Nel corso del 2023 appena passato www.enordest.it ha pubblicato oltre 50 storie di ristoratori, cuochi e titolari, con altrettante ricette. Il successo di questa iniziativa, visto l’enorme afflusso dei nostri lettori, ci ha convinto di iniziare con il nuovo anno 2024 selezionando e pubblicando i “Magnifici Dieci” che ci hanno maggiormente colpito per le loro storie, per l’ambiente, a qualità del servizio e per i piatti e le ricette da loro preparati.
A loro vanno il nostro plauso e i nostri complimenti, oltre a quelli dei nostri lettori che da quest’anno vorremmo coinvolgere ancora di più, affinché possano diventare loro stessi i “giudici” delle ricette e delle storie dei nostri cuochi che pubblicheremo su www.enordest.it
Ecco i “Magnifici 10” del 2023
Sono in ordine alfabetico per cognome, tutti alla pari! E abbiamo scelto la ricetta del “risotto ai fegatini” preparato da Valentina Raffagnato: rievoca i sapori e i profumi di una cucina tipica e tradizionale, quella povera ma ricca di valori!
Buon anno 2024!
I magnifici 10
Barbara Barbares, Ristorante Eden, Caorle (Venezia)

Barbara è la donna che sussurra ai pescatori! E’ lei, figlia di ristoratori, che al mercato all’ingrosso di Caorle acquista il miglior pescato con l’asta all’orecchio, sussurrando il suo prezzo all’astatore. Il marito Tiziano Brichese, già campione di ciclismo, si dedica alla cucina preparando deliziosi piatti “inventandosi” nuove ricette che valorizzano il prodotto come le “cozze che non ti aspetti”. Vale la pena di provarli. La ricetta proposta per www.enordest.it è “Alici innamorate”.
Jacques Cesaro, Trattoria “Alla Cerva”, Vittorio Veneto (Treviso)

E’ il cuoco della trattoria “Alla Cerva” a Serravalle di Vittorio Veneto che, insieme a Riccardo De Dea (facente funzioni di direttore di sala), conduce uno dei locali tipici e più vecchi del territorio. La sua specialità è costituita nella preparazione di piatti casalinghi e del territorio, valorizzati ulteriormente dalla maestria che Jacques sa fare. La ricetta pubblicata su www.enordest.it è “ovi in tecia”, ossia le uova in umido che una volta le famiglie contadine di queste terre preparavano.
Federico Chignola, La Casa degli Spiriti, Costermano (Verona)

Federico, insieme alla moglie Sara e ai figli Filippo, Lorenzo ed Edoardo, gestisce il ristorante “La Casa degli Spiriti” contornato dallo splendido scenario del Lago di Garda visto dall’alto. Si mangia sulla grande terrazza vista lago: vale la pena di”gustarlo” durante il tramonto. I piatti elaborati da Federico fanno la loro parte, riconosciuti e apprezzati da molte guide. alla “Casa degli Spiriti” arrivano clienti da mezzo mondo. In cucina c’è una squadra di giovani cuochi professionisti che Federico sa valorizzare. La sua ricetta pubblicata su www.enordest.it è lo “sgombro alla Mediterranea”.
Stefano Costa, Ristorante La Moreieta, Arcugnano (Vicenza)

Il suo ristorante si trova nel cuore dei Colli Berici, nel piccolo borgo di Soghe di Arcugnano, meta continua dei vicentini (e non solo) che vogliono passare qualche ora fuoriporta. Stefano è il patron della Moreieta, uno dei più antichi ristoranti del territorio, risalente al 1890: un ristorante di famiglia, condotto da ben cinque generazioni. Stefano ha saputo valorizzare la cucina dei Colli Berici con piatti prelibati e raffinati con l’abbinamento di una super cantina provvista di vini provenienti da mezzo mondo. La sua ricetta da noi pubblicata è il “capuccino” di funghi porcini freschi.
Silvano Cristofanon, Ristorante Montegrande, Rovolon (Padova)

Se non fosse diventato uno dei più importanti (e bravi) ristoratori del territorio, Silvano sarebbe diventato cantante. La sua passione per il canto lo porta a ogni festa nel suo ristorante a intonare qualche appassionante ritornello. Lui stesso racconta che aveva incontrato negli Stati Uniti Frank Sinatra e che lo stesso gli aveva suggerito di seguire la passione del canto. Appassionato di ciclismo e sci, gestisce con la figlia Elena il ristorante Montegrande. Sa fare apprezzare i piatti. La sua ricetta: il risotto di zucca e porcini.
Stefano Ferro, Ristorante Strada Facendo, Padova

