A Serravalle di Vittorio Veneto troviamo la trattoria alla Cerva, uno dei locali tipici e più vecchi del territorio. A condurlo sono Riccardo De Dea, 58 anni (nella sala) e il cuoco Jacques Cesaro, 56 anni. Due persone dallo spiccato carattere che mette l’impronta della tipicità e della qualità oltre che della tradizione nel locale dal nome di un animale, questa volta al femminile. Un tempo veniva dato alle trattorie un nome facile da ricordare, molto spesso si andava con gli animali: cervo o cerva, giraffa, leon d’oro, toro, cavallo. In pieno centro di Serravalle, quindi, troviamo alla Cerva.
La storia di Serravalle

Serravalle era un comune autonomo che nel 1886 venne annesso con il vicino Ceneda. La fusione dei due comuni creò Vittorio Veneto. Vale la pena di visitare Serravalle, un borgo storico di origine romana e dalla meravigliose vestigia rinascimentali, gioiello urbanistico-architettonico da riscoprire. Come di conforto è lo scoprire questa caratteristica osteria situata con al piano terra i “cicchetti e ombre” e al piano superiore le due sale dalla mura antiche, curata con arredi antichi.
Jacques e Riccardo, cuoco e trattore

Jacques Cesaro è il capo-cuoco in cucina. Guai a nominarlo chef o altro termine francese. Lui punta al territorio non solo per i prodotti o le ricetta, ma anche per la terminologia che deve essere autoctona. Da 13 anni conduce con il socio Riccardo, quello in sala e con le immancabili bretelle, questo locale.
Ma il loro connubio parte da lontano, quando da ragazzi frequentavano nella scuola alberghiera. La mamma di Riccardo, Luciana, insegnava all’alberghiero di Falcade. E’ stata lei a far appassionare Jacques nella cucina. L’amico Riccardo, praticamente nato in trattoria, era più portato alle relazioni con i clienti piuttosto che stare dietro ai fornelli.
Lei non vuole il francesismo… ma si chiama Jacques…

Sono figlio di emigranti. I miei genitori per lavorare emigrarono in Francia. Poi ritornarono nelle nostre terre. Ma da lì acquisirono alcuni termini francesi. Per quello il mio nome è Jacques.
Dopo alcune esperienze con ristoranti che ho gestito direttamente ho ritrovato Riccardo con cui siamo sempre stati amici. E nel 2010 abbiamo preso la gestione della trattoria alla Cerva.
Da allora noi continuiamo a preparare piatti casalinghi, cose fatte in casa, ci teniamo alla linea della trattoria , non usiamo guarnizioni e le nostre sono tutte portate semplici e buone.
Per i lettori di http://www.enordest.it Jacques propone la ricetta delle uova in umido. Semplice da fare e legata al territorio. Da provare.
Ovi in tecia (uova in umido)

Ingredienti (per 4 persone)
10 uova di gallina, 40g di lardo, 1 cipollina, 1 spicchio di aglio, prezzemolo, ½ bicchiere di vino bianco, 300g di pomodori ciliegini,
1 cucchiaio di conserva in tubetto, sale qb.
Preparazione
Prendiamo le 10 uova e facciamole bollire per 10 minuti per rassodarle. Sgusciamole e tagliamole a metà. A parte facciamo soffriggere il lardo, la cipollina tritata con lo spicchio di aglio e poco prezzemolo (a piacere anche un piccolo peperoncino piccante) e bagniamo con mezzo bicchiere di vino bianco. Facciamo evaporare. Aggiungiamo i pomodorini ciliegini e il cucchiaino di conserva in tubetto. Saliamo e pepiamo per poi lasciar cuocere lentamente per 30 minuti. Aggiungiamo le uova riponendole nella teglia con il tuorlo verso il basso, se necessario bagniamo con un po’ d’acqua e lasciamo cuocere ancora per altri 30 minuti.
Serviamo con polenta bianca tenera.
Il vino in abbinamento

Visto che ci troviamo nella zona del Conegliano-Valdobbiadene, proponiamo un vino del territorio, abbinato a questo piatto tradizionale . Va molto bene un vino brut di Fregona, ottimo, da bere in compagnia con un piatto della tradizione come può essere questo “ovi in tecia”. Jacques non vuole sbilanciarsi con una bottiglia specifica, qui il vino è buono.