Ormai è conosciuta come la spiaggia del disonore perché ancora oggi sul litorale di Cutro emergono cadaveri deformati di bimbi che qui hanno finito anzitempo di vivere. Ma non inutilmente perché il Presidente della Repubblica ha pianto su 18 piccole bare bianche e su quelle dei genitori e degli altri. Dopo alcuni giorni di tormento, il Presidente Mattarella non ce l’ha fatta più ed è sbottato. Tutti hanno diritto di emigrare, ha detto. E la Premier Meloni ha saggiamente avocato a sé il dossier, togliendolo al ministro troppo loquace. Resiste nell’intransigenza solo Salvini, che, invece, vuole inasprire le pene. Mentre l’ex senatore Li Gotti, famoso penalista con militanza nel MSI, difende gli interessi dei familiari di chi è annegato. Sbagliate e crudeli le norme che classificano aventi diritto e clandestini, cioè chi è autorizzato a fuggire dalla fame e dalla guerra e chi no. C’è voluta la strage del crotonese perché si capisse che ne hanno diritto tutti.
C’è voluta una strage di clandestini per svegliare gli italiani

A differenza degli altri innumerevoli naufragi in cui erano annegati migliaia di migranti, questo ha colpito la sensibilità degli italiani. Tanto che il Capo dello stato ha preso l’iniziativa – per la prima volta dal Quirinale – di portare una parola di conforto ai superstiti e un omaggio ai morti. Nessuno aveva mai speso una preghiera per un emigrante annegato, né considerato un naufragio lutto per l’intero paese. Dietro il Presidente della Repubblica, alla camera ardente più affollata di sempre, è seguita una folta schiera di leader e politici graduati, persino un Consiglio dei ministri convocato lì per meditare sulla tragedia e in rispetto dei morti. Mai avuti questi poveretti tanti onori in vita. Se potessero rendersene conto sarebbero orgogliosi di essere annegati.
Tra i clandestini morti tutti i bimbi

Sono deceduti tutti i bambini. Non per colpa dei genitori, che, secondo le dichiarazioni del ministro dell’Interno – poi ha ritrattato, come spesso accade ai politici, quando si accorgono di avere detto una stupidaggine – hanno affrontato un viaggio troppo pericoloso, non pensando di compromettere la vita dei figli. Magari si sono decisi a lasciare la tirannia in un paese invivibile – come avremmo fatto anche lei e io, onorevole Premier – proprio perché i figli crescessero in un mondo migliore. C’è chi attribuisce la correità all’Unione Europea.
Il Papa attacca gli scafisti che lucrano sui viaggi clandestini

Il Papa dà interamente la colpa agli scafisti, La procura ne ha individuati 4 che sono stati fermati. In questa tragedia ci sono 72 morti – tra cui tanti bimbi, persino un neonato – 80 sopravvissuti e almeno da 30 a 50 dispersi. Qualcuno forse si è salvato e ha avuto la furbizia di dileguarsi una volta raggiunta la riva per non rischiare di essere rispedito nel paese di provenienza. Le opposizioni, invece, colpevolizzano la Premier e la sua politica. Ognuno la vede secondo la propria ideologia. Morale e logica ovviamente, in questa società deviata, sono finite nel cestino dei rifiuti. Tutti parlano di errori e negligenza. Nessuno, per la verità, sospetta che ci sia stata malevolenza.
Anche l’Europa e la Guardia Costiera hanno le loro colpe in questa strage di clandestini

Ursula von der Lyen, negligente, purtroppo quella notte non si trovava sulla spiaggia di Cutro per aiutare a salvarsi chi non sapeva nuotare. Stava forse meditando di correggere il nefasto trattato di Dublino che assegna al paese di primo sbarco l’ospitalità ai migranti. Però, poteva esserci la Guardia Costiera, dato che l’imbarcazione era stata avvistata a 40 miglia dalla costa, alcune ore prima. Quindi, il suo arrivo era previsto e si sapeva che il mare era particolarmente agitato pericoloso con onde alte tre metri. Invece, sia le navi di salvataggio sia quelle di polizia rimasero in porto.
Le accuse sui mancati soccorsi verso i clandestini

