L’arrivo di un cucciolo in famiglia è una delle cose più belle che ci siano: una botta di vita, una allegra novità, un piccolo essere tutto da scoprire….. ma anche un grande impegno! Vediamo come accoglierlo al meglio, farlo sentire il più possibile a suo agio e soprattutto come sopravvivere alle prime difficoltà!
Prima dell’arrivo

Avete già deciso se prenderlo in canile o in allevamento? Avete scelto la razza? Se ancora avete dei dubbi potete andare a vedere i precedenti articoli che trattano gli argomenti specifici.
Sulla scelta tra canile e allevamento: https://www.enordest.it/2020/11/29/lesperto-risponde-devo-prendere-un-cane-cosa-mi-consiglia/
Su come scegliere l’allevamento giusto: https://www.enordest.it/2020/12/13/cani-di-razza-come-scegliere-lallevamento-giusto/
Sull’eventuale scelta della razza: https://www.enordest.it/2021/02/07/un-cane-non-si-sceglie-soltanto-per-laspetto/
Qualsiasi sia il luogo di provenienza, una volta scelto il cucciolo cercate di andare a fargli visita più spesso possibile in modo che possa conoscervi già prima del suo trasferimento. Portate con voi una copertina o un asciugamani da lasciare lì ad impregnarsi dell’odore della cucciolata, che porterete a casa assieme al cucciolo quando sarà il momento. In questo modo il piccolo porterà via con sé un piccolo ricordo rassicurante che potrà tenere con sé finché non si sarà abituato al nuovo ambiente e ai nuovi odori.
Una cosa importante: per legge il cane non può essere ceduto prima dei 60 giorni di vita. Io vi consiglio di lasciarlo con la mamma anche qualche settimana in più: le esperienze che fa con i suoi simili e gli insegnamenti di mamy sono assolutamente insostituibili!
Le prime notti

Ricordatevi sempre che avete allontanato un cucciolo dalla sua mamma e dai suoi fratelli contro la sua volontà; tutt’ad un tratto esso si ritrova con degli estranei, che ha visto sì e no una-due volte, e in una casa sconosciuta. Il minimo che potete fare per alleviare lo sconforto iniziale è rimanere con lui le prime notti sostenendolo con la vostra presenza nel caso sentisse la mancanza della sua prima famiglia. Credo che chiuderlo fuori o in una stanza da solo sin da subito sia una cosa veramente crudele: lasciate prima che si abitui alla casa e al nuovo ambiente, vedrete che in pochi giorni riuscirà anche a dormire da solo senza piangere.
Prendetevi qualche giorno libero

Una buona regola è fare le cose per gradi. Se ci prendiamo qualche giorno di ferie dal lavoro per stare a casa con il nuovo arrivato potremo monitorarlo, fargli compagnia finché non si abitua al nuovo ambiente, iniziare a dargli delle regole (ad esempio indicargli il posto migliore per fare la pipì) e abituarlo gradualmente a passare del tempo da solo (che sia quello del lavoro o della spesa). Per allenarlo a stare a casa da solo proviamo ad uscire le prime volte solo per pochi minuti, aumentando il tempo in modo progressivo: gli faremo così capire che non deve preoccuparsi se ci vede uscire senza di lui perché torneremo a casa molto presto. In pochi giorni il cucciolo sarà pronto ad affrontare il momento in cui rientreremo a lavoro, lasciandolo a casa le ore necessarie. Naturalmente queste non dovrebbero essere troppe: io al massimo lascio a casa da sole Blue e Kiss per 5-6 ore, poi faccio in modo di tornare a casa o di far passare qualcuno.
Come sopravvivere alle pipì in giro per casa
È una questione di comunicazione e di tempismo. Sta a voi riuscire a fargli capire dove avete più piacere che faccia la pipì, se sull’erba o sulla traversina dentro casa. Per ottenere questo è necessario che gli manifestiate la vostra gioia quando la fa nel posto giusto, lodandolo e magari dandogli un premietto. Sarete quindi voi a condurlo sull’erba o in prossimità della traversina ogni volta che il cucciolo ha finito di mangiare o di bere, o nel momento in cui si sveglia, attendendo con pazienza che faccia la pipì e manifestandogli il vostro apprezzamento per averla fatta nel luogo desiderato. Le pipì fatte altrove vanno ignorate: è assolutamente inutile ficcare il muso del piccolo sopra il relativo bisogno per fargli capire che lì non va fatta, in quanto è un tipo di comunicazione inefficace e scortese. Ci vuole, insomma, solo un po’ di costanza e pazienza, e in poche settimane il cucciolo imparerà!
Quei malefici dentini affilati

Sono così maledettamente affilati che graffiano la pelle come spilli, si agganciano su tutte le maglie, bucano i vestiti e le dita. Giocare con un cucciolo è una cosa divertentissima e vederlo crollare esausto dopo pochi minuti è una delle cose più buffe e tenere al mondo. Evitate però di giocare con le mani se volete avere salva la pelle: usate piuttosto una treccia morbida (potete farla da voi usando delle strisce ricavate da vecchie magliette o maglioni di pile) con la quale giocherete a tira/molla, facendolo vincere spesso e insegandoli il “lascia” all’occorrenza.
Regole sin da subito ma con pazienza e comprensione

I cani, un po’ come i bambini, hanno bisogno di regole e di routine. Sta a voi impostarle sin da subito ed essere “genitori” coerenti e giusti. Fate una bella riunione di famiglia e decidete cosa gli è concesso e cosa no, in modo che tutti si comportino allo stesso modo nei suoi confronti, evitando di generare confusione nella sua testa. Decretate quindi, ad esempio, se potrà salire sul divano o no, o se avrà accesso al reparto notte: se gli permettete tutto finché è un cucciolo adorabile ma poi quando raggiunge i 40 kg lo sbattete giù dal divano o fuori di casa, cosa potrebbe pensare di noi?? Stabilite e dividete i compiti per preparare le pappe, portarlo fuori o farlo giocare: è giusto che ogni membro della famiglia si occupi di qualche aspetto della vita del cane, dato che l’impegno è grande e non è il caso che ricada su una sola persona. Avere un cane è sicuramente un ottimo modo per responsabilizzare i bambini, farli sentire importanti e insegnare loro a prendersi cura e a rispettare un essere vivente.
Un cane è per sempre

Un cucciolo è per sempre, non solo fin quando diventa adulto. Avrete nei suoi confronti delle responsabilità che dureranno per tutta la sua vita, anche quando i vostri figli, che tanto l’hanno voluto, troveranno cose più interessanti per la loro età che non badare al cane. Dovrete essere ben consapevoli che un cane vuole tempo e dedizione: come portate i figli a scuola o a calcio, così va ritagliato del tempo per Fido, con le sue esigenze e necessità.