Vittoria De Poli è la signora di “Casa Mia”, l’elegante agriturismo a Sant’Elena D’Este, piccolo paese della Bassa Padovana. Un grande cascinale completamente ristrutturato e “ingentilito” con design architettonici e arredi che Vittoria e suo marito Stefano hanno voluto. Si arriva a “Casa Mia” dove tutto è gradevole: un grande parco, un’aia (adatta per pranzi e cene conviviali), saloni, sale e salette. C’è una attenzione anche per i portatori di handicap, e uno sguardo alle famiglie. E in più “l’arma segreta Mattia”. Vittoria, 53 anni, nata il 23 gennaio, segno dell’acquario, è orgogliosa di far visitare il suo agriturismo
Chi è Vittoria
“Non pensavo di entrare nel campo della ristorazione. Ho sempre lavorato nel campo della moda, facevo l’indossatrice. Lavoravo a Milano a fianco di personaggi come Jerry Scotti e Mike Bongiorno, da Ruota della Fortuna a Passaparola. A un certo punto, non so cosa mi sia successo. Mio padre Antonio e mia mamma commerciavano scarpe, alla pensione decisero di comprare il grande cascinale, l’attuale agriturismo. Era un rudere fatiscente. Io ritornai da Milano, ci confrontammo. Così nacque l’idea di sistemare il cascinale e aprire un agriturismo”
Quando avete aperto l’agriturismo Casa Mia?
Si amo aperti da 13 anni e, sottolineo, siamo partiti da zero. Dopo averlo ristrutturato, abbiamo aperto con una trentina di coperti. All’inizio c’era mia mamma Graziella in cucina, poi veniva affiancata da un cuoco. Mio papa’ Antonio, che ha 84 anni, è specialista nel cucinare la carne e lo fa tuttora. Ho un fratello, Fabrizio, che invece si occupa dei campi. In cucina ora c’è il cuoco Mattia Fiorin che ha una lunga esperienza dietro i fornelli. Mio marito è Stefano Zuzzi, valdostano di origine ma che ha vissuto a Vicenza. Lui fa l’attività di commercialista.
Vittoria, quando l’ha incontrato?

L’incontro con Stefano è stato a Vicenza in occasione di un evento, io facevo l’indossatrice e da lì ci siamo conosciuti…Con l’agriturismo siamo partiti e siamo cresciuti. Insieme abbiamo sistemato l’agriturismo. Abbiamo cercato i giusti materiali, mattoni, travi, quelli di una volta. Ogni anno abbiamo investito sull’agriturismo. Ora siamo cresciuti nell’agriturismo. In cucina c’è Mattia, poi la nostra idea è quella di farci noi le cose: la pasta, il pane, la carne dei nostri animali. Siamo un agriturismo e ci teniamo a dare i nostri migliori prodotti di qualità e i piatti del territorio. Alcuni nostri piatti forti sono l’oca in onto, i bigoli con il sugo di anatra, la carne che mio papà cucina ancora nel camino a legna.
I suoi passatempi?
Qui siamo molto occupati per la gestione e la cura dell’agriturismo, Ma ogni tanto realizzo qualche sfilata nel mio locale. Ad esempio qualche giorno fa io e alcune mie colleghe indossatrici, per conto di una azienda locale, ci siamo messe in gioco per una sfilata. Ci siamo divertite molto, le colleghe erano tutte della mia età, non più giovanissime, e abbiamo effettuato una sfilata con professionalità…Abbiamo poi 2 cani e 8 gatti: Nina che ha 14 anni, un pinzer, e Matilde che ha un anno di vita… poi ci sono otto anni….
Mattia Fiorin, il cuoco e il “tiramisù brusà” (tiramisù bruciato)

Mattia Fiorin, 32 anni, cuoco per passione, lavora all’agriturismo Casa Mia di Sant’Elena d’Este. La sua esperienza se l’è fatta non solo lavorando nelle cucine italiane, ma anche in quelle inglesi e in quelle egiziane dove ha conosciuto le lavorazioni culinarie arabe. Poliedrico ed espansivo, subito pronto a preparare il piatto giusto al cliente gourmand, Mattia riesce facilmente a coniugare un piatto buono con gli ottimi prodotti del territorio.
Chi è Mattia
“La mia passione per la cucina l’ho avuta sin da quando ero piccolo, come molti altri cuochi ho appreso molto dalla nonna. Mia madre e mio padre lavoravano e io passavo molte ore con nonna Agnese che sapeva fare delle ottime torte, così mi insegnava a dosare e a impastare”. “Da lì è cresciuta la mia passione. I miei genitori mi hanno iscritto all’Istituto Alberghiero di Montagnana che ho frequentato. Devo molto all’insegnamento di due “maestri” della cucina: Davide Nicoletto e Sergio Maronato con cui collaboro tuttora”.
La storia di Mattia continua con il suo lavoro in Italia e all’estero
Dopo essersi attivato nelle cucine venete, Mattia ha ampliato la sua esperienza in Egitto e in Gran Bretagna, dai grandi hotel ai ristorantini locali. Ritornato in Italia ha lavorato a Cortina presso importanti ristoranti, arrivando nella sua cittadina natale soffermandosi in alcuni ristoranti del posto. Poi il lavoro a “Casa Mia”
Mattia, ci parli del suo “tiramisù brusà”…

E’ una specialità di “Casa Mia”, una mia invenzione, rievocazione di un fatto che mi è capitato a scuola…“All’esame non sono stato ammesso quando ho frequentato l’Alberghiero di Montagnana. I miei compagni ridevano di me perché i professori mi avevano bocciato in quanto avevo “bruciato” il tiramisù, riscaldando troppo lo zucchero che si era solidificato diventando croccante all’interno del tiramisù. Ma io ho affinato la ricetta qui a “Casa Mia”, ora quel tiramisù è richiesto dai clienti…. L’ho chiamato Tiramisu’ brusa’ (il tiramisu bruciato), e invito ad assaggiarlo. Lo abbiamo solo noi a Casa Mia…” E se i signori di Treviso, paese del tiramisù, volessero fare una gara … (con tutto il rispetto per loro che lo hanno inventato), noi ci siamo…. (sorride)
Per www.enordest.it Mattia ha preparato L’oca “in onto”. E’ il termine dialettale che sta a significare “l’oca con il suo grasso”. Un’antica ricetta recuperata e apprezzata dai buongustai.
Oca “in onto”
Ingredienti (per 4 persone)
4 cosce d’oca, 700g di strutto, sale aromatico naturale, grasso d’oca, olio evo.

Preparazione
Rosoliamo le cosce d’oca in una padella antiaderente avendo cura di girarle in entrambi i lati. Aggiungiamo del sale aromatico naturale e il grasso d’oca. In seguito aggiungiamo dell’olio extra vergine di oliva. Copriamo con la carta stagnola e inforniamo a 150 gradi per 3 ore e mezza, valutando alla fine se tenerla ancora in forno per ulteriore mezz’ora. Estraiamo dal forno e impiattiamo con un contorno di patate o altra verdura preferibile.
Il vino in abbinamento

Mattia propone un Cabernet Sauvignon Lis Neris, cantina del Friuli Venezia Giulia che lavora uve di vigneti delle Alpi Orientali: un vino con la giusta struttura per un piatto come quello dell’oca in onto.
Mattia sei un grande .
A presto sicuro.