
Probabilmente in paradiso avevano bisogno di creare un giornale grandi firme quando, ad inizio di questo terribile 2020, il buon Dio ha chiamato a sé Giampaolo Pansa, storica firma del “Corriere della Sera” e de “La Repubblica” e gli ha detto: “sarai il direttore del mio giornale!”
“Proprio io? Non ho mai fatto il direttore, non è mai stata tra le mie ambizioni ma se me lo chiede Lei…..” rispose un Pansa titubante ma ingolosito dalla proposta. “Però – aggiunse Pansa – nelle redazioni chi ci metto?”
Il Paradiso risolve il problema

“Quello non è un problema”. In effetti, non è stato un problema perché, col passare dei mesi, sono saliti al piano di sopra eccellenze in tutti i settori. Il 21 di marzo, per la redazione sportiva, è arrivato Gianni Mura, etichettato per anni come lo storico erede di Gianni Brera ma, nella realtà, era molto, molto di più. Mura è stata una delle più grandi penne che hanno raccontato il calcio e il ciclismo, al punto di vincere, unico non francese, il prestigioso premio Blondin.
A Mura era già pronto a far compagnia, anche se mancato nel 2019 ma a pochi giorni dall’inizio di quest’anno malefico, Gianfranco Civolani, al secolo il CIV. Voce perennemente controcorrente ma insuperabile e geniale esperto di sport. Il CIV, in coppia con Mura, è l’ideale per far decollare la redazione sportiva.
In Paradiso ci prendono gusto

Dio ha iniziato a prenderci gusto ed ha pensato bene di affiancare al giornale un canale d’informazione televisivo, la cui direzione è stata affidata a Sergio Zavoli, scomparso il 4 agosto. Zavoli, padre della televisione nazionale con programmi storici come “Processo alla tappa” e “La notte della Repubblica”, ha subito allestito delle redazioni di alto livello, pensando prima allo sport. Del resto il Paradiso è abitato per lo più da vecchi abitanti del nostro bel pianeta che hanno nello sport la loro prima passione. Nella redazione troviamo: Gianfranco De Laurentiis, Alfredo Pigna e Franco Lauro, tutti giornalisti televisivi di razza che il 2020 si è mangiato in ordine sparso. Si tratta di conduttori di programmi popolarissimi come Dribbling ed Eurogol (De Laurentiis), e La Domenica Sportiva (Pigna).

La richiesta di Zavoli
Poi Zavoli ha chiesto una mano al collega Arrigo Levi per affidare a lui, che è stato il primo storico conduttore di un telegiornale della RAI, la direzione del TG del Paradiso. Un TG, però, deve avere degli inviati di guerra e questo compito non poteva che essere affidato a Pino Scaccia, uno che avrà fatto due volte il giro del mondo per raccontare in prima linea i conflitti del pianeta, vivendo il mestiere con un’unica missione: informare il telespettatore.
Ma un canale televisivo che si rispetti ha bisogno anche di un esperto d’arte ed ecco Philippe Daverio, istrionico e brillante come sempre.
La televisione in Paradiso
In una televisione sono necessari anche momenti di leggerezza e tra questi ci sono i programmi di cucina che dominano ormai dappertutto i palinsesti. A Suor Germana, scomparsa il 7 marzo, che in terra era chiamata “la cuoca di Dio”, è stato affidato un programma dove può spiegare le sue ricette.

In Paradiso può mancare la musica?
Ma dopo il giornale e la televisione, il Paradiso aveva bisogno di rinnovare un po’ la musica di sottofondo. Ai 9 cori delle gerarchie angeliche sono stati affiancati musicisti di primissimo livello:
Ezio Bosso al piano, Eddie Van Halen alla chitarra, Stefano D’Orazio alla batteria per accompagnare le voci celestiali di Juliette Greco e del soprano Mirella Freni, tutti scomparsi nel 2020. Ma altre due voci meravigliose si possono unire a questo coro, quella di Elisabetta Imelio, la cantante e fondatrice del gruppo pordenonese dei Prozac+ e quella graffiante di Jarabe De Palo.

Alla direzione Ennio Morricone
Direttore artistico del reparto musicale del Paradiso è stato nominato Ennio Morricone, venuto a mancare il 6 luglio. Ma avendo a disposizione Morricone, la tentazione di produrre film anche in Paradiso è stata troppo forte.
In Paradiso dalla musica ai film

Se Morricone si deve occupare delle colonne sonore, per la regia sono stati scelti il regista coreano Kim Ki-Duk e il gallese Terry Jones, uno dei padri fondatori dei Monthy Piton. Jones è stato forse un autore un po’ irriverente, ma dopo una tiratina d’orecchie gli è stato messo a disposizione un cast stellare. La prima stella è stata Olivia de Havilland, l’indimenticabile Melania di “Via col vento”, due volte premio Oscar. Ma di premi Oscar nel cast del Paradiso ce n’è più di uno, a partire da Kirk Douglas per finire a Sean Connery. Forse il problema sarà far andare d’accordo sul set un gallese come Terry Jones e uno scozzese come Sean Connery, ma in Paradiso qualunque dissidio dovrebbe essere superato. Nel cast potrebbe entrare anche due colonne del cinema francese: Michel Piccoli e Claude Brasseur. Protagonista di tante commedie popolari il primo e padre della giovanissima Sophie Marceau il secondo nel “Tempo delle Mele”.
Ma i registi potranno ricorrere pure al talento di Daria Nicolodi, regina dell’horror italiano sia come attrice che sceneggiatrice (“Profondo Rosso”).

