A caccia di plastiche galleggianti per ripulire i corsi d’acqua che sfociano in laguna di Venezia e da lì nel mare Adriatico. Il progetto MISP (Misure Sperimentali nei corsi d’acqua del Distretto Alpi Orientali per la cattura dei rifiuti e delle Plastiche galleggianti), avviato, grazie ai fondi della legge SalvaMare, dall’Autorità di Bacino Alpi Orientali,prevede la partecipazione anche di Veritas Spa e del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive (https://distrettoalpiorientali.it/news-eventi/progetto-misp/).
Nello specifico la multiutility veneziana Veritas si occupa della realizzazione e messa in opera di una imbarcazione che riprende, per forma e dimensioni, i natanti utilizzati per la raccolta dei rifiuti nel centro storico veneziano.
Veritas inoltre sta sviluppando un sistema che, tramite dispositivi GPS, ha l’obiettivo di mappare il percorso coperto da rifiuti macro-plastici (superiori a 5 cm, tipicamente contenitori assimilabili a bottigliette da mezzo litro), abbandonati nei corsi d’acqua.
Una raccolta mirata a ridurre i rischi da micro plastiche galleggianti

Affrontare la problematica della raccolta delle plastiche galleggianti rappresenta una sfida complessa e dall’elevato valore ambientale. La complessità deriva dal dover operare in un ambiente diverso dalla terraferma. In un ambito in cui non ci sono tecnologie e soluzioni consolidate e collaudate. Il valore ambientale deriva dalla necessità di eliminare una fonte di inquinamento di natura persistente. Che, come già dimostrato, pregiudica la qualità e la salvaguardia della biodiversità dell’habitat marino e acquatico in generale. Basti pensare che le microplastiche,se ingerite dagli organismi marini, possono risalire la catena alimentare. Accumulandosi nei tessuti degli animali predatori, inclusi quelli da noi consumati come alimento. Questo può portare a potenziali rischi per la salute umana.
Una mappatura dettagliata dei rifiuti di plastica in acqua

“Uno degli obiettivi del progetto è fornire la dimensione dettagliata del fenomeno della dispersione della plastica nei corsi d’acqua. Così da favorire valutazioni inerenti la quantificazione delle risorse necessarie per ripulire, quanto più possibile, dai rifiuti galleggianti, i fiumi e i corpi idrici connessi come la laguna. Spiega Renzo Favaretto, direttore Divisione Ambiente Veritas. Tra gli aspetti più rilevanti del progetto vi è la realizzazione, in termini tecnici e gestionali, di quanto progettato e dell’eventuale possibilità di replicare le soluzioni sperimentate. Oltre alla valenza di tutela dell’ambiente e alla conseguente attenzione posta alla questione dei rifiuti nei fiumi e nell’ambiente marino.”
Tracciamento dei rifiuti, tramite dispositivi gps galleggianti

“Il sistema messo a punto ha l’obiettivo di conoscere, giorno per giorno, il percorso coperto da rifiuti macro-plastici (superiori a 5 cm, tipicamente contenitori assimilabili a bottigliette da mezzo litro). Dopo che questi sono stati abbandonati nei corsi d’acqua – continua Renzo Favaretto-. Il progetto prevede il rilascio – nei corpi idrici prescelti – di trasmettitori galleggianti del tutto simili, per forma e dimensione, ai rifiuti che ho citato. In questo modo viene ricostruito il percorso. Utilizzando la successione di punti GPS / LBS (Location Based Service – posizionamento attraverso le celle telefoniche) ricevuti dai trasmettitori. Così da comprendere come questi tipi di rifiuti si comportano, quando vengono sospinti dalle correnti e dal vento. Va segnalato che i trasmettitori sono riutilizzabili, una volta recuperati (dopo opportuna sostituzione della batteria, quando necessario).”
I contenitori, all’interno dei quali sono sistemati i trasmettitori, sono studiati per somigliare il più possibile ai veri rifiuti. Un contenitore in PE in cui sono inseriti un filler in sughero naturale e il circuito elettronico di trasmissione.”
Il natante Veritas e le sue funzioni nella ricerca di plastiche galleggianti



L’imbarcazione nel suo insieme riprende, per forma e dimensioni, i natanti utilizzati per la raccolta dei rifiuti nel centro storico veneziano. Per agevolare il recupero del materiale, l’unità sarà dotata, ad estrema prua, di un nastro trasportatore che, operando appena al di sotto della superficie dell’acqua, catturerà i rifiuti galleggianti, trasportandoli in un cassone posizionato nella stiva centrale.
“La sperimentazione di questa soluzione – specifica Renzo Favaretto – ci potrà tornare utile anche per eventuali sviluppi. Che potranno interessare le operazioni ordinarie, o parte di esse, di raccolta effettuate nel centro storico veneziano”.
Tutela dell’ambiente e l’attestato di Asvis a Veritas

“Per salvaguardare l’ambiente occorre evitare ogni dispersione di rifiuti in natura a sostegno di corretti conferimenti nelle filiere della raccolta differenziata e nello specifico in quella della plastica – conclude Andrea Razzini, direttore generale di Veritas -. E’ fondamentale che migliorino i comportamenti dei singoli cittadini e delle imprese per ridurre gli impatti sull’ambiente. La nostra organizzazione è impegnata al massimo per la tutela dell’ambiente. E ha ottenuto molte importanti certificazioni da enti terzi per la qualità dei propri servizi. Ci è stato appena rilasciato da ASVIS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) anche l’Attestato 2024/2025 per la buona pratica territoriale per un’Italia più sostenibile. Tuttavia, lo sforzo e le convinzioni per salvaguardare l’ambiente sono ancora una conquista da fare per ciascuno di noi.”
ECo+ECO | ricicla e valorizza, ogni anno 66,000 tonnellate di plastica Corepla inviate a raffinazione


Ogni anno negli impianti di Eco+Eco | Ricicla e valorizza, azienda controllata di Veritas Spa, vengono selezionate complessivamente circa 185,000 tonnellate di rifiuti multimateriali provenienti anche da altre multiutilities . E, dopo le lavorazioni, vengono inviate a raffinazione circa 66.000 tonnellate di plastica Corepla(da imballaggi) e 3.100 tonnellate di plastiche dure (non Corepla).