Il Mirano Summer Festival compie 18 anni. Si comincia oggi presso l’area degli impianti sportivi e si proseguirà fino al 31 luglio. La kermesse musicale ideata da Paolo Favaretto e portata avanti con la collaborazione dell’associazione Volare 4.0 vanta in calendario artisti di fama come i Ricchi e Poveri, i The Kolors, Achille Lauro e Loredana Berté che saliranno sul palco di questa nuova edizione insieme a celebri cover band. Noi di www.enordest.it siamo andati a intervistare l’uomo che da dietro alle quinte ha regalato a Mirano un festival ormai nazionale.
Favaretto come ci si sente a essere l’organizzatore del Mirano Summer Festival?

«E’ un grosso onore ma anche una grande responsabilità. Siamo partiti come una sfida ma man mano ci abbiamo preso gusto. Con la voglia di fare festa dando spazio ai gruppi locali e oggi ci ritroviamo invece con big della musica che richiamano folle di ragazzi. E’ stato tutto un crescendo. Negli anni abbiamo raggiunto grandi risultati, il Summer è cresciuto fino a diventare oggi uno tra i festival nazionali più seguiti. Di anno in anno abbiamo alzato sempre di più la qualità del prodotto offerto fino ad arrivare ad ospitare sul palco grandi nomi della musica nazionale e internazionale»
Il Mirano Summer festival è giunto alla sua 18° edizione crescendo di anno in anno. Ci racconta come è iniziata l’avventura?

«Come detto prima da una sfida, regalare a Mirano, che non è la Mirano di 17 anni fa qualcosa di diverso. Il Summer è nato con lo scopo di dare alla comunità miranese un luogo accogliente e vivace dove trascorrere le calde serate d’estate, un luogo di incontro dove la comunità potesse ritrovarsi»
Anche quest’anno il Festival si preoccuperà di fare beneficenza?

«Come sempre. Sin dal suo esordio, il festival non si è distinto solo per la qualità degli artisti locali, delle cover band e dei grandi nomi della musica nazionale che animano le sue serate, ma anche per la sua caratteristica fondante: le iniziative benefiche. In tanti anni, il Mirano Summer Festival ha donato oltre 200mila euro in beneficenza, sostenendo cause diverse e importanti come l’assistenza alle vittime del tornado di Dolo, i fondi per la casa di riposo Luigi Mariutto, il supporto all’associazione Donne in Rosa, la costruzione del primo parco giochi inclusivo di Mirano e l’aiuto finanziario a famiglie in difficoltà. Quest’anno aiuteremo Città della Speranza»
Favaretto lei è anche famoso per aver dato spazio a tanti gruppi emergenti. Una bella soddisfazione.

«Cosa posso dire? Mi piacciono le sfide e questi ragazzi sfidano ogni giorno se stessi per ritagliarsi un posto nel mondo della musica. Allora quale momento migliore del Mirano Summer Festival»
Il pubblico è sempre più numeroso e gli artisti sempre più famosi. Quest’anno anche Achille Lauro. Quale ricorda in particolare?

«Non ho un autore o un comico o un cantante preferiti. Ragiono da manager e accontento i gusti del pubblico. Poi non mi piace apparire molto e spesso e volentieri resto nel back stage. Ma la soddisfazione è grande. Certo in 17 anni le cose sono cambiate, i prezzi si sono dovuti adeguare a un numero sempre più crescente di pubblico che aveva le sue esigenze ma continuano a starmi vicino volontari e ragazzi che mi danno una mano solo per passione e non smetterò mai di ringraziarli»
Favaretto ormai il Mirano summer Festival un punto di ritrovo per tutto il Veneto ed è diventato un evento imperdibile. Cosa ne pensa?

«Lo scorso anno il Mirano Summer Festival ha accolto ben 90mila persone, confermando il suo ruolo centrale nella vita culturale e sociale del territorio, e posizionandosi ufficialmente tra i festival più attesi dell’estate. È una vittoria per tutta la città. Spesso ci hanno definito “campagnoli” legati a doppio filo al nome di Venezia. Oggi se si parla di Mirano Summer festival le voci arrivano fino a Palermo»
Favaretto, qualche rimpianto?

«C’è sempre qualche rimpianto: l’artista che voleva troppo, quello che non aveva capito l’energia che sprigiona il Mirano Summer festival, quello che ti dice no perchè il suo agente gli ha fissato un’altra data. Ma alla fine sono anni che ci siamo. Questo vorrà pur dire qualcosa no? »
Cosa si aspetta da questa edizione?

«Che sia meglio dell’anno scorso e peggiore del prossimo» (dice ridendo ndr)