E chi si occupa della sceneggiatura?
Anche per la sceneggiatura dei film da produrre c’è l’imbarazzo della scelta. Su tutti Buck Henry, storico sceneggiatore di capolavori come “Il laureato”. Per ironia della sorte, Henry aveva già lavorato con temi attinenti alla vita dopo la morte con il bellissimo “Il Paradiso può attendere”.
Se poi il regista Terry Jones volesse girare una spy story, potrebbe ricorrere al re del genere John Le Carrè. Oppure, cambiando totalmente argomento, potrebbe chiedere a Luis Sepulveda di sceneggiare uno dei suoi capolavori letterari.

Non poteva mancare il teatro
Ma al buon Dio, oltre al cinema, piace il teatro e il 2020, avendo portato via un’intera compagnia di protagonisti del palcoscenico, gli permette di allestire un cartellone di primissimo piano con: Gigi Proietti, Flavio Bucci, Gianrico Tedeschi e Franca Valeri.

Anche in Paradiso non poteva mancare lo sport
Alla fine, però, è sempre lo sport che la fa da padrone anche in Paradiso. David Stern è stato il primo ad andarsene nel 2020, per l’esattezza il 1° gennaio. Si tratta di colui che risollevò il basket americano, trasformando la NBA nel più grande e remunerativo spettacolo sportivo. Sempre parlando di NBA, Stern, pochi giorni dopo la sua morte è stato raggiunto da Kobe Bryant (il 26 gennaio). Uno dei più grandi giocatori di sempre. Chissà, forse il progetto è proprio quello di creare una lega in cielo.

Il calcio
Ma in Paradiso, oltre al campo di basket, c’è anche un bellissimo e verdissimo campo di calcio. In questo 2020 è stata creata una squadra che sulla terra sarebbe imbattile, probabilmente il Padreterno se la vuole gustare nei momenti di relax. Il numero 10 non può andare che a lui, il più grande di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Ma il numero 9 è del nostro Pablito, Paolo Rossi. Maradona-Rossi sarebbe già una coppia da favola ma se a loro aggiungiamo Rob Rensenbrink, una delle più forti ali sinistre della storia, un pezzo della grande Inter composto da Peirò e Mariolino Corso, l’attacco diventa immarcabile per qualsiasi difesa. In panchina, a dirigere questi fenomeni, il posto spetta di diritto a Gigi Simoni, seduto vicino al mister, pronto a subentrare in caso di necessità, Pierino Prati. Ma nello stadio del Paradiso ci sarà posto anche per Ezio Vendrame, un altro artista del pallone, il cui carattere bizzarro gli ha impedito di avere una carriera folgorante ma che in cielo troverà l’ispirazione giusta.

Gli altri sport
E’ improbabile che in Paradiso si tengano incontri di pugilato, Sandro Mazzinghi, ex campione del mondo dei superwelter e storico rivale in terra di Nino Benvenuti, non potrà così incrociare i guantoni con nessuno, ma potrà ammirare, insieme agli altri ospiti dei cieli, l’abilità di guida, in un circuito costruito per l’occasione, di Stirling Moss. Sulla stessa pista potrà essere organizzata anche una gara ciclistica dove Aldo Moser, capostipite della famiglia, avrà modo di tornare in sella ad una bicicletta. Accanto al circuito non può mancare una pista d’atletica dove Donato Sabia, uno dei più grandi talenti della nostra atletica leggera stroncato l’8 aprile dal COVID, potrà provare a migliorare il suo record sugli 800 metri, senza paura d’incorrere in uno degli innumerevoli infortuni che gli hanno frenato la carriera.
In Paradiso potevano mancare i fotoreporter?
Per immortalare le giocate in cielo di Maradona, Rossi e Corso chiamati due grandissimi fotografi: Bob Krieger e Paul Fusco. Il primo un maestro dei ritratti delle star e il secondo uno dei fotoreporter più famosi di sempre.

Anche un po’ di politica
Siccome, infine, l’uomo senza politica non sa stare, si potrebbe organizzare un dibattito con personalità come Valerie Gisgard D’Estaing, ex presidente della Francia, Padre Bartolomeo Sorge, teologo e politologo, John Lewis, padre dei diritti civili, e il giornalista Giulietto Chiesa a fare da moderatore.

Lasciamo una traccia
Per descrivere, lasciandone traccia, questa nuova situazione in Paradiso con disegni e affreschi, chiamati Albert Uderzo, il padre di Asterix, e un connazionale di Maradona, Quino, scomparso il 30 settembre. Il fumettista argentino che spiegò la società vista dagli occhi di una bambina, Mafalda.
P.S. Abbiamo giocato con la fantasia, non volendo mancare di rispetto a chi non c’è più. E’ stato solo un modo per ricordare con un sorriso chi ci ha lasciato, sperando che da qualche altra parte possa continuare a divertire e a divertirsi e a raccontare storie sempre più nuove.