Ha vinto la Biennale, anche se i vincitori quasi tutti sono apparsi in collegamento. Ma era importantissimo esserci in quello che, come ha detto Abel Ferrara, è “il momento di mostrare il nostro amore per gli altri”. Tutti i film, i premiati, i commenti. In palio c’era il leone d’oro.
Un leone con assenti

Forse non era mai accaduto alla Mostra del Cinema che alla presentazione di un film in concorso mancassero il regista e il protagonista principale. È accaduto per Nomadland, Leone d’Oro a Venezia 77 e presentato via Zoom dalla regista cino-americana Chloé Zhao e dalla straordinaria protagonista premio Oscar, Frances McDormand, che per sicurezza e misure anti Covid hanno optato per la soluzione virtuale.
I vincitori del Leone
Ma chi ha vinto a Venezia oltre a questo splendido film? La Biennale innanzitutto, per la scelta coraggiosa di organizzare il primo grande evento internazionale dopo l’emergenza pandemica. Edizione contingentata, divisa tra scrupolose norme di sicurezza e appassionate dichiarazioni d’amore per la città e per il cinema, da Cate Blanchett Presidente di Giuria, a Tilda Swinton Leone d’oro alla Carriera.
Un Leone rosa
La presenza femminile è stata un valore aggiunto di Venezia 77, e il film Nomadland ha incantato pubblico e critica. Tratto dall’omonimo libro-inchiesta di Jessica Bruder, porta alla mente i personaggi di Steinbeck, una specie di Furore del terzo millennio nell’America che non ti aspetti. Pellicola on the road, dove i protagonisti si spostano con i loro camper seguendo la via dei lavori stagionali, manodopera precaria, non più giovane, emarginata dal sistema. La scelta è quella di essere nomadi, senza casa, ma liberi. Nel paese più ricco del mondo, sono sempre di più le persone che devono scegliere tra pagare l’affitto e fare la spesa, un mondo in cui un problema sanitario può mandare in fumo i risparmi di una vita.
L’emozione

Il dono più grande dei nomadi è stato insegnarmi una grande umiltà ha confessato Frances molto emozionata. In collegamento da Pasadena ha salutato il pubblico della mostra assieme alla regista, ringraziando ancora i nomadi: Ogni respiro di ciascuno di essi è parte di questo film. Ci vediamo per strada!
La ricordiamo tutti nel bel film Tre manifesti a Ebbing, Missouri, presentato in anteprima a Venezia nel 2017, pellicola che le ha regalato l’Oscar come migliore attrice protagonista.
Chi è Frances McDormand
Inizia la sua carriera nel 1984 con il film Sangue facile dei fratelli Coen e nello stesso anno sposerà Joel Coen. Un volto intenso, di carattere, con ruoli spesso borderline. Nel 1993 vince la Coppa Volpi assieme a tutto lo straordinario cast del film di Altman: America oggi, Leone d’Oro della Cinquantesima edizione. Ricordo di averlo visto al cinema all’aperto quando l’Arena era in campo Sant’Angelo, splendido!
La Coppa Volpi
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile è andata a Pierfrancesco Favino con il film Padrenostro di Claudio Noce, sull’attentato del 14 dicembre del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, padre del regista, per mano dell’organizzazione terroristica Nuclei Armati Proletari, in cui persero la vita il poliziotto Prisco Palumbo e il terrorista Martino Zichittella.

La più grande e bella sorpresa della mia vita ha confessato Favino… quando si gira un film è come se nascesse una stella. Voglio dedicare il premio a tutte le stelle e ai milioni di schermi che ne accoglieranno la luce, al brillare degli occhi nel buio.
Le donne
Coppa Volpi miglior interpretazione femminile a Vanessa Kirby per il film: Pieces of a Woman. Film potente storia di una coppia che deve elaborare un lutto. Vanessa Kirby emozionatissima dedica il premio a tutte le madri che hanno perso il loro figlio, dicendo che questa è una storia femminile che doveva essere raccontata.
Leone d’argento Gran Premio della Giuria al messicano Michel Franco con Nuevo Orden
La fake new

Nessun premio importante per Le sorelle Macaluso di Emma Dante, che detiene invece la fake news più clamorosa. A pochi giorni dall’inizio della mostra, Sky TG24 titola: Mostra Venezia 2020 il cinema è donna, utilizzando un fotogramma tratto dal film che ritrae una bambina in canotta e mutandine in mezzo a dei volatili.
Scatta l’indignazione sui social, innescata da chi vede un subdolo mezzo per sdoganare la pedofilia da parte della rassegna cinematografica. Niente di più falso, in primis la foto è estrapolata da un film e non è un manifesto ufficiale della Mostra, raffigura la più piccola delle protagoniste del film: Le sorelle Macaluso, l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo che passa. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste. Per fare famiglia ha detto Emma Dante non servono il papà e la mamma, serve l’amore.
Una polemica social a nostro parere pretestuosa, dato che l’immagine evocativa è di pregevole qualità artistica, niente di più distante dalla pedofilia.
La musica degna di un Leone
Di grande interesse e premiato per la miglior Colonna Sonora: Miss Marx di Susanna Nicchiarelli. La vita della colta e brillante Eleanor, figlia più piccola del celebre filosofo. In prima linea nelle lotte operaie a difesa dei diritti delle donne e l’abolizione del lavoro minorile. Viene però travolta sentimentalmente da un amore appassionato quanto tragico.
A proposito di musica, piacere puro al Lido grazie al documentario di Giorgio Verdelli: Via con me, storia magistralmente diretta di un maestro della canzone d’autore, dei grandi amici e colleghi, della sua riservatezza. Sono solo l’avvocato difensore dell’identità delle mie canzoni, ha detto di sé. Così ne parla Roberto Benigni: ha già nobiltà nel nome, Conte, ma è un principe!
Gli assenti per la pandemia
In questa edizione post pandemia, molte partecipazioni sono state giustamente virtuali, lo stesso Paolo Conte non era presente alla proiezione e nemmeno il maestro del brivido Dario Argento che ha festeggiato i suoi 80 anni con il premio Bianchi conferito dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici. Il film del suo debutto: L’uccello dalle piume di cristallo, uscito cinquant’anni fa, ottenne grandi successi anche negli Stati Uniti.

Abbiamo aperto con l’empatia di Frances McDormand, chiudiamo con quella di Abel Ferrara, al Lido per il premio Jaeger-Le Coultre Glory to the Filmaker. Interpellato sulle disposizioni anti Covid e le misure di sicurezza, come l’uso delle mascherine, ha risposto citando il Dalai Lama: questo è il momento di dimostrare il nostro amore per gli altri.