Gravi accuse sono arrivate da molte parti, oltre che dall’opposizione. Non hanno voluto salvarli – afferma il navigatore solitario Giovanni Soldini – In mare si salvano anche i nemici. È una legge che risale al tempo dei romani. In guerra, infatti, si affondano le navi, ma si salvano gli equipaggi. Da noi, invece, si penalizzano i soccorritori. Bella figura ha fatto l’Italia all’estero! Col sospetto che anche la Guardia di Finanza possa avere responsabilità nel mancato soccorso ai clandestini, la procura di Crotone ha aperto un’indagine per disastro colposo.
E gli sbarchi di clandestini sono in aumento

Di chiunque sia la colpa, ormai tanta povera gente e i loro figli sono annegati. Questi clandestini non sono i primi né saranno gli ultimi. Il Mediterraneo è – talvolta per negligenza, più spesso per disgrazia – un cimitero che custodisce migliaia di altri naufraghi. La colpa, come sempre, è di tutti e quindi di nessuno. Chissà se almeno lei, Signora Presidente, ha capito che è inutile chiudere i porti – anzi è un dispetto – o chiedere la complicità delle autorità libiche o turche per impedire di partire a chi fugge da miseria, persecuzioni e dittatura. Costoro, con la forza della disperazione e della speranza, trovano sempre il modo di lasciare il paese e cercare di raggiungere l’Europa, affrontando qualsiasi rischio. Ricorda quando si colpevolizzavano i governi di sinistra che non sapevano gestire le migrazioni dei clandestini? Adesso che c’è la destra ci sono ancora più sbarchi.
Questi clandestini non cercano l’Italia

Non c’è comprensione tra destra e sinistra, i rapporti sono di tipo tribale, le accuse e l’odio reciproci una pessima mistura. La meta non è neppure l’Italia perché tutti sanno ormai che non siamo ospitali. I clandestini sono diretti al Nord, in Germania o addirittura in Svezia e Norvegia dove fa molto freddo per la latitudine da cui i migranti provengono, ma sanno che, almeno, lì saranno rispettati. Facciamo in modo che non succeda più una tale tragedia, coinvolgendo anche l’Europa. Non so se si fa bene a non dare retta all’opposizione che chiede le dimissioni di chi non ritiene degno di far parte del governo. Come faceva lei, Signora, quando era al loro posto.
La classe politica attuale (tutta) non sa affrontare evidentemente il problema degli sbarchi clandestini

Tutti, però, ammirano la sua pazienza – e io sono tra i primi – nel sopportare i continui problemi che ministri e sottosegretari le procurano con interventi inutili e dichiarazioni superflue (comprese quelle sugli sbarchi clandestini). È mai possibile che tra tutti i suoi fedelissimi non ce ne sia uno degno e capace di reggere il dicastero più importante e ci debba mettere un esecutore di ordini? Ma questo è il materiale umano a disposizione. Non è colpa sua se non ci sono più gli Almirante, i Romualdi, i De Marsanich, i Michelini, i Birindelli e altri leader di un tempo di cui essere orgogliosi ma che non si sono riprodotti, nemmeno negli altri partiti.
Un strage, quella dei clandestini, che sottolinea una generazione mediocre

Stiamo tutti attraversando un momento in cui purtroppo la generazione è mediocre. Aspettiamo che passi, sperando che la prossima sia migliore e arrivi presto, ma non se ne vedono i presupposti culturali e morali. Però, potrebbe almeno impedire ai suoi fedelissimi di parlare a vanvera e dire le sciocchezze che provocano la reazione dell’opposizione e forse anche degli elettori. Perché è vero che oggi anche la povera gente sembra di destra. Ma non è detto che continui a esserlo in eterno. Quindi, faccia in modo che questa scolaresca indisciplinata che lei ha messo al governo, si comporti un po’ meglio. Tanto più che, con l’elezione della Schlein, che non ha il complesso d’inferiorità degli ex comunisti, il PD sarà più agguerrito.
La novità

