“La notte fu nera come l’inchiostro, perché le stelle non potevano penetrare attraverso la polvere per raggiungere la terra, e le luci accese nell’interno delle case non arrivavano nemmeno sull’aja. Ora l’aria e la polvere erano mescolate insieme in parti uguali”. Furore. Cercavo un compleanno importante per aprire questa classifica, eccolo: 27 febbraio 1902, nasce a Salinas in California lo scrittore John Steinbeck. La citazione l’ho presa direttamente da una vecchia edizione trovata nella libreria di famiglia che magicamente porta come data di stampa il 1962, lo stesso anno in cui Steinbeck ottenne il Nobel per la letteratura. Il suo romanzo Furore, molto criticato dall’opinione pubblica per linguaggio e critica spietata delle condizioni lavorative negli Stati Uniti, vinse il Premio Pulitzer nel 1940.
Andiamo alla Lovat con Steinbeck

Con il leggendario scrittore che ha ispirato anche molte pellicole cinematografiche, entriamo in libreria, nel cuore letterario del nordest, la Libreria Lovat con le sue belle sedi aperte agli incontri con gli scrittori, a Villorba (Treviso) e Trieste.
Novità e conferme in questa settimana di transizione tra febbraio e marzo. Ecco i magnifici dieci:
- Ammaniti – La vita intima – Einaudi
- Giannone – La portalettere – Nord
- Cognetti – Le otto montagne – Einaudi
- Tuti – Fiori sopra l’inferno – Longanesi
- Prince Harry – Spare – Mondadori
- Postorino – Mi limitavo ad amare te – Feltrinelli
- Hoover – It start with us – Sperling & Kupfer
- Cole – Dammi mille baci – Always
- Rokia – The Truth Untold -Salani
- Ravera – Age pride – Einaudi
Tante donne in classifica
Donne in cerca di guai, donne a un telefono che non suona mai, donne pianeti dispersi per tutti gli uomini così diversi…sono le memorabili donne di Zucchero, splendido brano che arrivò penultimo a Sanremo. Divagazione suggerita dal fatto che ci sono tante donne nel palmares: autrici e protagoniste..
Una donna narrata da un uomo in testa

In testa c’è proprio una donna in cerca di guai, il suo telefono purtroppo suona sempre e sul cellulare troverà un video che la riguarda, un porno amatoriale girato in gioventù, una leggerezza che può cambiare la sua esistenza: “La vita intima” (Einaudi) di Niccolò Ammaniti.
Maria Cristina è la splendida moglie del Presidente del Consiglio alle prese con questo video compromettente che viene dal suo lontano passato. Una specie di metaverso dove però il viaggio virtuale conduce a una realtà angosciante e senza speranza. E se invece fosse proprio la verità a liberarla dall’ossessione?
Giannone salda in seconda

In seconda posizione una scrittrice che ci regala un suggestivo affresco ambientato negli anni ’30, protagonista una donna: “La portalettere” (Nord), di Francesca Giannone. Non ci sono telefonini, ma lettere da recapitare. Siamo in un paesino del Salento nel 1935, Anna, una forestiera che viene dal nord, si presenta ad un concorso alle Poste e lo vince. Nonostante incredulità e scetticismo sarà la portalettere di Lizzanello per ben vent’anni abbattendo luoghi comuni e vincendo una battaglia che cambierà anche le sorti della sua comunità.
Otto montagne tiene il podio

In terza posizione troviamo ancora le pagine di un romanzo affascinante ed evocativo: “Le otto montagne” (Einaudi) di Paolo Cognetti. La storia di una particolare amicizia nata ai piedi del Monte Rosa. Grazie all’autore, la montagna diventa una straordinaria metafora della vita. Lo scrittore milanese ha vinto il Premio Strega nel 2017 con questo romanzo, diventato di culto grazie anche alla trasposizione cinematografica e blasonato con il premio della giuria al 75o Festival di Cannes.
Tuti subito dopo
Nel medagliere c’è un’altra donna, anzi due: autrice e protagonista: “Fiori sopra l’inferno” (Longanesi) di Ilaria Tuti. Cominciamo dall’autrice grande protagonista del nordest, originaria di Gemona del Friuli. Un talento che si è imposto da tempo nel panorama editoriale, sempre in vetta alle classifiche anche per la scelta originale dei temi. Nel 2018 con il romanzo d’esordio “Fiori sopra l’inferno” è stata definita la nuova promessa del thriller italiano. Ora è tornata in classifica grazie anche all’adattamento televisivo del suo libro in onda sui canali Rai con l’interpretazione di una intensa Elena Sofia Ricci.

