“Non viaggio mai senza il mio diario. Si dovrebbe avere sempre qualcosa di sensazionale da leggere in treno”. Adoro questo aforisma come se lo avessi scritto io, una specie di complicità con uno dei miei scrittori preferiti, Oscar Wilde. Universale e innovativo anche nel terzo millennio, nasceva in questi giorni, il 16 ottobre 1854 a Dublino.
Sembra che alcune grandi menti si siano prodigate per nascere a metà ottobre



Due monumenti della letteratura del Novecento: Italo Calvino, 15 ottobre 1923 e il bellunese Dino Buzzati lo stesso giorno di Oscar Wilde, 16 ottobre 1906.
Entriamo in libreria

Con questo incipit andiamo subito nel nostro luogo del cuore, la Libreria Lovat con le belle sedi a Villorba (Treviso) e Trieste.
Come sempre ci ha preparato la classifica, ecco i dieci titoli più venduti e apprezzati dal pubblico.
- Scurati – M. Gli ultimi giorni dell’Europa – Bompiani
- Cazzullo – Mussolini il capobanda – Mondadori
- Manzini – La mala erba – Sellerio
- Trevisan – Black Tulips – Einaudi
- Bussola – Il rosmarino non capisce l’inverno – Einaudi
- Jackson – Come uccidono le brave ragazze – Rizzoli
- Aoyama – Finché non aprirai quel libro – Garzanti
- Tuti – Come vento cucito alla terra – Longanesi
- King – Fairy Tale – Sperling
- Selmi – Al di qua del fiume – Nord
Scurati e Cazzullo in testa


Podio inossidabile, un duello tra due firme della saggistica che affrontano con varie modalità lo stesso periodo storico descrivendo il dramma del fascismo e gli anni bui e drammatici della dittatura e che da settimane descriviamo ampiamente: “M. Gli ultimi giorni dell’Europa”(Bompiani) di Antonio Scurati. Al secondo posto: “Mussolini il capobanda”(Mondadori), di Aldo Cazzullo. Sottotitolo: Perché dovremmo vergognarci del fascismo.
Il discorso di Liliana Segre

A questo proposito, toccanti le parole della senatrice Liliana Segre che abbiamo ascoltato in diretta durante la seduta per l’elezione del Presidente del Senato. Ne proponiamo un frammento: “In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato”.
Manzini al terzo posto

In terza posizione il nuovo romanzo di Antonio Manzini, autore di un personaggio molto amato dal pubblico, grazie anche all’adattamento televisivo con il talentuoso Marco Giallini perfetto nel ruolo di un poliziotto borderline insofferente alle regole come Rocco Schiavone.
Antonio Manzini ci regala una nuova storia noir: “La mala erba” (Sellerio). Protagonista una diciassettenne con il suo orizzonte cupo e drammatico nell’Italia più nera e cattiva, dove il male diventa l’unica possibilità di riscatto. Vive in grande povertà in una valle dominata da persone prepotenti. Alla parete della sua cameretta campeggia il poster inquietante di una donna lupo: capelli lunghi, occhi gialli, artigli. Un destino tragico sta per abbattersi su questa ragazza sfortunata, che in seguito troverà una forma di vendetta proprio come una donna lupo.
La novità assoluta della classifica suscita anche un’emozione profonda

Esce postuma l’opera di un autore rappresentativo e poliedrico come Vitaliano Trevisan, nato a Sandrigo in provincia di Vicenza nel 1960. Scrittore, sceneggiatore, regista teatrale, attore, sono questi i mille volti di un talento speciale che ci ha lasciato togliendosi la vita nel gennaio di quest’anno. Trevisan è stato definito dalla critica un punto di riferimento importante, capace di descrivere sapientemente devastazione umana e paesaggistica.
Black Tulips

