Ci sono delle giornate destinate ad entrare a far parte della storia, una di queste è datata 1 agosto 2021! Oggi pomeriggio infatti lo stadio olimpico di Tokio ha indossato la veste tricolore dell’Italia grazie all’acrobata Gianmarco Tamberi, ventinove anni vincitore della medaglia d’oro nel salto in alto con la misura di 2,37 metri e al velocista Marcel Jacobs, ventotto anni, medaglia d’oro sui 100 metri con il crono di 9”80.
Noi credevamo in Jacobs e Tamberi

Due medaglie sensazionali che portano a quota quattro il bottino d’oro dell’Italia, ma soprattutto perché alla vigilia nessuno o quanto meno in pochi avrebbero scommesso sulla vittoria dei due azzurri in particolare del velocista. Noi di http://www.enordest.it ci credevamo e l’avevamo scritto anzitempo e così è stato. La cosa eccezionale deriva anche dal fatto che sono arrivate a distanza di circa venti minuti una dall’altra.
Jacobs e Tamberi

Tamberi ha chiuso vittoriosamente la sua gara alle ore 14.30 (tra l’altro un oro ex aequo con Barshim atleta del Qatar anche lui salito fino a 2,37 senza errori), mentre Jacobs ha alzato le braccia al cielo dopo la sua volata vincente alle ore 14.50. I due atleti infatti si sono subito abbracciati sulla pista dello stadio consapevoli di aver portato a termine un’impresa degna d’altri tempi.
C’è sempre una prima volta

Due medaglie d’oro che l’Italia non aveva mai vinto in entrambe le specialità. Solo nell’alto femminile avevamo un oro con l’immensa Sara Simeoni a Mosca nel 1980. Tamberi è apparso subito molto concentrato e sicuro ad ogni salto. E’ entrato in gara fin dall’inizio con la misura di 2,19 e via via ha superato al primo tentativo 2,24, 2,27, 2,30, 2,32, 2,35 fino a 2,37 incitando sempre il pubblico a modo suo. Così anche Barshim (che vantava un personale di 2,43 ed era il grande favorito), ma entrato in gara a quota 2,24. Sulla misura di 2,39 sono rimasti in cinque ma gli altri due atleti il bielorusso Nedasekau e lo statunitense Harrison avevano più falli nelle precedenti misure. Così come il coreano Chi. A quota 2,39 hanno sbagliato tutti. A questo punto l’oro era tra Barshim e Tamberi per un eventuale salto di spareggio, ma con intelligenza hanno deciso di fermarsi e guadagnare entrambi la medaglia più preziosa, un risultato che non capita proprio tutti i giorni.
Tamberi e il papà. Jacobs e il suo orgoglio italiano
La gioia di Tamberi è stata qualcosa di inenarrabile così come quella di suo padre Marco (anche lui maglia azzurra del salto in alto e finalista a Mosca nel 1980) in lacrime sulla tribuna. Pochi minuti ed ecco arrivare in pista Marcel Jacobs, nato a El Paso ma da sempre residente a Desenzano e oggi a Manerba sul Garda dove si è fatto costruire anche una pista per allenarsi nel giardino della sua abitazione. Jacobs in corsia tre è partito come un autentico proiettile allo sparo dello starter. Subito andato in testa correndo ad ampie falcate e testa alta. Nulla ha potuto lo statunitense Baker che ha cercato di rimontare nel finale e così il canadese de Grasse grande favorito alla vigilia. Tempo finale di Jacobs 9”80 nuovo record europeo che aveva già stabilito in semifinale con 9”83.
Alla faccia dei gufi
Un vero trionfo e Italia che sale decisamente nel medagliere a dispetto di tutti coloro che continuavano a dire che avevamo tante medaglie ma poche di metallo prezioso. Ora ne sono arrivate due quasi contemporaneamente dalla “regina” degli sport ovvero l’atletica leggera che anche nel passato ha regalato grandi emozioni al nostro Paese. A coronamento di questa bellissima giornata è arrivata anche la qualificazione per la finale dei 400 metri ad ostacoli ottenuta dal giovane Alessandro Sibilio. E il nuovo primato italiano di Luminosa Bogliolo sui 100 ostacoli dove per un soffio non ha centrato la finale.
Grande Italia a Tokio, grande atletica e non è finita, domani sintonizzatevi ancora su Rai 2 per nuove emozioni…