande emozione di rivedere lo sport vissuto con il pubblico, speravo che fosse un nuovo inizio e che anche in Italia si sarebbe potuto andare verso una riapertura, visto che abbiamo il Green Pass, le vaccinazioni proseguono, nei campi le società sono molto ligie nell’applicare le regole di sicurezza. Invece siamo ancora fermi al 35% del pubblico, davvero troppo poco vedendo quello che succede negli altri paesi con stadi e palasport di ogni disciplina che si stanno riempiendo sempre più. Speriamo davvero che si possa aumentare, sarebbe un bel segnale per tutti”.
Santarelli come si è trovato a fare l’head coach della Croazia ai campionati Europei?

“Con la nazionale croata abbiamo lavorato con poche pause perché fin dall’inizio, con atlete che erano ferme da un paio di mese e qualche problema fisico nel gruppo, abbiamo dovuto spingere per trovare la giusta condizione. Siamo riuscite a disputare un bel torneo nella Golden League, sempre in crescita fino alla finale giocata in casa della Bulgaria. Abbiamo perso combattendo (3-1), ma la squadra si è fatta valere giocando un ottimo torneo. Poi all’Europeo che giocavamo in casa abbiamo iniziato molto bene fino alla partita con l’Italia che per noi era a un livello inarrivabile e abbiamo subito una “lezione” comunque da mettere in preventivo quando affronti team che puntano a vincere la competizione. Purtroppo nell’ottavo di finale con la Francia, squadra simile a noi, ci siamo arrese al tie break in volata, purtroppo è andata così, avrei preferito spingermi fino ai quarti, ci stava, ma il bilancio è comunque positivo”.