Il Santo. In tutto il NordEst è chiamato così semplicemente “il Santo”, quel giovane frate portoghese convertitosi al richiamo di san Francesco, viaggiando fino in Marocco e poi in Italia e Francia per predicare il Vangelo con cuore illuminato. Sant’ Antonio conobbe personalmente San Francesco, dopo aver lasciato l’abito degli agostiniani, richiamato dalla forte testimonianza del frate di Assisi.
Ne subì il fascino per tutta la vita, vivendo in povertà e nel più completo dono di sé, ma il suo carisma fu una predicazione instancabile, che lo stremò nel corpo e nello stesso tempo lo fortificò nello spirito, permettendogli, non soltanto di predicare (e testimoniare) la più grande carità, ma anche di entrare le vivo delle grandi questioni spirituali, predicando quel “regno” proclamato da Gesù che sovverte le regole del mondo perché fondato sulla giustizia e sulla solidarietà con gli ultimi. Ne fu testimonianza anche l’impegno di Antonio a favore delle famiglie delle vittime degli usurai, dalla parte della quali si schierò a tutela dei più deboli, fino a intervenire con grande intelligenza sul Comune di Padova per cambiare la dura legge fino ad allora in vigore (che vedeva permanere le vittime in carcere perdendo ogni diritto).
Il Messaggero di Sant’ Antonio, edizioni in molte lingue e 200mila abbonamenti

“Il Messaggero di sant’Antonio” (https://messaggerosantantonio.it/), con i suoi 200mila abbonamenti e varie edizioni in diverse lingue, nonché l’edizione per i più piccoli, è la rivista che ha sede a Padova e cerca di rilanciare l’invito di Antonio alla carità e alla giustizia, una visione che nei secoli non ha mai smesso di smuovere le coscienze e toccare i cuori anche più induriti.
La Basilica del Santo in onore di Antonio

Nel 1231 Antonio morì a 35 anni alle porte di Padova e subito fu proclamato santo dal popolo della città che lo accolse e che lui sentì come propria. Le famiglie più ricche e tutto il popolo vollero con forza costruire la splendida basilica del Santo nel cuore della città a segnare un fervore che divenne inarrestabile fin dal medioevo con migliaia di pellegrini in visita.
Un fenomeno mondiale di devozione e gratitudine, una testimonianza che anche ora, nell’anno giubilare proclamato da papa Francesco, diventa emblematica di una ricerca spirituale che mette il cuore di Cristo al centro di un mondo sempre più crudele e violento, pervaso da guerre e inaccettabili ingiustizie.
Il direttore del Messaggero di Sant’ Antonio: “esseri umani che hanno perso la relazione solidale, e arricchente, con gli altri e con Dio

Antonio fu un giovane estremamente colto e coraggioso, che ricevette il dono della parola illuminata e la profuse nel suo tempo con una generosità senza limiti.
“Il Messaggero si propone di riprendere i grandi temi al centro dell’impegno di Antonio e di tutti i frati francescani – sottolinea frate Massimiliano Patassini, 42 anni, direttore dal 2022 -. I temi del Vangelo: carità, giustizia, pace e amore per il creato e le creature sono al centro. In questi tempi così difficili c’è solo l’imbarazzo della scelta per identificare il tema più grave, ma si potrebbe sintetizzare nella involuzione e chiusura dell’essere umano ossessionato solo dai propri bisogni in una visione assolutamente autoreferenziale, escludendo completamente la relazione solidale, e arricchente, con gli altri e con Dio. Questo è forse il male più grave del nostro tempo, da cui derivano poi tutti gli altri e dove denaro e potere sono dominanti in una ferrea logica di sfruttamento assoluto”.
Frate Massimiliano – con una formazione in “Linguaggi dei media” all’Università Cattolica di Milano e coadiuvato da un’ottima redazione di giornalisti – ha l’impegnativo compito di cercare di diffondere la parola del vangelo, riportando ai principi fondamentali del messaggio di Cristo, di cui Antonio ha dato testimonianza emblematica nella sua vita.
Scienza e fede due ali per elevare l’essere umano alla vera sapienza grazie al Messaggero di Sant’ Antonio



Tra i temi cruciali dei tempi contemporanei anche il delicato rapporto tra fede e scienza.
“Fede e scienza sono due ali che servono all’essere umano per elevarsi verso una autentica sapienza e verso Dio, non vedo contraddizioni – conclude frate Massimiliano, che ha ottenuto una laurea e un dottorato in matematica all’università di Padova -. La scienza ha il dovere di cercare di comprendere e spiegare i fenomeni in cui siamo immersi, ma emerge che la realtà intorno a noi risulta, per certi versi, incommensurabile, inattingibile. Qui si innesta la ricerca spirituale che si connette al cuore palpitante, alla preghiera in un percorso basato sull’intuizione che conduce a percepire Dio, anche senza poterne conoscere a fondo il mistero.
Qui si innesta la Grazia perché la conoscenza di Dio, altro non è che un dono che, se desideriamo, possiamo ricevere. Noi come umanità dovremmo abbracciare queste due ricerche per trasformare il mondo attuale nel regno proclamato da Cristo, un compito che sembra impossibile, ma ovunque, in mezzo a tanti mali, sono presenti semi e segni di speranza tangibile e di carità straordinaria. Nel silenzio si compie incessantemente questa conversione.”
“photo credit Archivio Messaggero di Sant’ Antonio”