Ilaria Tuti ha ideato un personaggio aspro e pieno di chiaroscuri, il commissario Teresa Battaglia. Una protagonista che si muove tra scenari primitivi sovrastati da boschi, montagne, pareti rocciose a strapiombo, torrenti gelidi come i segreti che custodiscono. Un thriller pieno di colpi di scena, episodi sconvolgenti, indagini pericolose. Ecco come si racconta la protagonista: “Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo… ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura”.
Dalle paure di Teresa, alle verità non dette di Maria Cristina, al coraggio di Anna la portalettere, sino alle fragilità di Isabella

Questo il nome della protagonista di “The Truth Untold”. La verità nascosta” (Salani). L’autrice si chiama Rokia. Sin da bambina ha sempre amato inventare storie. Dal 2016 ha cominciato a raccontarle su Wattpad con lo pseudonimo di Clarine Jay. Quasi un gioco che l’ha portata a raggiungere milioni di letture.
Questo è il suo primo romanzo che possiamo definire “urban fantasy”, consigliato a chi ama il genere fantasy ma senza allontanarsi troppo dalla realtà. I protagonisti del romanzo vivono in una città dilaniata dall’odio, divisi in fazioni separate da alti cancelli. Ma un giorno il sindaco decide di raggruppare gli studenti mescolando le fazioni, un esperimento concepito per allentare tensione e violenza. Cosa accadrà?
Chiudiamo in bellezza, naturalmente con un grande talento femminile

In classifica c’è Lidia Ravera universalmente nota per il suo mitico “Porci con le ali” uscito nel 1976, due milioni e mezzo di copie vendute. Questa settimana fa il suo ingresso nel medagliere con “Age Pride. Per liberarci dai pregiudizi sull’età”(Einaudi). Prima o poi siamo tutti alle prese con l’età che avanza, qualsiasi tipo di età e questo saggio è liberatorio per chi vive in modo conflittuale l’avanzare degli anni. La scrittrice elabora una requisitoria contro l’ageismo e lo stigma che colpisce chi non è più giovane. Nel suo invito militante c’è il suggerimento di cogliere questo momento come una festa, con la voglia di continuare il viaggio della vita considerando ogni passaggio come un Paese Straniero da attraversare con la curiosità che merita e non come una via crucis. Prima tappa per questa liberazione è proprio l’orgoglio di aver vissuto. Molto attuale considerando che un terzo della popolazione italiana è composta da ultrasessantenni che hanno davanti decenni di vita ancora da vivere, cosa mai accaduta prima. Una conquista o una condanna? Perché sia una conquista (un privilegio e una festa) bisogna liberarsi dagli stereotipi suggerisce l’autrice.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, grazie per questa sagra del testo al femminile. Le donne hanno sempre qualcosa di più degli uomini e piano piano lo stanno dimostrando in ogni settore. Dalla classifica della Libreria Lovat apprendo con gioia che un testo inutile come quello scritto dal Prince Harry, Spare, sta lentamente perdendo posizione. Del resto anche nelle nostre macchine la ruota di scorta non esiste più, è una metafora di un libro di cui si potrà fare sicuramente a meno. Tra i testi al femminile, per condizione personale mi ha interessato il libro di Lidia Ravera: Age Pride. Secondo la scrittrice la condizione di persone mature non è poi negativa, addirittura leggo sopra si parla di una festa. Prendo questo libro come un segno di speranza, come un’occasione per rimanere attaccati alla vita e ai suoi interessi, ma purtroppo mi accorgo, in ogni aspetto, che gli anni pesano e si manifestano proprio in quelle attività che più mi piacevano, ma nonostante tutto continuo a fare. Cercherò di muovermi insieme ai miei ingombranti anni sperando che non arrivino malattie gravi o altri accidenti, anche economici che possano colpire chi è avanti con l’età.