Come esperto nel campo delle gravidanze e delle nascite e appassionato di tutto ciò che riguarda il periodo della maternità mi sono sentito in dovere di fare una, seppur breve, riflessione riguardo ciò che concerne l’ambito del mio lavoro in questo drammatico periodo pandemico. Cercando su internet, soprattutto nei siti ufficiali, vi sono chiare indicazioni da parte del Ministero della salute. In pratica troviamo questo: “La gravidanza comporta cambiamenti del sistema immunitario, che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni respiratorie virali, tra cui quella da SARS-CoV-2. Tuttavia, ad oggi, come evidenziato dal Report dell’Iss, le donne in gravidanza non sembrano essere a maggior rischio rispetto alle non-gravide per infezione grave da COVID-19 tali da richiede il ricovero ospedaliero”.
Le indicazioni del Ministero
Le indicazioni del governo che troviamo nei siti ufficiali sono complete, chiare, dettagliate ma fredde, come deve essere su un sito governativo, ma al di là della barricata ci siamo noi ginecologi e le famiglia che seguiamo, e non è facile screditare le credenze e le false notizie che girano in internet: da qui una preparazione efficace e la professionalità la giocano da padrone.
Il calo delle nascite

Detto questo, però, non possiamo esimerci da ragionare su tutta la cornice che sta intorno al periodo della maternità. Che coinvolge non solo la donna in oggetto ma anche tutto il contorno famigliare, il lavoro, l’aspetto economico e psicologico della gestante. Consideriamo che è stato rilevato un calo del 3,8% delle nascite. Quasi 16 mila in meno rispetto al 2019 e uno dei parametri più importanti e stringenti che hanno determinato questa deflessione in questo periodo, è sicuramente la mancata sicurezza di un lavoro e di una indipendenza economica. Fattore fondamentale per molte coppie per iniziare la ricerca di una gravidanza. Tuttavia c’è da considerare anche un altro fatto, ben più profondo ma non secondario. La solitudine, che questo momento così fuori dalle righe ci ha indotto senza possibilità di scampo.

Il mondo della gravidanza
In realtà la gravidanza non è rappresentata solo dalla gravida stessa ma anche da tutto ciò che gravita intorno a Lei: amici, parenti, famiglia e sono importanti anche le notizie drammatiche che spesso passano nelle televisioni e nel web. I decreti fin ora emanati hanno tentato di isolare le persone per chiari motivi, ma ciò ha distanziato la gravida. Ad esempio dalla madre, la grande maestra che dispensa consigli e tutelatrice di un affetto molto profondo e particolare. E la gravida molto spesso si affida alle sue cure e alle sue parole per non parlare ad esempio delle nonne. In qualche modo anche gli amici, fonte di, in qualche modo, scarico delle tensioni e di relax mentale e distrazione.
La gravidanza e le nascite con il Covid
Il mondo della gravida deve essere un ambiente ovattato. Privo di insulti psicologici, un mondo che per Lei deve essere vissuto come una favola: sta vivendo il momento più bello della creazione, porta dentro di sé una vita e tutto l’organismo si adatta, si modifica, si adegua alla nuova vita che sta arrivando e in tutta questa magia la negatività dovrebbe stare lontana.
Noi ginecologi che regaliamo serenità

E’ indubbio che questo momento difficile le cose non sono propriamente lineari e positive e questo fattore induce molte coppie ad aspettare un momento più propizio. Il compito di noi ginecologi, soprattutto in queste evenienze, è di funzionare come un ammortizzatore. Come uno scrigno dove cercare di riporre i pensieri negativi delle neomamme e in qualche modo, estrarre dallo stesso scrigno affabilità, empatia, positività attraverso un sorriso e una parola di conforto. Il miracolo della vita va sempre tutelato in tutte le sue forme. Va protetto, amato con passione e ad esso va dedicato tempo e professionalità. In modo tale che un altro bimbo, un giorno, possa tornare a sorridere e a vivere una vita migliore.