Passerà sicuramente alla storia come l’elezione più “scontata” del presidente della Regione nella storia di quella che viene definita la Seconda Repubblica. L’unico dubbio è con quale percentuale rivincerà, per la terza volata consecutiva, Luca Zaia? E con tutta probabilità lo sfidante Arturo Lorenzoni rischia di fare il risultato più basso nella storia del centro-sinistra da quando c’è l’elezione diretta del presidente della Regione, vale a dire dal 1995. Per ora il record negativo appartiene all’eurodeputato Alessandra Moretti (quella che si autodefiniva “bella ed intelligente”) e risale a cinque anni fa: meglio di lei avevano fatto in precedenza Ettore Bentsik, Massimo Cacciari, Massimo Carraro e Giuseppe Bortolussi.
Un po’ di storia anche di Luca
A dire il vero in Veneto da 25 anni il centro-destra ha sempre conquistato Palazzo Balbi con margini di scarto elevati. Ma in questa tornata elettorale l’ex ministro dell’agricoltura ed ex presidente della Provincia di Treviso rischia di fare cappotto anche in casa sua. Mai in questo ultimo ventennio abbiamo assistito ad una campagna elettorale completamente spenta, amorfa, quasi priva di un senso. “Non c’è tensione, non c’è emozione” avrebbe cantato il grande Lucio Battisti.
Luca e il Covid

Complice anche l’emergenza Covid19 che sembra non sia ancora finita e che purtroppo ha colpito anche il candidato Lorenzoni limitandone non poco l’impegno specie nelle ultime battute. Dibattiti circoscritti, serate sottotono, la paura c’è ancora nella gente del nemico invisibile che si spera possa venire debellato.
Il pericolo astensionismo per Luca
Un’elezione però piena di insidie ed incognite: se domenica prossima verranno confermate le temperature di questi giorni, la gente che di chiusure in casa quest’anno ne ha subite tante (nella speranza di non subirne più) andrà a votare in massa? In quanti opteranno per la famosa cabina al mare piuttosto che quella elettorale?
La stanchezza
Sono sempre di più i cittadini stanchi di certa politica autoreferenziale fatta di slogan. La realtà è fatta per ora di paura della ripresa del Covid19, di poche certezze per il futuro. Se si sa già da un pezzo chi sarà il vincitore, molti andranno ugualmente alle urne? E’ solo un’analisi che prende spunto dal momento in cui anche in Veneto si sta vivendo. Magari lunedì 21 settembre queste ipotesi potrebbero essere smentite.
And the winner is Luca
E’ l’elezione che consacrerà una volta di più Luca Zaia (e non la Lega sia chiaro) e innescherà una vera e propria guerra fratricida in casa leghista. Non dimentichiamo che con la sua lista il presidente uscente rischia di staccare quella della Lega di oltre 11 punti.
Matteo contro Luca

Nei giorni scorsi sono arrivate indicazioni chiare dal partito di Matteo Salvini: in Veneto votate Lega! Ma ormai Luca Zaia non conosce ostacoli e sembra addirittura proiettato a un ruolo di primo piano a livello nazionale in caso di vittoria del centro-destra.
Matteo trema?
L’uomo di Godega è ben gradito infatti al Cavaliere e la sua forza, la sua popolarità non certo limitata al Veneto, tanto che lo ha ben descritto nei mesi scorsi un autorevole quotidiano anglosassone identificandolo addirittura come “imminente Premier”. Già da martedì prossimo l’ex ministro dell’Interno dovrà preoccuparsi un po’ di più dei consensi di Luca.