Non solo, ma a differenza dei tanti segretari dalla calvizie d’ordinanza che si sono succeduti al Nazareno, questa è una giovane intellettuale, non di prima generazione come, invece, molti politici, essendo entrambi i suoi genitori docenti universitari e il nonno materno un noto avvocato e senatore della Repubblica del Partito socialista, per due legislature, dal 1972 al 1979. Nel 1994 il nonno, Agostino Viviani, si era avvicinato ai radicali di cui sosteneva la battaglia per i diritti civili e fu eletto al Consiglio superiore della magistratura grazie anche ai voti di Forza Italia perché Berlusconi lo stimava seppure fosse un avversario politico.
Dai clandestini al momento politico italiano

La Schlein ha quindi alle spalle un’educazione, una cultura e una civiltà di lunga data e sa il fatto suo. Che se ne sia andato Fioroni è una grave perdita per il PD? Pover’uomo, dimettendosi gli è finalmente spettato un momento di patetica notorietà che gli mancava da tanti anni. Per un pensionato che è andato via ne sono, però, arrivati tanti altri, soprattutto giovani, che finora disertavano il partito, non trovando appealing il PD. Chissà perché accusiamo la Schlein di essere più di sinistra che di centro sinistra. E noi che siamo, di centro destra o più di destra?
Le defezioni

Sembrano più gravi, invece, le defezioni in massa dei portavoce di diversi ministri, dopo appena quattro mesi di governo. Una sorta di epidemia. Tutti per motivi familiari, che, in realtà, sono politici o peggio. La causa più accreditata dall’informazione è che, essendo professionisti dignitosi, magari si vergognano di dovere diffondere continuamente notizie o spiegazioni alle quali è difficile credere. Cercano ora portavoce i ministri dell’Istruzione e del Merito, della Cultura, delle Imprese e del Made in Italy, e quella delle Riforme. Ottima, invece, la scelta di Sechi come capo del servizio stampa di Palazzo Chigi perché non si dimetterà mai. Anzi, sarà persino complicato doverlo eventualmente cacciare.
Né comunisti né fascisti
Leggendo i commenti quotidiani di coloro che sanno mi accorgo che nessuno ha rilevato nel PD una grande novità, cioè la profonda differenza tra l’apparato del partito, che era post comunista, e l’elettorato. Oggi gli ex comunisti sono stati travolti da una ventata nuova che ha spazzato la vecchia nomenclatura che non conta più, seppure la tendenza sembra essere un po’ più di sinistra. Lei dovrebbe esserne contenta perché più di sinistra non significa essere comunisti. Come più di destra non dovrebbe significare essere fascisti. Per di più, mentre fino a ieri lei era la mascotte della politica, ora che è entrata in scena la Schlein, lei è diventata adulta. Giovane è l’altra. Comunque, se si rispettano le regole della civile convivenza, sarà una contesa elegante e intrigante. Nessuno fino a qualche giorno fa avrebbe ipotizzato un simile scenario.
Tante domande

Molti si chiedono se la nuova segretaria del PD manterrà la linea atlantista del suo predecessore o, per riallacciare buoni rapporti con i 5 Stelle, si avvicinerà alle loro posizioni. Costoro dimenticano che Elly Schlein è di origine ucraina. Il padre, Melvin, politologo nato a New York, era figlio di Herschel, un emigrato da Zòlkiew, villaggio vicino a Leopoli, allora parte dell’Impero austro-ungarico, oggi in Ucraina.
Si ripeteranno certi errori?

Certamente la giovane segretaria del PD non commetterà lo stesso errore di Letta di rompere l’accordo con Conte solo perché aveva sfiduciato Draghi. Cercherà di ricucire l’alleanza. Ma sembra che anche Conte, seppure con notevole ritardo, abbia capito che è stato stupido considerare il PD suo avversario. Ritardano a capirlo anche Renzi e Calenda, che, però, non hanno autonomia decisionale. Pur di essere leader di un nuovo partito – essendo entrambi transfughi del PD – hanno dovuto chiedere appoggio a qualcuno per crearlo e mantenerlo e questo comporta obblighi.
Un tempo c’era la Grande Madre Russia