Stefano Ferro, insieme a Carolina Borgoni, gestisce – a livello solidale – il ristorante etico “Strada Facendo” in località Chiesanuova a Padova. Una bella storia che valorizza il mondo della ristorazione e le persone che vi lavorano, provenienti dai paesi poveri del mondo. E’ il progetto visionario di Luca Favarin, l’ex prete padovano ora dedito anche alla realizzazione dell’ottimo vino. Qui, dove la cucina e il servizio in tavola sono ottimi, vengono raccolti gli “ultimi” che intraprendono il mondo della ristorazione, diventando poi dei bravi cuochi e camerieri. Come lo chef Khalid Uddin, proveniente dal Bangladesh, sbarcato poi in Sicilia e da tre anni a “Strada Facendo” che ci ha dato la ricetta del cous-cous alla siciliana.
Valentina Raffagnato, Ristorante Venier, Baone (Padova)

E’ “figlia d’arte” appassionata di cucina. Papà Toni e mamma Antonella le hanno consegnato lo “scettro” per continuare l’attività nel loro ristorante Venier, nel cuore di Baone nei Colli Euganei. Valentina, dopo gli studi di cucina al Manfredini di Este e diversi corsi specialistici, vuole portare avanti la gastronomia buona e di qualità, motivata anche da papà Toni, molto conosciuto e apprezzato per la sua capacità di valorizzare piatti semplici.. Le specialità sono quelle di una cucina tradizionale, come il risotto ai fegatini, la ricetta preparata per i nostri lettori di www.enordest.it
Enrico Rizzato, Ristorante Al Ponte, Lusia (Rovigo)

Nella campagna rodigina, a Lusia, in località Bornio, si trova il ristorante “Al Ponte”, una realtà storica presente da oltre un secolo. A guidare la cucina è il giovane cuoco Enrico Rizzato, pluripremiato per i suoi ottimi piatti. In sala rimane la figura storica di papà Luciano che ha saputo valorizzare e crescere quello che una volta era una tipica osteria dove si mangiavano le rane e si bevevano le “ombre”. Enrico, 35 anni, appassionato della sua terra e dei prodotti buoni, ci ha presentato la sua ricetta: “Risotto Tavolozza”.
Gianni Rugolotto, Hostaria San Benedetto, Montagnana (Padova)

Gianni Rugolotto, con la moglie Laura Borghesan e il figlio Federico sommelier per passione, gestisce l’Hostaria San Benedetto a Montagnana. Ma in cucina è lui, e solo lui, il patron! Il suo menu segue i ritmi della stagione, prima di proporre il nuovo piatto lo studia e lo prova con i suoi cuochi collaboratori Giacomo Parolo ed Emma Caggian. Da lui si mangiano gli gnocchi dolci alla cannella, prodotto De.Co. di Montagnana, oppure altre sfiziose pietanze. Per www.enordest.it ha preparato la tartare di ricciola, melone, pomodorini e focaccia croccante al prosciutto di Montagnana.
Luca Serpente, Ristorante Amelia Romana, Mestre (Venezia)

Luca Serpente, cuoco-imprenditore, gestisce dal 2019 l’Amelia Romana di Mestre. Nato nel 1965, anno cinese del serpente (come il suo cognome), originario del Lazio, ha improntato la sua cucina sulla romanità e sulle carni esotiche provenienti dalle varie parti del mondo. Gettonatissimi i suoi piatti di carciofi alla giudia, cacio e pepe, abbacchio, trippa ma anche il bisonte del Canada, il coccodrillo, la zebra, l’orso, la renna. Un cuoco fuori dai normali schemi, ma sempre ricercato e apprezzato. Per i nostri lettori ci ha dato la ricetta del classico piatto romano “spaghetti cacio e pepe”.
Ecco la ricetta dell’anno: il risotto con i fegatini

Ingredienti (per 4 persone). 500g di fegatini e durelli di gallina, 320g di riso Carnaroli del Delta del Po (proveniente da Jolanda di Savoia) 1 cipolla bianca, 1 gambo di sedano, 1 carota, 1 spicchio di aglio, olio evo, brodo, aromi, noce moscata, sale e pepe qb, alloro, vino bianco da sfumare.
Preparazione.
Scaldiamo la pentola e aggiungiamo 500gr di fegatini, il riso e tostiamolo.
Sfumiamo bene un po’ di vino bianco, quando il riso diventa bello ‘tosto’ aggiungiamo il brodo (fatto possibilmente con carne di gallina di casa). Assorbito tutto aggiungiamo ancora del brodo un poco alla volta, così per 13-15 minuti. Quando si vede che il riso comincia a aumentare, proviamo ad assaggiare e guardiamo poi l’orologio.
A minuti 12 circa mantechiamo con formaggio grana e lasciamo riposare per due minuti. Trascorso il tempo si sbatte forte e si impiatta. Pronto per mangiarlo!