Esce in libreria il romanzo al quale stava lavorando qualche mese prima di morire: “Black Tulips” (Einaudi) – L’opera postuma di uno dei più grandi autori della sua generazione”.
“Nella sua brutale, lancinante verità, è forse quella che gli assomiglia di più: interrotta ma non incompiuta”.
Tra le sue opere citiamo: I quindicimila passi, Un mondo meraviglioso, Una notte in Tunisia. Ha lavorato molto per il cinema e per il teatro, sceneggiatore e attore protagonista nel film di Matteo Garrone “Primo amore”.
Alla notizia della sua morte sui social è apparsa la scritta: è morto il più grande romanziere italiano del nostro tempo, l’unico che sapeva raccontare questo mondo e la sua insensatezza con eleganza, stile, spirito e soprattutto ritmo.
Bussola e le donne

In questa interessante settimana di ottobre segnaliamo il grande apprezzamento da parte di pubblico e critica per lo scrittore veronese Matteo Bussola grazie ad un romanzo dove le donne sono protagoniste: “Il rosmarino non capisce l’inverno” (Einaudi). Fumettista, scrittore e conduttore radiofonico, Matteo Bussola è laureato in architettura, lavora per molte case editrici di fumetti a livello internazionale.
Ilaria Tuti e il vento del nordest

Un vento di nordest pervade questo medagliere scompigliando la bellezza dei colori autunnali. Sempre tra i primi dieci troviamo la scrittrice friulana Ilaria Tuti: ”Come vento cucito alla terra” (Longanesi). La storia delle prime donne chirurgo che durante la Prima guerra mondiale decidono di aprire un ospedale in Francia completamente autogestito. Decisione importante dato che alle donne in quel tempo era preclusa l’attività in sala operatoria. Saranno molte le vite ad essere salvate grazie a queste donne coraggiose.
Tra una storia e l’altra, c’è un fiume da attraversare

Chiudiamo la classifica con il romanzo di Alessandra Selmi che narra in modo speciale la storia di imprenditori visionari e coraggiosi e di famiglie operaie con le loro speranze i drammi e gli amori: “Al di qua del fiume” (Nord).
Una pagina della storia industriale italiana, un grande affresco che racconta la saga della famiglia Crespi. Leggiamo nell’incipit: “È solo un triangolo di terra delimitato dal fiume Adda, lo si può abbracciare con uno sguardo. Ma, nel 1877, agli occhi di Cristoforo Crespi rappresenta il futuro. Lui, figlio di un tengitt, di un tintore, lì farà sorgere un cotonificio all’avanguardia e, soprattutto, un villaggio per gli operai come mai si è visto in Italia, con la sua chiesa, la sua scuola, case accoglienti con giardino”.
Chi è

Alessandra Selmi è titolare dell’agenzia letteraria Lorem Ipsum , dove si occupa di scouting e editing. Insegna Scrittura editoriale nell’ambito dei master dell’Università Cattolica di Milano.
Salutiamoci con un altro aforisma di Oscar Wilde
Nel suo romanzo più celebre “Il ritratto di Dorian Gray”, ci fa intuire quale fosse il suo rapporto con i soldi: “Non ho bisogno di denaro. Solo chi paga i conti ne ha bisogno e io, i miei, non li saldo mai”.
Buona lettura!
Dott.ssa Elisabetta, il suo articolo è un piacevole appuntamento settimanale con la cultura dei libri atteso, da me e da alcuni miei amici, con curiosità ed interesse. Lei e la Libreria Lovat state consolidando una cronaca letteraria che vista a distanza nel tempo acquista ancora maggiore significato ed interesse. Ho provato interesse per il testo di Alessandra Selmi, infatti la famiglia Crespi è importantissima sia per il loro passato, sia nel presente. Leggendo l’articolo insieme ad una mia amica ho scoperto che non sapeva cosa volesse dire Lorem Ipsum, mi ha fatto piacere fare il saccente spiegando e ricordando la mia formazione umanistica e la frequenza di stamperie, tipografie e case editrici. Il libro che più mi ha interessato questa settimana è quello di Vitaliano Trevisan, figura eclettica, con mille sfaccettature, forse preso dal male di vivere. Non conosco il testo, ma sicuramente sarà il testamento culturale che un grande artista impegnato in tantissimi ruoli avrà voluto lasciarci.