L’atlantismo è la condizione naturale delle popolazioni occidentali perché gli Urali segnano l’inizio di un’altra civiltà, per cultura e tradizioni, per fede religiosa o per l’assenza di fede, persino per la diversità dell’alfabeto e della scrittura. Nessuno che è nato da quest’altra parte, addirittura sulle sponde del Mediterraneo, può sentirsi filo russo o cinese, se non per vicinanza politica o per distanza dagli USA. Per ora siamo dalla parte dell’Ucraina per generosità, essendo un paese aggredito proditoriamente e anche per evitare che la Russia ritenga facile invadere altri paesi. Ma è stato aggredito proprio perché ha derogato da questa logica geofisica e culturale quando ha chiesto di far parte dell’Unione europea per lasciare la sua condizione naturale e storica di parte della grande madre Russia.
Una politica in divenire

Però, essere atlantisti non significa mantenere sempre immutata la propria posizione. Lei sa bene, Signora Premier, che la politica è sempre in divenire. Le situazioni cambiano, quindi è saggio e talvolta anche conveniente adattarvi la propria politica. Ed è quello che, immagino, intenda fare la Schlein e che, per non rimanere indietro, dovrebbe fare anche lei. Se Zelensky, derogando dalle regole d’ingaggio, manda un drone in territorio russo, che viene abbattuto dall’antiaerea a 80 km da Mosca, come avvenuto qualche giorno fa, l’Europa e l’Italia dovrebbero cambiare posizione perché si apre un nuovo scenario di guerra. Se la Cina propone un piano di pace e si schiera apertamente dalla parte della Russia, è saggio pensare un’altra strategia politica e prenderlo in considerazione per evitare l’allontanamento della grande potenza dai mercati occidentali.
Non dobbiamo mai perdere di vista l’obiettivo principale che è la pace

È più saggio, quindi, adeguare la tattica, anche nell’interesse della più debole Ucraina, alle nuove proposte, anche se non si condividono perché troppo esose. La pace, come la democrazia, ha un alto costo – sacrifici, rinunce, denaro, persino interessi sentimentali – ed è conveniente rassegnarsi a pagarne il prezzo, qualunque sia, non essendoci un patrimonio più prezioso della pace e della vita. Chi si incaponisce su un principio inamovibile non può fare politica e porta alla rovina i propri seguaci.
Se manca la flessibilità

La NATO, che è un’istituzione, deve misurarsi a braccio di ferro con chi non è atlantista. Rappresenta la sicurezza dell’Occidente e deve mutare i piani per la nostra migliore difesa, ma ai popoli non sempre conviene seguirne la tendenza. Purtroppo questa flessibilità non è di facile attuazione perché è vero che oggi i politici sono perlopiù laici, ma nel cuore di ognuno arde una passione che somiglia a una religione ai cui principi, seppure deleteri, nessuno vuole rinunciare. Al giorno d’oggi sono dogmi persino gli interessi economici, infatti si santifica il denaro che obnubila la ragione, i rapporti sociali e la pace. Tutto questo perché ci si ostina a non immettere cultura in una società che molti hanno interesse che non si evolva perché, se no, disturba il manovratore.
I decessi covid

Credo che la magistratura di Bergamo stia perdendo tempo a indagare sulle responsabilità dei decessi Covid quando in Lombardia tre anni fa, da Salvini a Berlusconi, da Fontana a Zaia e persino lei, Signora Presidente, tutti sostenevate che se chiude Milano si ferma l’Italia. Inoltre, non si sapeva ancora nulla della pericolosità della pandemia. E anche Conte, Speranza, Sala e altri si aggregarono. Mattia Feltri conclude così il suo Buongiorno sulla Stampa. Siccome eravamo tutti d’accordo, se qualcuno fosse condannato, sarebbe onesto noleggiare alcuni pullman e andare tutti a costituirci.
Combattere la violenza

Uno dei problemi che lei, Signora, e tanti altri capi di governo ritengono impossibili da risolvere, è la violenza. Non è di facile soluzione perché esaltata anche dal cinema e dalla letteratura, talvolta purtroppo dalla stessa politica. La violenza c’è sempre stata, si dice ed è vero. Ma non per questo non si può combattere o comunque attenuare. Anche la miseria c’è da sempre, però noi cerchiamo di combatterla. Nell’ultimo secolo la società è notevolmente progredita e vive nel benessere. Ma aumentano gli stupri, aggressioni, rapine, corruzione, omicidi e soprattutto la pericolosità del crimine organizzato.
Chi delinque è convinto di farla franca

