Chi giudicherà i crimini di Putin? La condotta e il modus operandi della Russia hanno portato alla dura condanna da parte della comunità internazionale, delle organizzazioni internazionali e regionali, come le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’Unione Europea. E anche la presa di posizione di condanna contro la Russia da parte dei giudici della Corte internazionale di giustizia.
Ci sono prove sufficienti
Alla fine del mese di marzo, le truppe della Federazione russa si erano ritirate dall’area circostante della capitale ucraina Kiev, lasciando molti cadaveri di ucraini sparsi per le strade. Molti erano stati fucilati, in stile esecuzione. Altri legati prima di subire la morte, altri ancora investiti dai carri armati. In mezzo a queste atrocità e brutalità, si hanno prove sufficienti e inconfutabili che quei cittadini ucraini siano stati uccisi in maniera deliberata e disumana. L’aggressione perpetrata dalle forze militari russe nei riguardi dell’Ucraina, Stato sovrano e indipendente, è da considerare di ampia portata. Una cosa alla quale non si assisteva nel vecchio continente europeo dal secondo conflitto mondiale.
Chi giudicherà
Da ogni parte del mondo si chiede di presentare le accuse per crimini internazionali commessi da parte dei russi nei confronti degli ucraini. In violazione delle regole di guerra e dei diritti fondamentali dell’uomo. Sul piano interno, il Procuratore generale ucraino ha avviato delle indagini. Sul piano internazionale, il Procuratore della Corte Penale Internazionale ha aperto le indagini contro gli autori di tali crimini. C’è stata pure la richiesta di oltre quaranta Stati allo Statuto di Roma. Per procedere alle investigazioni sulle atrocità commesse sul territorio ucraino da parte delle truppe sotto il comando del Cremlino.
Un fatto senza precedenti
Inoltre, fatto davvero straordinario, che non ha precedenti, c’è stata la decisione del Procuratore dell’organo giudiziario penale internazionale di intraprendere l’iniziativa di essere parte ad una squadra investigativa congiunta. Formata dal Procuratore generale ucraino, dai Procuratori lituani e polacchi, con il supporto dell’Agenzia di cooperazione giudiziaria dell’UE, o Eurojust, a livello penale.
Non mancano, come è ovvio, gli appelli dei politici, dei giuristi e dell’intera società civile, della Open Society Justice Initiative (OSJI).
Chi giudicherà? Saranno giudicati la Russia o Putin?
Sebbene l’aggressione sia da considerarsi una violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, tale violazione si concentra sul comportamento dei capi di Stato. Pertanto, perseguire il crimine di aggressione potrebbe essere l’archetipo accusatorio meramente semplice per poter perseguire il presidente Vladimir Putin e i suoi più stretti collaboratori. Che compartecipano alla concretizzazione bellica contro uno Stato indipendente.
L’atto d’accusa
Gli esperti della OSJI hanno redatto e reso pubblico un modello di atto d’accusa. Utile per dimostrare la fattibilità di edificare un concreto e solido caso contro Vladimir Putin e i suoi collaboratori di alto livello. Considerati rei del crimine di aggressione. All’interno di tale documento sono elencati i nomi delle persone vicine a Putin. Da Nikolai Patrushev, responsabile del Consiglio per la Sicurezza interna russa, Sergei Shoigu, ministro della difesa, Sergey Naryshkin direttore dei servizi segreti russi et alias.
L’indagine e un tribunale che giudicherà
Tale modello di atto di accusa potrebbe essere una spinta per l’avvio di indagini nazionali in corso. E agli impegni di istituire un tribunale speciale penale ad hoc, radicato nel sistema ordinamentale giuridico ucraino. Con il supporto di una o più organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, l’UE o il Consiglio d’Europa per perseguire il crimine di aggressione.
Vista la mole di crimini brutali, degradanti e disumani commessi sul territorio ucraino da parte di una potenza straniera, la composizione di un vero e proprio tribunale speciale, chiamato esclusivamente a perseguire i vari crimini internazionali, potrebbe essere necessario per escludere altri tribunali. Non in grado o che non abbiano interesse di affrontare la dimostrazione delle accuse.
Chi giudicherà? Il precedente di Norimberga
Durante il processo di Norimberga nel 1945, il giudice statunitense Robert H. Jackson, durante la sua arringa, ricordava che l’ultimo passo per evitare le guerre periodiche, che sono inevitabili in un contesto di illegittimità internazionale, è rendere coloro che sono al comando del potere pubblico responsabili davanti alla legge. È ben noto che il primo tribunale militare internazionale, quello istituito a Norimberga, rispetto all’attuale Corte penale internazionale, sia da considerare un organo della volontà comune degli Stati ammessi a farne parte. Nel senso che il primo tribunale penale (come anche necessita rammentare quello di Tokyo) è da qualificare come tribunale nazionale delle Potenze occupanti la Germania.
I crimini commessi
In questo momento, la comunità internazionale assiste attonita agli orribili crimini commessi sul territorio ucraino da parte delle forze militari russe. In violazione dei dettami della Carta delle Nazioni Unite che vietano il ricorso alla forza o jus ad bellum contro l’integrità territoriale. L’indipendenza e la sovranità di qualsiasi Stato. Inevitabile chiedere giustizia.