Invece, vive infelice e trascina nella sua infelicità tutti coloro che gli vogliono bene. La mancanza di cultura gli impedisce di prevedere gli immancabili pericoli del percorso, quindi la mancanza di convenienza di delinquere. È più facile seguire regole e leggi, perché, anche se non si viene scoperti, nel derogarle si vive con l’angoscia di essere arrestati e questo stress accorcia la vita.
Al giorno d’oggi non si delinque per povertà, ma per ignoranza

Sono certo che parlando con la propria coscienza Messina Denaro si rende conto dell’assurdità di vivere in clandestinità per trent’anni. L’ha fatta in barba a uno stato incapace. Ma che vita ha condotto? È stata sprecata perché nessuno lo aveva avvertito quand’era giovane e credeva che il mafioso fosse invincibile. Lo stato sa solo perseguitare non educare. Non vale la pena delinquere neppure dal punto di vista economico. Nei pizzini scoperti, infatti, in casa della sorella – criminale per amore, come qualsiasi donna che ha sentimenti di affetto con i familiari – si capisce che il capo dei capi disponeva di somme esigue di denaro. Si legge di una spesa di 12mila euro e un prestito di 40mila. il crimine, quindi, rende poco.
Serve più cultura

Forse un’iniezione di cultura diretta in quell’ambiente eviterebbe la maggior parte delle affiliazioni, almeno quella dei figli, grazie alla complicità delle madri. Ma la cultura non è familiare a nessuno dei governi italiani, neppure al suo, Signora, su cui tanti elettori hanno riposto fiducia per la soluzione dei mali del paese. Non c’è mai stata trasmissione di cultura in Italia. E purtroppo, non ce n’è neppure adesso. È certamente meno faticoso lavorare che chiedere l’elemosina. Ma nessuno cerca di educare i Rom perché lo capiscano. Vivono male e non costano nulla allo stato. Né abitabilità, né scolarizzazione, non hanno diritto alla pensione e nemmeno al funerale.
Con la cultura non si mangia

Diceva un mediocre, che la politica fece assurgere, come tanti altri, al ruolo di ministro, che con la cultura non si mangia. Purtroppo costui ebbe seguaci, che, sotto altre sigle, condizionano ancora oggi la vita del paese e del popolo. Lo costringono a vivere nell’ignoranza perché non capisca che, da secoli, viene plagiato e imbrigliato.
Caro Roberto, mi trovo indegnamente (bocciato in storia all’Università) a presiedere il Centro Internazionale di Studi Risorgimentali Garibaldini della nostra città e lascerò tale incarico volontario e gratuito il prossimo 30 luglio quando compirò 90 anni di età. Ti confesso che mi sembra di essere un pesce fuor d’acqua. Marsala poggiava la sua identità storica e civile sull’epopea dei Mille che rese possibile l’Unità l’Italia e sulla straordinaria fortuna del suo vino valorizzato dagli Inglesi. Ebbene, l’XI maggio scorso nessun fiore fu deposto al busto di Garibaldi e il monumento ai Mille si trova abbandonato alle scorrerie dei vandali ed al vezzo incivile di quanti vi lasciano i rifiuti delle loro merende senza che nessuno intervenga ad ostacolare tale andazzo. Cultura ? Solo ricerca di voti per un potere che promette favori per perpetuarsi di generazione in generazione. Il degrado ormai ha contagiato l’intera comunità perchè non si rilevano segni di inversione di tendenza. Cordialmente, Elio
Buongiorno
Ho “”ripassato la Tua lezione” su vari argomenti
Come altre volte condivido molte valutazione. Alcune no
In particolare questa volta mi è parso leggere un giudizio negativo sui “comunisti”
Ecco . sono convinto che ….magari ci fossero quei “comunisti italiani”!
Ieri sono stato partecipe della manifestazione a Steccato di Cutro
Ti invio alcune foto.
Ciao